RECENSIONE - Non c'è niente di vero, di Emiko Jean
Titolo: Non c'è niente di vero
Autrice: Emiko Jean
Editore:Garzanti
Traduttore: Elisabetta Valdrè
Genere: narrativa contemporanea
Prezzo ebook:€ 9,99
Prezzo cartaceo: € 17,00
Data pubblicazione: 19 marzo 2024
Pagine: 382
Quando il telefono squilla, Mika si aspetta tutto tranne questa frase: «Sono Penny, credo di essere tua figlia». È la voce della sua bambina. La persona che, con il suo primo respiro, le ha insegnato il significato della parola amore. Mika avrebbe voluto regalarle il mondo, ma ha dovuto darla in adozione appena nata. Sono passati sedici anni e ora Penny vuole conoscerla. Sua figlia non merita niente di meno che la perfezione, e stavolta Mika non può sbagliare. L’unica possibilità che ha è inventarsi una vita che non esiste: il lavoro dei sogni, il fidanzato perfetto e la casa più splendida che ci si possa immaginare. E mentre è occupata ad abbellire la verità, Mika non si rende conto che per Penny l’unica cosa importante è che sua madre sia sincera. Non ha bisogno che sia perfetta, desidera solo il suo affetto. Quando l’illusione crolla e le bugie emergono, Mika si trova di fronte alle proprie insicurezze e al proprio senso di inadeguatezza. Per recuperare l’amore della figlia, deve rimettere insieme i pezzi della sua vita. Questa volta quella vera. Eppure, è proprio nelle crepe dell’imperfezione che si nasconde l’amore. L’amore, questa volta quello vero.
Se Mika Suzuki ha qualche difficoltà a convincere gli altri del mondo che ha inventato, Emiko Jean, la sua autrice, sembra aver convinto il mondo con il romanzo che ha scritto. Dopo essere stato in cima alle classifiche del «New York Times», Non c’è niente di vero è stato tradotto in oltre quindici lingue, riscuotendo un enorme successo. Un libro emozionante, dolce e dal ritmo incredibile. Una di quelle rare gemme, quei libri divertenti che, però, sanno toccare nel profondo dell’animo ogni genere di lettrice e lettore.
Buongiorno a tutti,
vi parlo della mia ultima lettura, si tratta di Non c'è niente di vero, di Emiko Jean, edito da Garzanti che ringrazio per la copia digitale
Mi è capitato spesso di leggere romanzi con protagonisti che erano stati adottati e da lì si sviscerava il loro dramma. È la prima volta che mi capita di leggere un libro con la tematica dal punto di vista del genitore che ha dato in adozione la propria figlia.
Preparatevi perché il prologo è un vero e proprio pugno nello stomaco.
«Dopo la rinuncia, il certificato di nascita originale sarà sigillato e verrà rilasciato un nuovo certificato di nascita, con il nome dei genitori adottivi».
Questa storia parla della vita di una donna di trentacinque anni che arranca tra opportunità mancate, segreti, e rinunce, la più grande è proprio aver dato in adozione sua figlia. Una telefonata le cambia completamente la giornata e i mesi successivi, ma la fiducia è un sentimento difficile da dare e se viene a mancare si rischia di perdere il rapporto su cui si è fatto affidamento. Lo sa bene Mika che l'ha persa molti anni prima e dovrà dimostrare di meritarla a sua volta.
"Firmai, cancellandomi dalla tua vita. Era fatta."
Considerazioni
È un libro molto variopinto dove entrano in gioco rapporti familiari, amicali, lavorativi e religiosi. Dove i sentimenti la fanno da padrone in un gioco di ruolo che vede più persone contrapposte a causa del silenzio reciproco o complici per affinità e desiderio di appartenersi. La scelta della narrazione in terza persona, secondo me, è la migliore.
L'autrice ha creato un contesto complesso, l'ha arricchito di culture differenti, drammi personali più o meno gravi e di comuni problemi quotidiani. Tutto ciò rende la storia interessante perché in alcuni frangenti è facile comprendere lo stato d'animo dei personaggi coinvolti, mentre in altri si ha l'aspettativa di carpire informazioni.
I rapporti interpersonali sono costruiti in modo egregio e plausibili sono le reazioni. Ci troviamo di fronte a un contesto dove l'amore si sviluppa in molte forme, tutti i personaggi devono aprirsi e raccontarsi in un modo intimo per sanare vecchie e nuove ferite. Un confronto necessario per Mika e Penny, ma anche tra altri personaggi.
Gli argomenti trattati sono variegati e per nulla facili, ho apprezzato il rispetto con cui sono stati trattati senza che venissero sminuiti.
È la prima volta che leggo questa autrice e le voglio fare i complimenti per aver dato vita a non c'è niente di vero. I complimenti si estendono anche al lavoro svolto dalla traduttrice che ha reso il testo fruibile senza snaturarlo.
Ne consiglio la lettura a chi piacciono le storie intime e crede nelle seconde possibilità che la vita può riservare.
Buona lettura!
Monica S.
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