RECENSIONE "Two Twisted Crowns" di Rachele Gilling

Titolo: Two twisted crowns

Autore: Rachel Gilling 

Editore: Giunti

Prezzo ebook: 14,99€

Serie: 2 vol della dilogia

ORDER

Il bestseller del New York Times che ha immediatamente scalato le classifiche con nuovi personaggi, nuove storie d’amore e un finale mozzafiato.

Nel capitolo conclusivo della dilogia, Elspeth deve affrontare il peso di ciò che ha fatto, mentre lei e Ravyn si imbarcano in una pericolosa missione per salvare il regno ormai in preda a un re tiranno e alla magia nera. Elspeth e Ravyn hanno raccolto la maggior parte delle dodici Carte della Provvidenza, ma l'ultima – e la più importante – resta da trovare: gli Ontani Gemelli. Per recuperarla prima del Solstizio e liberare il regno, dovranno attraversare l'oscura foresta avvolta dalla nebbia. L'unico che può guidarli è il mostro che abita la mente di Elspeth, l'Incubo, ma lui non sembra più disposto a collaborare…

Ciao librosi,

Oggi vi parlo di questo fantasy un po' dark che è il secondo volume di una dilogia.

Si tratta di "Two twisted crowns" di Rachele Gilling, edito Giunti. 

Attratta dalla cover e le vibes un po' #darkfantasy ho iniziato a leggere la dilogia. P.s. se cercate la recensione del primo vol, non lo troverete qui sul blog. Cerco di parlavi della dilogia e in particolare di questo volume senza farvi spoiler, o perlomeno big spoiler. 


"Sono felice di poter leggere finalmente il tuo viso, e che tu abbia scelto di mostrarlo a me. Puoi raccontarmi le tue terribili verità Ione. Non andrò da nessuna parte."


La nostra protagonista e Elspeth la quale convive con un "Incubo" dentro la sua testa. Il mondo in cui vive è gestito tramite questo mazzo di carte che donano dei poteri a chi le possiede, ovviamente è una guerra a chi ne possiede di più e ottiene potere. Trattasi delle 12 carte della provvidenza. L'ultima è la piu introvabile: l'ontano gemelli. Rayn e Elspeth vogliono riunire il mazzo come da loro accordi dal primo libro, ma nel secondo volume anche se le circostanze cambiano Rayn e ancora piu deciso a portare questo compito a termine e per svariati motivi. Nel primo vol i protagonisti sono Elspeth e Rayn, ma nel secondo vol abbiamo L'incubo, che prende il controllo della situazione ( e non dico altro, per evitare di fare spoiler). Subito dopo abbiamo Elm e Ione, due personaggi che non spiccano nel primo volume ma in questo la fanno quasi da padrona. Lo sviluppo della loro storia e della crescita personale mi è piaciuta molto, ma soprattutto il lasciare vedere all'altro le cicatrici e farle guarire. L'incubo, detto anche il Pastore che ho quasi odiato nel primo volume, in questo non dico che si fa amare, ma perlomeno conosceremo le ragioni che stavano dietro le sue decisioni. 

Considerazioni

Questo volume in confronto al primo l'ho amato di più. Forse perché viene fuori la parte umana anche del mostro e forse perché abbiamo una love story inaspettata. Questa dilogia mi ha colpito in particolare perché è anti mascolinità tossica. I personaggi maschili, uno in particolare che anche se secondario ha avuto la sua bella fetta di presenza in questo secondo volume. Mi ricorda un pò Timothe Chalamet, ho visto un video su di lui e altri attori proprio sulla Anti-Maschilità tossica. Attori come lui e Paulo Mescal in (Normal People) che danno vita a dei personaggi maschili normali, con le loro fragilità e debolezze e che non cercano di prevaricare. Credo stia succedendo la stessa cosa nel mondo bookish: ne abbiamo abbastanza dei maschi alfa stronzi. Voi cosa ne pensate dell'argomento?


Nonostante il finale un pò scontato e frettoloso e un paio di punti un pò lenti nella dilogia, rimane uno dei fantasy che mi ricorderò in quanto particolare e molto godibile. Consigliato anche a un pubblico giovane che ama il genere. Grazie per essere arrivati fin qui.
Alla prossima lettura, 
Jenny




Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE - La danza del falco, di Simona Fruzzetti

RECENSIONE - Il Dio che hai scelto per me, di Martina Pucciarelli

RECENSIONE - L'anello di Saturno - volume 1, di Flavio Parenti