RECENSIONE IN ANTEPRIMA - "L'orchestra rubata di Hitler" di Silvia Montemurro

Titolo: L'orchestra rubata di Hitler
Autore: Silvia Montemurro
Editore: Salani editore
Genere: narrativa storica
Prezzo ebook: € 8,99
Prezzo cartaceo: € 15,96
Data pubblicazione: 13 maggio 2021
Pagine: 352
Serie: autoconclusivo

Berlino, anni Trenta. A Elsa hanno sempre chiesto di obbedire, di fare prima la brava bambina, poi la perfetta moglie tedesca. Intorno a lei, molte donne hanno fatto lo stesso, pronte a servire il Reich accanto ai loro uomini invincibili. Ma l’equilibrio fragile sul quale è costruita la sua vita sta per spezzarsi: suo marito Heinrich, ufficiale delle SS, ha ricevuto un importante incarico segreto, e per la prima volta non è disposto a parlarne con lei.
Per scoprire di cosa si tratta, una sera lo segue di nascosto, lo vede entrare in un appartamento, parlare con un superiore, infine trafugare la custodia di un violino. Non un violino qualunque: un Guarneri del Gesù, uno dei pochi esistenti, dal valore inestimabile. Ma Elsa vede anche un’altra cosa: la foto della ragazza che possedeva quello strumento, nei cui occhi riconosce una sofferenza comune. Decide così di cercarla, a qualunque costo, anche se questo significherà mettersi in grave pericolo e gridare la sua voglia di libertà in faccia all’uomo più pericoloso che il Novecento abbia conosciuto.
Riportando alla luce uno dei crimini meno noti della storia nazista, Silvia Montemurro compone e dirige con maestria una travolgente opera a due voci, quelle di due donne divise dalla Storia e unite dalla musica.
SILVIA MONTEMURRO è nata a Chiavenna nel 1987. Ha esordito nel 2013 con L’inferno avrà i tuoi occhi, segnalato dal comitato di lettura del Premio Calvino. Sono poi seguiti altri romanzi, tra i quali Cercami nel vento, La casa delle farfalle e I fiori nascosti nei libri.


Buongiorno a tutti, ho il piacere di parlarvi in anteprima di un libro che uscirà il 13 maggio. Si tratta de "L'orchestra rubata di Hitler", di Silvia Montemurro, edito da Salani editore che ringrazio per l'ebook.

Che ne sai della vera solitudine, quella che sento dentro anche quando mio marito è a casa con me? Mi sento sola insieme a lui e ai suoi segreti. Sola anche in mezzo a tutte voi.

La vita di Elsa è prestabilita fin dalla nascita: deve fare la brava bambina, diventare una brava donna e una moglie devota. Ma Elsa non è contenta in questa vita perfetta e in lei ardono le braci della scoperta, vuole vivere e non sopravvivere. Vuole essere parte di qualcosa a cui neppure lei riesce a dare un nome.
La curiosità mista a ingenuità e al desiderio di avventura la portano a "vedere" in cosa consiste il lavoro del marito. 

...voleva appropriarsi della musica. Ma la musica è come il vento. Non la si possiede. La si sente e basta. Al massimo si può imparare a suonarla. La musica rimane sempre libera, pensai.

Si trova scioccata per la scoperta e al contempo scopre una connessione talmente forte da farle sentire vicina una persona che ha visto solo in foto.

«Ho fame, non so dove andare, questa guerra sembra non finire mai. E sono stanco. Stanco di vedere le persone che amo sparire o morire. Vorrei fare qualcosa ma non ho i mezzi. Ho rischiato, andando in Olanda. Ero convinto che avremmo potuto fermarli. La tua informazione era stata molto utile. Ma come si ferma una furia?» Rabbrividii. Non sapevo cosa dire.

Parte da qui il vero cambiamento che la porterà a lottare conto le atrocità che le verranno sbattute in faccia senza filtri. La consapevolezza di cosa possono compiere gli uomini in nome di un'ideale che finisce con il distorcersi fino a non essere più il loro. 

Quando suono, mi sembra che niente di brutto possa accadere. Questo violino ha il magico potere di farmi sentire protetta... Quando suono, esisto.
...
«Quando suono, esisto» ripetei ad alta voce. Non c’era frase più vera e valeva anche per me.

La ragazza della foto? non vi svelerò il suo nome. È lei che racconta la sua storia e lo fa partendo da aneddoti familiari. La spensieratezza di una bambina, le prime delusioni, l'amore e infine l'arrivo della guerra che stravolge tutto e travolge chiunque.
A legare le due donne è la musica che entrambe amano e in cui si rifugiano. È la capacità di suonare che le rende uniche e invidiate. 

