RECENSIONE - L'età più bella, di Barbara Bolzan

Titolo:
 l'età più bella
Autore: Barbara Bolzan
Editore: Delrai edizioni
Genere: narrativa
Data pubblicazione:  30 maggio 2025
Prezzo ebook: € 5,99
Prezzo cartaceo: € 13,30
Pagine: 269
Serie: autoconclusivo


Metà anni Novanta. Sedici anni, una festa, un blackout di coscienza. E, da quel momento, nulla è più come prima.

Caterina è una ragazza come tante: scuola, amici, un fidanzato geloso e mille domande che si affacciano all'orizzonte. Un giorno, però, il suo corpo decide di non rispondere più. Un collasso improvviso, il buio, poi un ospedale dove ogni porta si apre su nuove domande, dove ogni silenzio pesa più di una diagnosi. Inizia così un viaggio inaspettato – e durissimo – dentro se stessa, in una realtà che nessuno l'ha mai preparata ad affrontare. Tra medici scettici, genitori disorientati, compagni impreparati e la ricerca disperata della verità, Caterina si trova costretta a riscrivere le regole della propria vita. Perché l'età più bella, a volte, è anche quella che fa più male. Eppure, dal dolore può nascere la forza di guardare il mondo con occhi nuovi. Un romanzo intenso, coraggioso, necessario, per chi vive l'adolescenza come un terreno scivoloso, per chi si è sempre sentito fuori posto e per chi, ancora oggi, cerca di essere visto davvero.

Buongiorno a tutti, 
Ho letto "L'età più bella", di Barbara Bolzan, edito da Delrai edizioni che ringrazio per la copia arc digitale.

Caterina è pronta a prendersi il mondo, a conquistare la vita e realizzare i suoi sogni. È felice, studia, ha tanti amici, ma un giorno tutto cambia per colpa di un malessere che si ripete nei momenti più disparati, senza avvisi e la getta in un percorso a ostacoli. Le certezze vacillano, ogni cosa che dice viene analizzata come il suo corpo che viene sottoposta a controlli medici, sedute, terapie. Purtroppo però il suo silenzio urlo di dolore viene inascoltato dai più.
Nel fiore dell'adolescenza è pronta a spiccare il volo verso la vita adulta, ma un ostacolo che sembra insormontabile la fa inciampare e cadere.
In tutto questo si rifugia in ciò che conosce, fa similitudini con ciò che studia, usa termini di paragone con i suoi idoli. Un percorso tortuoso e difficile che la vede troppo spesso in mano a gente poco professionale che dietro a un camice bianco mostrano tanta saccenza e neanche un briciolo di empatia.

Considerazioni

Il testo ha due versioni della stessa Caterina: la luce della spensieratezza per la vita e l'oscurità dell'incomprensione.
L'autrice ha saputo mettere per iscritto una risma di sensazioni molto contrastanti che sono riuscite a trasmettermi le emozioni di Caterina, è suo il pov in prima persona, e far comprendere anche le sensazioni di chi la circonda.
Una lotta impari verso un corpo che l'abbandona e l'arroganza di medici che danno per scontato di sapere le risposte, senza ascoltare, ma basandosi solo sui risultati di test. A ciò si aggiunge la solitudine interiore ed esterna perché la società non accetta la malattia e si allontana da ciò che non comprende.

Il testo presenta zone cupe, sensazioni di smarrimento, perdita e senso di abbandono, ma al contempo la protagonista riesce a dare speranza perché trova la forza per credere in se stessa e in quel corpo che la boicotta. Contro ogni possible previsione e in considerazione dell'argomento ostico la lettura non è stata pesante, ma scorrevole con tante riflessioni che nascono spontanee.

Faccio i complimenti a Barbara perché in questo testo mi è arrivata tutta la sua forza e dolcezza, non è una tematica facile e non lo è il percorso che ha descritto, ma ci è riuscita in modo egregio e senza scegliere la strada più facile.

Ne consiglio la lettura a chi piace la narrativa ed è incline a testi dove l'interiorità è parte integrale del testo.

Buona lettura!
Monica S.

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