RECENSIONE "Ferion" di Francesco Mameli



Titolo: Ferion, Cuore vs Acciaio
Autore: Francesco Maneli
Editore: Cavinato Editore
Genere: Fantasy
Formato: ebook, cartaceo
Prezzo: 5,99 €/ 17,00 €/ KU
Data pubblicazione: 9 Ottobre 2015
Protagonisti: Ferion
Pagine: 458
Questa storia ha inizio in una terra di nome Tabacra, un luogo sconfinato pieno di guerrieri formidabili, popolato da nani, elfi, giganti e demoni.
In questo mondo però solo agli uomini era stato concesso un potere unico, in grado di sbaragliare ogni altra forza, l’abisso del cuore.
Tutto ha inizio quando la notte aveva già avvolto il mondo e sembrava non lasciar spazio più a nulla. In questo tempo e luogo sconosciuto il grande drago Angarus, signore del cielo e della terra di Tabraca, si trovò a fronteggiare una situazione inaspettata: un bambino.
Tutto inizia con il suo ritrovamento e con la scarsa dimestichezza di un drago nel crescerlo.
Un bambino dal passato avvolto nelle tenebre, dense e misteriose, come lo era quella notte.
Spesso il destino nasconde dietro un semplice incontro o un bambino, una storia molto più lunga e complessa, fatta di cuori e di vite che si legano, di battaglie e di una magia che descrive chi sei.
Una magia che ti aiuta a capire che gli errori sono la chiave per riscattare la propria vita e cambiare il proprio destino.
Tutti hanno un passato, tutti commettono errori, ma solo pochi sono in grado di superarli e renderli magia, trasformarli in fiamme che alimentano un cuore e quel bambino per quanto piccolo aveva lo stesso destino che accomuna tutti gli uomini, quello di sbagliare.
Il suo errore però gli costerà caro, gli ruberà il braccio, il quale sarà avvolto dalle tenebre, le quali tenteranno di rubare anche il suo cuore.
Ferion crescerà aiutato da Angarus e un mago guerriero, che nonostante sia un donnaiolo riuscirà a fargli trovare quel calore che solo una famiglia può donarti.
Così tra la vita, un drago e un mago, Ferion diventerà grande fino a che non si troverà a fronteggiare il più grande errore che avesse mai commesso fino a quel momento.
Questo cambierà il suo destino, portandolo lontano da quelle persone che erano diventate la sua casa. Lontano per contrastare quell’oscurità che aveva dentro e che restava visibile a tutti come un peccato sul suo braccio, ormai diventato quello di un demone.
Ferion affronterà mostri e demoni, si allenerà con tre maestri alquanto sadici ma fortissimi: un nano, un mezzo elfo e un guerriero rinnegato. Capirà che tutti portano una colpa sul proprio cuore e insieme a loro ed Arila una ragazza dal passato difficile, riuscirà a diventare più forte e a crescere; così forte che il destino della sua vecchia città e delle persone che ama sarà nelle sue mani.


Francesco Maneli è nato a Mugnano di Napoli nel 1985. Si è diplomato in lingue al liceo Niccolò Jommelli (Aversa) e studia Giurisprudenza alla Federico II di Napoli. La sua prima pubblicazione è con la Cavinato International nel 2015 con il libro Ferion Cuore vs Acciaio, fantasy per ragazzi. Durante gli anni universitari ha avuto esperienze lavorative, di vario genere. Ha partecipato a numerosi concorsi di poesia ricevendo attestati di merito. Ha scritto anche alcuni racconti che hanno vinto piccoli concorsi al livello locale. È un appassionato di sport, scrittura, arte, lettura e di poesia. Ama gli autori stranieri come Emily Dickinson, Pablo Neruda, Hermann Hesse, Fernando Pessoa e Wislawa Szymborska. Tra le sue passioni ci sono anche quella per i film, le serie tv e gli anime: adora Hayao Miyazaki e la magia dei suoi film.

Cari lettori, ho letto per voi "Ferion, Cuore vs Acciaio" di Francesco Maneli.
Si tratta di un fantasy dove si mescolano molti ingredienti, il tutto condito con una buona dose di magia.
Il protagonista è Ferion, un ragazzo che non conosce le sue origini e che da bambino è stato allevato dal mago Altidor e da Catrina. Fu trovato nel bosco dal drago Angarus, dopo un insolito evento celeste, e fu affidato alle cure del mago.
Noi, come lettori, conosciamo la provenienza di Ferion, ma lui la scoprirà solo alla fine.
È un ragazzo buono, gentile e con la voglia di imparare tutto il possibile, soprattutto nel combattimento. Infatti desidera diventare abile nell’uso della spada e vuole accrescere la sua forza. Durante l’adolescenza però, l’imprudenza e la curiosità gli faranno commettere un errore che lo segnerà per tutta la vita e che porterà a nefaste conseguenze, tra cui la contaminazione del suo corpo causata dal morso di un demone.

