RECENSIONE - "L'uomo senza sonno" di Antonio Lanzetta

Titolo: l'uomo senza sonno
Autore: Antonio Lanzetta
Editore: Newton Compton
Genere: thriller paranormal
Prezzo ebook: € 4,99
Prezzo cartaceo: € 9,40
Data pubblicazione: 7 ottobre 2021
Pagine: 417
Serie: autoconclusivo

L’assassino si nutre delle tue paure
Secondo dopoguerra. Bruno ha tredici anni e vive in un orfanotrofio vicino a Salerno, sottoposto alle continue angherie degli altri ragazzi.
Solo l’amicizia con Nino, il nuovo arrivato che prende a difenderlo, riesce a rendere tollerabile la sua permanenza nell’istituto. L’estate porta con sé un momento di libertà per tutti i ragazzi: Bruno e Nino saranno scelti per andare a lavorare insieme nella tenuta degli Aloia, una ricca famiglia del circondario. È qui che Bruno conosce Caterina, una strana bambina che vive all’ultimo piano della casa e che lo guida a esplorare i recessi dell’imponente edificio. Il gioco assume però ben presto contorni sinistri: Bruno inizia a essere tormentato da incubi inspiegabili, che al risveglio lo lasciano profondamente spossato.
Il ritrovamento, all’interno della proprietà degli Aloia, di alcuni cadaveri in avanzato stato di decomposizione, getta sulla villa e su chi la abita ombre inquietanti. A chi appartengono quei corpi? E perché tutti sembrano a conoscenza di qualcosa che non deve essere rivelato?
Questo romanzo è la storia di un’amicizia, di ricordi spezzati e di un brutale assassino che si nutre di paure. È la storia di Bruno e dell’estate in cui divenne l’uomo senza sonno.
Antonio Lanzetta
Vive a Salerno. Ha iniziato a scrivere fantasy/young adult, poi ha virato verso il thriller, prima con il racconto breve Nella pioggia, finalista al premio Gran Giallo di Cattolica, e poi con Il buio dentro, romanzo tradotto in Francia, Canada e Belgio. Il buio dentro è stato anche citato dal «Sunday Times» come uno dei cinque migliori thriller non inglesi del 2017.

Buongiorno a tutti, oggi vi parlo de: l'uomo senza sonno, di Antonio Lanzetta, pubblicato dalla Newton Compton editori che ringrazio per la copia cartacea.
È il primo testo che leggo di questo autore e quando mi è arrivato il libro è stata una sorpresa perché non me l'aspettavo. Come sapete adoro i thriller e le sue mille sfumature, in questo caso direi che si tratta di un noir paranormale.

"Topolino, topoletto, è caduto giù dal letto e la mamma poverina lo cercava giù in cantina…"

La scrittura è fluida, le scene sono descritte bene e creano aspettativa oltre che una voglia irrefrenabile di giungere alla soluzione degli enigmi.
Un libro incentrato su adolescenti potrebbe erroneamente essere preso per semplice, credo che Lanzetta non conosca l'esistenza del termine o non avrebbe creato questa storia. Chi di noi non ha avuto paura dell'uomo nero?

«E allora ditemi», continuò il maresciallo. «Perché avete intenzione di vendere?». Il padrone parve riflettere, e il silenzio che seguì alla domanda si fece pesante.

Trama fitta, piena di informazioni ma ancor di più di cose non dette, misteri oscuri. Le scene si susseguono veloci e cambiano spesso ambientazione al punto che si fatica a capire dove ci si trova, quali sono solo i pensieri, quali i ricordi e qual è il presente in cui si svolgono i fatti.

Orfanotrofio, villa, bosco, villaggio e case isolate sono tutti luoghi dove il male striscia lungo le pareti e sul terreno, vi si appiccica come muffa nell'attesa che passi qualcuno e ne resti avvinghiato.
Tanti misteri, tanti delitti, tanti anche i segnali oscuri e un unico indizio: l'assassino si aggira indisturbato e si nutre della paura delle sue vittime. Ma chi è e come si sposta attraverso i luoghi è uno degli enigmi da risolvere.

"Gli uccelli smisero di cinguettare e Bruno immaginò che si fossero posati sui rami intorno alla casa per diventare piccole statue di legno, come quella che gli aveva regalato Hans. Amuleti magici per proteggere le persone dagli spiriti maligni."

Il testo, molto lungo, si suddivide in 6 grandi parti che comprendono a loro volta tanti capitoli, brevi o lunghi, dove si conosce la vita di Bruno e dei suoi compagni di (dis)avventura nei vari luoghi. Gli eventi incalzano dalla seconda metà del libro e la lettura assume un ritmo più serrato rispetto all'inizio.

«La guerra ha cambiato la terra che calpestiamo, maresciallo». Aloia fece un gesto con la mano e le sue dita tracciarono linee immaginarie nell’aria. «Tutta questa bellezza non mi appartiene più, forse non mi è mai appartenuta davvero. I miei genitori hanno fatto di tutto per tenermi lontano dal Cilento, da questa casa. Ho studiato all’estero e lì sono diventato qualcuno che qui non sarei mai potuto essere». 

Attraverso credenze popolari, congregazioni occulte e percezioni extrasensoriali, vengono tirati in campo elementi come esoterismo, misticismo e occultismo. Il tutto dà una connotazione paranormale a eventi che altrimenti sarebbero normali delitti. Secondo il mio punto di vista questa parte andava sviluppata meglio perché il modo in cui è stato fatto è sbrigativo e ripetitivo. Ho avuto la sensazione di qualcosa che è stato aggiunto per stupire, ma mi sono mancati gli approfondimenti che avrebbero arricchito davvero questa storia.
Volendo trovare una chiave di lettura direi che il male non ha spazio, tempo o luogo arriva ovunque e sotto le forme più impensabili. 

«Ma come? Voi siete un Aloia». «Appunto. In paese sarei sempre stato solo un Aloia, niente di più». Il maresciallo annuì, poi indicò le statue. «Che opere singolari, mettono quasi paura».

Leggerò altro dell'autore perché voglio levarmi di dosso questa sensazione di incompiuto. Però gli riconosco una mente fervida e la capacità di tenere il lettore legato fino alla fine. Caratteristiche notevoli, complimenti. 
Ne consiglio la lettura ai lettori a cui piacciono i thriller e il paranormale.

Buona lettura!
Monica S.




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