RECENSIONE - "Quello che sussurra il vento" di Amy Harmon

Titolo: quello che sussurra il vento
Autore: Amy Harmon
Editore: Newton Compton
Genere: romanzo dispotico
Prezzo: ebook € 5,99 cartaceo € 12,26
Data Pubblicazione: 14 maggio 2024
Pagine: 445

Anne Gallagher è cresciuta ascoltando le storie del nonno sull’Irlanda. Dopo la sua morte, vi si reca per spargere le sue ceneri e inaspettatamente, immersa nei ricordi dell’uomo a cui ha voluto tanto bene, si ritrova nel 1921. L’Irlanda di quel tempo è un luogo pericoloso: spirano venti di guerra e i combattimenti sono quasi quotidiani. Confusa e disorientata, Anne si risveglia affidata alle cure del dottor Thomas Smith, tutore di un bambino dall’aria molto familiare. Quando viene scambiata per la madre del piccolo, scomparsa da tempo, Anne ne assume l’identità, avvertendo un legame con lei. Intanto, la tensione nel Paese continua a crescere: Thomas decide di combattere per l’indipendenza e Anne si schiera al suo fianco. Giorno dopo giorno, il cuore della donna comincia a battere per il medico e tornare al presente non le sembra più l’idea migliore. L’amore tra Anne e Thomas riuscirà a superare ogni avversità e a sopravvivere alla prova del tempo?

Buongiorno a tutti,
con vero piacere vi parlo dell'ultimo libro di Amy Harmon, tradotto e pubblicato dalla Newton Compton editori che ringrazio per la copia ARC, si tratta di quello che sussurra il vento.

Ognuno di noi ha le sue radici e la famiglia da cui coglie informazioni e ricordi facendoli propri. Sviluppando un senso di appartenenza che va oltre i luoghi e il tempo. Anne è rimasta orfana quando era una bambina ed è cresciuta con il nonno che, tramite i suoi racconti, l'ha fatta sentire parte integrante e al contempo innamorare dell'Irlanda, terra d'origine della famiglia Gallagher. Rimasta sola e per esaudire le ultime richieste del nonno, Anne parte per un viaggio per ritrovarsi, ma neanche le più rosee aspettative potevano prepararla a ciò che l'aspetta: risvegliarsi nel 1921.

"Non volevo che mi toccasse. Non volevo amarlo. 
Non volevo avere bisogno di lui. Volevo andare a casa."

Un viaggio nel tempo in cui si troverà ad assumere l'identità di una donna dell'epoca, sua ava, e che la metterà al centro del conflitto del Paese, nonché di faide familiari. Fortunatamente avrà dalla sua parte un dolce bambino, l'affascinante Thomas Smith e pochi amici.
Thomas è un dottore facoltoso e rispettabile nelle cui vene scorre l'impetuosità dell'Irlanda, una figura rassicurante e al contempo enigmatico.

"Ho passato la sera a occuparmi dei sopravvissuti, divorato dai sensi di colpa per il ruolo che ho avuto in questa follia, ribollendo di rabbia al pensiero che si sia arrivati a tanto e colmo del desiderio che tutto questo finisca."

Sullo sfondo lotte, tradimenti, povertà, fame e conflitti che atterrano un popolo nel fisico, negli affetti e nelle convinzioni. Un percorso difficile in cui gli amici possono diventare coloro che premono il grilletto per porre fine a ideali e vite. La consapevolezza di non avere un luogo sicuro, o forse di averlo tra le braccia della persona più sbagliata a cui si possa pensare. In tutto ciò il timore di perdersi, il desiderio di tornare indietro e il tormento di non poterlo fare.

"Da qualche parte ho letto che una persona non potrà mai sapere davvero chi è se non darà priorità a ciò che ama. Io avevo sempre amato..."

Considerazioni

Non è uno di quei libri che rapiscono il lettore dalle prime battuta, ma è uno di quelli in cui le emozione riescono a farsi sentire quasi come se fossero proprie. L'autrice ha tratteggiato bene la Anne del presente, una donna dedita al lavoro, che nella vita ha fatto delle esperienze, ma è fondamentalmente sola. Il suo senso di smarrimento è tangibile e altrettanto lo è il desiderio di scoprire qualcosa di più sulla sua famiglia. 

"Nascevamo; vivevamo; morivamo. Il ciclo continuava all’infinito. Quante vite vissute. E dopo la morte, svanivamo e basta. Passavano le generazioni, e nessuno si ricordava più neppure della nostra esistenza."

Ciò che accade nel 1921 risulta molto più intenso perché la storia reale si intreccia molto bene a quella di fantasia. Chi è avvezzo alla storia o vuol far ricerca sui personaggi citati troverà riscontri di date, luoghi e circostanze, solo in un paio di occasioni l'autrice ha forzato gli eventi per adattarli alle sue esigenze. Ha dato personalità ai personaggi del passato rendendoli realistici. 

"Anni di studio e formazione medica, e quella bimba aveva solo bisogno di pane e burro. D’ora in avanti, terrò uova e farina nella borsa durante i miei viaggi. Penso che la gente abbia più bisogno di cibo che di medici. Non so come reagirò la prossima volta che mi imbatterò in una famiglia che sta morendo di fame nel suo letto."

Interessante il modo in cui permette alla protagonista di viaggiare a ritroso nel tempo, ho trovato alcune idee geniali e ho apprezzato molto il finale che ho auspicato, ma a cui temevo di credere.

È il primo libro di questa autrice che leggo, anche se sul blog potete trovare altre recensioni fatte dalle mie colleghe, e mi ritengo molto soddisfatta. Per questo le faccio i complimenti e tornerò a leggere. La lettura è stata agevolata dalla traduzione e dalla correzione che hanno reso il testo scorrevole.

Ne consiglio la lettura a chi piacciono i romanzi distopici e a chi crede che l'amore vada oltre lo spazio e il tempo.

Buona lettura!
Monica S.

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