RECENSIONE - La morte dipinta, di Lisa Laffi

Titolo: La morte dipinta
Autore: Lisa Laffi
Editore: Tre60 (gruppo GeMS)
Genere: thriller
Data pubblicazione:  27 settembre 2024
Prezzo ebook: € 8,99
Prezzo cartaceo: € 19
Pagine: 352
Serie: autoconclusivo


Milano, oggi. 
Artemisia Gentileschi, trentaquattrenne direttrice del prestigioso museo Poldi Pezzoli, ha una carriera avviata e una vita apparentemente tranquilla dedicata al lavoro e alla cura del suo cane, Caravaggio. Ma il sogno di una normale routine va in frantumi quando, durante l’allestimento di una mostra con un famoso fotografo, Sebastian Garcia, Artemisia riceve alcune lettere anonime accompagnate da foto agghiaccianti. Qualcuno ha ucciso due persone e le ha utilizzate come macabri burattini per raffigurare, a modo suo, La Calunnia di Botticelli, e ha già preannunciato nuovi omicidi “ispirati” ai capolavori dell’arte. Paralizzata dall’orrore, Artemisia sprofonda nuovamente in un incubo che appartiene a un passato doloroso…

Philadelphia, 2005. 
Artemisia è soltanto un’adolescente quando sua madre, Katherine, viene trovata morta in una lugubre raffigurazione del dipinto Venere, Marte e Cupido di Piero di Cosimo. Il primo sospettato è il marito, Pete Gentileschi, professore di Storia dell’arte, subito scagionato grazie all’alibi fornito dalla figlia.  Ma l’omicidio resta senza un colpevole...
Milano, oggi. Artemisia parte per Philadelphia in compagnia di Sebastian: sente di essere l’unica che può aiutare la Polizia a fermare l’assassino, e non ha mai dubitato dell’innocenza del padre. Ma il killer di Katherine è tornato a uccidere o si tratta di un imitatore? In una sorta di caccia al tesoro ingaggiata da lui come un gioco funereo, riuscirà Artemisia a fermarlo prima che porti a termine la sua ultima opera d’arte?
Lisa Laffi è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e vive a Imola dove fa l’insegnante. È autrice teatrale e di saggi di storia. Con Tre60 ha pubblicato i romanzi storici L’ultimo segreto di Botticelli (2019), La regina senza corona (2020) giunto al secondo posto al concorso indetto dalla rivista Robinson come migliore biografia del 2020, L’erborista di corte (2022) e La dama dei gelsomini (2023). Ha vinto i premi «Verbania for Women», «Alberoandronico» e «Terra di Guido Cavani».

Buongiorno a tutti, 
Ho il piacere di parlarvi di un libro che mi ha affascinata, si tratta di "La morte dipinta, di Lisa Laffi, edito da Tre60". Ringrazio l'autrice per la copia ARC.

Artemisia ha un nome ingombrante e un segreto che le gravano in modo pesante sull'animo, arrivando a schiacciarla. Nonostante un lavoro importante ottenuto a soli 34 anni, questa condizione psicologica la porta ad apparire dimessa, quasi volesse sparire nelle ombre. In lotta continua tra un sistema arcaico gestito da uomini che detengono il controllo e mal vedono l'incursione di una giovane donna a capo di un museo famoso. Suo malgrado si trova portata allo scoperto da un fotografo abituato a cogliere i dettagli e che riesce a cogliere la sua vera essenza.

Sebastian è insistente oltre ogni logica, caparbio e allo stesso tempo sfuggente perché a sua volta ha segreti che non è disposto a condividere. Tra i due inizia una vera e propria lotta per riuscire ad abbattere le reticenze altrui. Una situazione potenzialmente pericolosa li porta a condividere delle decisioni che li getterà ancor più nella confusione e annienterà le poche certezze che credevano di avere.

Un viaggio verso l'ignoto e verso le braccia di un killer che dopo vent'anni attende la sua vendetta.

Sullo sfondo due città: Milano e Philadelphia. La prima con la sua storia e l'arte, la bellezza e il presente; la seconda piena di ricordi alcuni belli e molti altri brutti, la crudeltà e la sofferenza, il passato che riaffiora dirompente e l'insicurezza di non sapere cosa sia realmente successo tanti anni prima.
Vecchie e nuove alleanze che si trovano a scoperchiare il vaso di Pandora che avvolge il passato di Artemisia e della sua famiglia. Tante, troppe, le domande senza risposta e molteplici gli interessi in gioco. 

Considerazioni

Un buon thriller ha bisogno di trovare un equilibrio quanto più perfetto tra i tanti elementi che lo compongono. I pov differenti di vittime, forze dell'ordine e criminale, indizi da scovare, movente, congetture che portino alla giustizia e risvolti psicologici. Lisa Laffi è riuscita a gestire tutto questo e molto altro in modo davvero chiaro e intrigante. Una trama fitta e dinamica, in continua evoluzione che sprona il lettore e lo porta a condividere il percorso con in vari personaggi. Alla storia di fantasia si intreccia la vita reale di artisti del passato e alle leggende che ruotano intorno alla creazione delle loro opere.
L'arte diventa così protagonista e la passione di Artemisia arriva ad accendere anche quella del lettore.
In questo caso la necessità non è tanto dare un volto all'assassino, cosa comunque importante e intuibile,  ma bensì dare pace a chi ha subito torti per mano sua.
La lettura risulta molto scorrevole e coinvolgente, impreziosita dalle descrizioni delle opere d'arte e delle ambientazioni, ricca di nozioni che mi hanno invogliata a voler visionare le opere d'arte citate. Ho apprezzato l'attenzione che è stata posta sugli aspetti psicologici dei personaggi e sulla loro caratterizzazione. 
Faccio i miei complimenti a Lisa Laffi per aver dato vita a questa storia così particolare e per averne curato ogni dettaglio storico e legale. Il testo risulta corretto in ogni suo aspetto e per questo estendo i complimenti a chi si è occupato delle correzioni.

Ne consiglio la lettura agli appassionati di thriller e a chi piace l'arte perché troverete delle nozioni interessanti.

Buona lettura!
Monica S.



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