RECENSIONE - Il peso della vergogna, di Serena McLeen

Titolo: Il peso della vergogna
Autrice: Serena McLeen
Editore: Antonio Vallardi editore
Genere: narrativa
Prezzo ebook:€ 9,99
Prezzo cartaceo: € 17,00
Data pubblicazione: 12 marzo 2024
Pagine: 311

Torino. Annabella Bramante cammina silenziosa tra le stanze della sua vecchia casa, osserva gli oggetti che hanno accompagnato i suoi sogni di bambina. Quella vita non esiste più, lo sa. I genitori sono morti in un incidente pochi mesi prima e, come se non bastasse, il destino le ha appena portato via anche l’amatissima nonna. È sola, adesso.
Mentre comincia faticosamente a rimettere insieme i pezzi, emerge un’eredità enigmatica: una decadente villa veneta di cui non sospettava nemmeno l’esistenza e un diario appartenuto a sua nonna. Pagina dopo pagina, Annabella si rende conto che nella sontuosa dimora è sepolto l’oscuro passato dei Bramante, che la costringerà a mettere in discussione tutto quello che credeva di sapere sulla sua famiglia. Aiutata da un giovane dai seducenti occhi color nocciola, Annabella riporta alla luce la drammatica giovinezza di sua nonna, dove le violenze di un padre fascista e prevaricatore si mescolano alle carezze di un amore impossibile, fino alla rivelazione che legherà per sempre il destino di entrambe…
Sullo sfondo di una delle pagine più dolorose del nostro Paese, le vite di due donne si intrecciano in un romanzo che supera i confini del tempo: il lascito coraggioso di chi con la propria storia ha infranto il silenzio della vergogna.
Serena McLeen è lo pseudonimo di una scrittrice italiana. Appassionata di cinema e lettrice onnivora, ha esordito come autrice self-published nel 2017, conquistando il cuore di migliaia di lettori e lettrici con i suoi romanzi.
Buongiorno a tutti,
vi parlo della mia ultima lettura, si tratta de Il peso della vergogna, di Serena McLeen, edito da Antonio Vallardi editore che ringrazio per la copia digitale.

Conosciamo il passato delle persone che amiamo?  È la domanda che si pone Annabella che a 29 anni resta sola al mondo, perde interesse per tutto e riceve l'eredità della nonna che tanto ha amato. Il passato emerge con la forza dirompente di un uragano, ne cancella le certezze e ne traccia il percorso contorto, crudele e segreto. le vicende del passato si svolgono a cavallo con l'inizio della seconda guerra mondiale e lasciano davvero sconvolta la protagonista e anche il lettore che da spettatore diventa anch'esso custode dei segreti che vedranno la luce. 

«La sera di Ferragosto del 1941 deve essere successo qualcosa. Non c’è scritto cosa, purtroppo. La mia bisnonna, Carlotta, era una donna terrorizzata dal marito. Era in gabbia, ma non reagiva. Non aveva nemmeno il coraggio di scrivere le cose su un pezzo di carta… Deve essere stato qualcosa di terribile.» 

Angela, nel diario racconta di un lasso di tempo che va dal 1938 al 1948, lo fa con grande fatica e cercando di rimandare l'inevitabile: svelare il segreto più oscuro di tutti. Il peso della vergogna che la porterà a fuggire dal paese natio e a non farci più ritorno. La sua è una confessione scritta necessaria, per niente facile e devastante.

"Non sentivo più niente se non il dolore che sembrava spezzarmi il cuore. Ero in balia dei miei sentimenti, sentivo scorrere in me una tale rabbia che non mi rendevo conto con quanta forza strattonassi Pietro."

Considerazioni

Una scrittura chiara e descrittiva che è attenta a delineare anche gli ambienti che Annabella scopre, come a volerci portare al suo fianco. Al contempo sono di forte impatto anche le emozioni vissute, a un certo punto ho sentito l'esigenza di distaccarmi dalla lettura per via della sensazione di soffocamento che mi hanno provocato. Una sorta di simbiosi con Angela che le ha vissute e Annabella che le scopriva. Ci troviamo di fronte a un romanzo epistolare, il passato giunge grazie a delle lettere e a dei diari che hanno conservato gli scritti per decenni. Il presente invece ha una narrazione più fresca e diretta.

"Nonostante vivessi sottomessa a un padre padrone, non mi rendevo conto, o forse non avevo il coraggio di farlo, di quanto fosse fondamentale prendere una posizione. Il mio unico pensiero era sopravvivere, accettando anche di non espormi."

Una storia di sofferenza a livello generale, e ancor di più di prevaricazione subita dalle donne della famiglia Bramante, ma non solo. L'autrice ha messo in evidenza anche le diverse personalità di Angela e di sua madre, Carlotta, nelle reazioni o nella mancanza di esse alle violenze subite. 
Non ci sono mezze misure in questo libro e anche se la storia principale è di fantasia non fatico a collocarla nella storia reale di quegli anni, che l'autrice ha intrecciato con avvenimenti salienti e documentati.
Faccio i miei complimenti all'autrice e alla casa editrice per aver pubblicato una storia così forte.

Ne consiglio la lettura a quel pubblico a cui piace la narrativa ed è consapevole che l'oscurità dell'animo umano non conosce limiti.

Buona lettura!
Monica S.

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