“Poi, allo stesso modo in cui comparve, il buio uscì dalla porta emettendo la stessa risata sghignazzante di un attimo prima; era melma, era solido, era la paura stessa.”

Ferion sarà costretto a diventare sempre più forte per riuscire a combattere questa infezione e si impegnerà sempre al massimo, anche per evitare di commettere nuovi errori che potrebbero danneggiare i sui cari.
Nella vita di Ferion prenderanno parte molti personaggi singolari, che lo aiuteranno nell’allenamento. Il rapporto che allaccerà con ognuno di loro sarà di fondamentale importanza, soprattutto quello con Arila, una ragazza dal passato oscuro, che porta con sé una grave colpa.
Durante la crescita Ferion sviluppa un alter ego che lo visita nei sogni. Lui è convinto che si tratti del demone che l’ha contaminato.
Ma è così? Chi è e cosa vuole quella voce che lo sprona a seguire i suoi istinti?


“Io sono il tuo istinto, sono la parte più vera di te stesso, quella nata con te. Tutte quelle frottole sul bene e male non esistono. Chi giudica cosa è bene e cosa è male?”

Ferion tra amicizia, dure prove, allenamenti e battaglie scoprirà il valore della vita e svilupperà poteri inimmaginabili grazie ai quali riuscirà a destreggiarsi tra mille difficoltà.
Il libro è come avvolto da un’atmosfera tutta particolare, onirica direi. Le descrizioni sono accurate e le ambientazioni molto suggestive.
La narrazione in terza persona è l’ideale per una storia del genere, ci permette, infatti, di avere una visione a tutto tondo. La scrittura è sempre corretta  e ricca, anche se non troppo fluida. Troviamo molte metafore e similitudini, descrizioni e dialoghi.
Un elemento che ha disturbato la lettura sono proprio i dialoghi onnipresenti e soprattutto troppo lunghi.
La storia è un continuo insegnamento sulle emozioni e sui sentimenti, su come bisogna affrontare la vita e le situazioni a cui ci mette davanti.

“Alcune volte la vita ci sembra crudele: i viaggi infiniti e il tempo sempre poco, ma sapere che tutto ciò ci può aiutare a essere migliori ci aiuta a capire che tutto intorno a noi ha uno scopo e che il destino, alcune volte, ci prende per mano anche quando non vogliamo. I cambiamenti sono inevitabili, quindi l’unico modo per affrontarli è prenderli nel verso giusto.”

Devo dire che ho apprezzato questo elemento, però allo stesso tempo l’ho trovato preponderante. Credo che abbia un po’ oscurato la storia.
La prima parte è stata molto interessante: dal prologo dalle atmosfere magiche, romantiche e leggendarie, all’allenamento di Ferion. Poi si sono alternati alti e bassi livelli di interesse e partecipazione. In alcuni punti era un po’ faticoso andare avanti e rimanere concentrati, in altri invece l’autore riusciva a destare interesse.
Ci sono molti elementi apprezzabili, e altri che hanno reso le lettura un po’ difficile in più punti.
La mia sensazione è stata quella di mangiare una torta con talmente tanti ingredienti da non riuscire a carpire il gusto principale.
Nel genere fantasy, come in altri, è difficile portare elementi innovativi, infatti questo libro rispecchia i canoni classici del genere: anche qui ci sono draghi, elfi, nani, maghi etc..
La particolarità delle spade sarebbe anche potuta essere una novità, ma mi ha ricordato un famoso manga/anime, che tra l’altro è tra i miei preferiti.
Ovviamente non posso sapere se l’autore abbia mai visto questo anime giapponese, ma le analogie sono molte.
Comunque questo aspetto mi è piaciuto, come la magia, in particolare quella chiamata Abisso del Cuore: un potere  che può essere sviluppato solo da poche persone ed è diverso per ognuno, a seconda delle esperienze che ha vissuto l’individuo in questione.
Insomma la lettura di questo libro è stata un po’ come un viaggio tra le montagne russe, tra continui alti e bassi. Per questo il mio giudizio e 3,5/5.
C’è un bel potenziale e potrebbe essere sviluppato in altri volumi, che immagino ci saranno, visto il finale.
Consiglio la lettura di Ferion a chi ama il fantasy e immergersi in mondi magici, ma anche a chi viene da altri generi e vuole provare qualcosa diverso.
Buona lettura!



Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE - Daisy Haites. Spara dritto al cuore, di Jessa Hastings

RECENSIONE - L'anello di Saturno - volume 1, di Flavio Parenti

RECENSIONE - La morte dipinta, di Lisa Laffi