RECENSIONE - “Fascino selvaggio” di Stacy Reid


Genere: romanzo regency
Serie: Autoconclusivo

Il duca perduto è stato ritrovato. James Winters, duca di Wulverton, dato per disperso da ragazzo nello Yukon dieci anni prima, è sopravvissuto nella selvaggia natura canadese. Ora è tornato e ha tre settimane per diventare un nobile raffinato agli occhi della regina o condannare l'intera famiglia alla rovina. Ed è Jules Southby, promettente psicologo, a dover fare il miracolo. Jules conosce bene il valore delle apparenze e delle maschere perché da sempre ne indossa una: è una donna, in realtà, ed è solo fingendo di essere un ragazzo che ha potuto studiare. Quando incontra il duca, lei non è pronta alla sua bellezza virile né al fatto che lui possa vedere attraverso il suo segreto più oscuro...

Recensione di Alessia

Buongiorno chiacchierine e ben ritornate sul blog.  Oggi vi parlo di “Fascino selvaggio” di Stacy Reid, edito da Mondadori per la collana Harmony Passione.

Ci troviamo in Inghilterra, alla fine dell’ottocento, e James Winters, duca di Wulverton è miracolosamente ritornato a casa. Per oltre dieci anni è stato disperso nelle montagne selvagge del Canada, tanto che oramai lo credevano morto.

I dieci anni vissuti cercando di sopravvivere al freddo e alla natura più selvaggia lo hanno però profondamente cambiato. I familiari preoccupati per il suo atteggiamento chiuso e scostante, chiamano il dottor Southby per accettarsi che il duca sia effettivamente pronto per prendere il posto che gli spetta in società e di fronte alla regina.

Il dottor Southby si presenta però al castello del duca con il figlio Jules, da poco laureato e che lo aiuta nel suo studio. È convinto che Jules sia persona giusta per un caso particolare come quello del duca.
Jules però cela al mondo un segreto, è una donna che fin da bambina è stata cresciuta come un maschio, è che non ha mai svelato la sua vera identità per poter studiare e lavorare come medico.
Fin da subito le anime di James e Jules si sentono affini. Entrambi conoscono bene la solitudine, anche se circondati da molte persone. Il dover sempre presentarsi con una maschera per salvare le apparenze li ha portati ad essere introversi e diffidenti. Quando sono soli  però possono essere sé stessi senza maschere; non devono nascondersi: lui può lasciarsi andare con il suo lato “selvaggio”; lei può essere finalmente una donna.

Considerazioni

Ho trovato subito interessante e originale la trama di questo romanzo. Mi sono piaciuti molto i due protagonisti e come si sono evoluti, e come sono riusciti alla fine a trovare il loro lieto fine.
La storia è narrata in terza persona, dando al lettore un’ampia visione della storia e degli avvenimenti. Lo stile dell’autrice è semplice ma coinvolgente; la narrazione con dialoghi e scene dinamiche, lo rende un romanzo intrigante. Nonostante non sia eccessivamente lungo, il libro affronta temi come la forza interiore, la ribellione contro le convenzioni sociali e la sfida ai pregiudizi di genere dell'epoca, in modo leggero senza essere troppo superficiale.
Lo consiglio a chi cerca un romanzo leggero e passionale, e ama le ambientazioni storiche.


Buona lettura.
Alessia

🌟🌟🌟🌟



 

Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE - Il Dio che hai scelto per me, di Martina Pucciarelli

RECENSIONE + GIVEAWAY "Tutto il mare è nei tuoi occhi" di Silvia Ciompi

GIVEAWAY "C'era una volta a New York" di CECILE BERTOD