Mi mancava, suonare. Più volte avevo avuto la tentazione di tornare alla vecchia casa e riprendermi il violino. Ma in quel minuscolo appartamento dove stavamo, non era permesso nulla. Figuriamoci suonare. Anche la musica era proibita, ai parenti degli ebrei.

Il violino lo strumento così delicato, ma che cela la forza di far vibrare gli animi più aridi. Sarà la sua musica a dar loro la forza di non abbassare la testa di fronte alla disumanità. 

Quando viene tolta la dignità. Quando si viene isolati e percossi. Quando vengono tolte tutte le cose materiali e si viene separati dagli affetti. Non resta nulla. 

La mia ombra dovette trattenersi per non sbraitargli contro. Lo temevo e lo odiavo al tempo stesso. Era il mio carceriere e mi stava ordinando una cosa quasi impossibile.

Per non soccombere, l'unica cosa che si può fare è scindere l'anima dal corpo, per non soffocare, per distaccarsi dalla morte e dalla paura.

Sentii la sua musica che mi chiamava. Solo per una sera, diceva. Solo per una volta. E se per quest’unica volta rischierò la vita? Lui non rispose più. Mi alzai. «Ne sarà valsa la pena» dissi ad alta voce.

Era questo il compito della squadra denominata  Sonderstab Musik, sottrarre qualunque oggetto che rappresentasse un pericolo per il regime. Togliere la voce a ogni essere umano, privarlo di tutto e la musica molto probabilmente rientrava tra questi.
Una storia toccante che va letta per comprenderne l'intensità.

Considerazioni

Ultimamente sto leggendo molti libri ambientati nel periodo della seconda guerra mondiale, uno dei più atroci che si possa annoverare nelle tragedie mondiali. Quello che mi sprona a leggere è la diversità dei punti di vista. Ogni autore affronta lo stesso tema da angolazioni differenti, dando voce a molteplici personaggi e intrecciando la storia reale a fatti romanzati.
Silvia Montemurro mi ha dato qualcosa di unico, non saprei quasi dire dove finisce la realtà e dove inizia la fantasia. È stata brava a far vibrare ogni singola nota fino a creare una sintonia che mi ha scossa, emozionata, dato i brividi e commossa come raramente mi succede.

Quando suono, tutto questo non esiste. Non perché lo dimentico. Ma perché la musica ha il potere di innalzarmi e di innalzare chi ascolta. Per sopravvivere al nazismo non basta avere un’integrità, pensai, bisogna trovare anche qualcuno o qualcosa che si intende proteggere davvero. E io ce l’avevo.

Nel compilare la scheda con le informazioni sono rimasta scioccata nello scoprire il numero delle pagine. Ho letto il libro in due giorni e vi assicuro che nessuna pagina mi è pesata.
Amo profondamente le storie che vedono come protagoniste le donne e la loro forza di adattarsi, nonostante tutto. Forti, determinate e tenaci in quelli che sono i loro ideali, desiderose di cambiare cosa non ritengono giusto. Non sempre nel giusto, ma capaci di modificare opinione e senza vergognarsene.
L'autrice non risparmia nulla, mostrando l'atrocità del periodo, la disumanità, ma dà anche una visione di umanità che persiste in pochi, ma fondamentali esseri umani.

Avevo le mani sudate e il cuore che batteva. Stavo andando contro tutto ciò che mi avevano sempre insegnato... La musica poteva essere pericolosa. Si poteva morire, per la musica.

Sono tre i pov presenti, si legano perfettamente in quella che diventa una melodia perfetta. È lampante l'amore che Montemurro ha per la musica e gli strumenti musicali a cui ha dato un rilievo importante. Sono stata invogliata ad ascoltare le opere citate, con il risultato di essermi calata completamente nel testo che leggevo.
Non posso che fare i complimenti all'autrice di cui avevo sentito parlare, ma di cui non avevo letto ancora niente. Grazie per aver dato vita a questa storia.
Complimenti anche all'editore per aver pubblicato un testo così particolare e averlo curato nei dettagli.

«Hai dimenticato casa tua?» mi domandò. «Le cose che porti nel cuore, non te le può togliere nemmeno la guerra» risposi.

Ne consiglio la lettura perché le protagoniste hanno molto da dire e ascoltarle può far riflettere sul fatto che nessuno deve sopraffare gli altri, tanto meno in nome di una diversità che è solo negli occhi di chi guarda.

Buona lettura!
Monica S.





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