RECENSIONE - "Spicy Prince" di Irene Catocci

Titolo: Spicy Prince
Autore: Irene Catocci
Editore: self publishing
Genere: romance contemporaneo -Royal Romance
Prezzo eBook: €1,99
Prezzo cartaceo: 13,00 
Data di pubblicazione: 14 aprile 2022
Serie: The Royal Family Series #2 (autoconclusivo)
𝑄𝑢𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑏𝑢𝑔𝑖𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎?
𝑄𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑣𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒, 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒𝑟𝑒?

Mi chiamo Hero Martens – in arte Spicy Prince – e sono lo chef pâtissier dell’Hotel Améthyste, nel cuore di Parigi.
L’unico amore della mia vita è Sylvie, la mia bambina, non esiste altro che lei e farò di tutto per tenerla al sicuro. Per il resto vivo un’esistenza arida e senza sentimenti, perché diciamolo a gran voce: l’amore è sopravvalutato, è un problema e un gran grattacapo.
C’era un tempo, però, in cui il mio cuore batteva per Corinne Perrett, la lady di ghiaccio che mi ha usato come un giocattolo, per poi mettermi da parte quando si è stancata di trastullarsi con me.
L’unico problema, nel mio piano per restare single e felice, è il suo improvviso ritorno.
Questa volta non cadrò vittima del suo fascino aristocratico, anche se mi risulta sempre più difficile mantenere le distanze se lei continua a mettere alla prova il mio autocontrollo.
Una cosa è certa, devo tenere le mani a posto perché io sono lo chef che dovrà preparare la sua torta nuziale. Non è ironica la vita?

⚜️

Mi chiamo Corinne Perrett e sono in trappola. Il mio matrimonio si avvicina e con lui tutti i fardelli che mi porto appresso da quando questa responsabilità mi è caduta addosso come una maledizione.
Ho capito che la mia vita non è mai stata davvero mia e che il libero arbitrio non esiste, quando mio padre mi ha venduta a Cyprian de Brizay, il duca dall’anima buia come l’oltretomba che odio con tutta me stessa, e mi ha imposto con la forza di sposarlo.
Avevo un’esistenza piena, ero spensierata e l’arte era la mia passione più grande, ma adesso è tutto finito.
Se le preoccupazioni per le mie nozze non bastassero, Hero Martens, il pasticcere che mi ha rubato il cuore anni fa e che non riesco a dimenticare, è improvvisamente tornato a tormentarmi.
Non è crudele il destino?
Irene Catocci vive in Maremma, immersa nel verde e nella tranquillità (il più delle volte), con il marito, le due figlie, un gatto selvaggio e un levriero pigro.
Ama scrivere storie d'amore strampalate e dalle varie sfumature, che allenano la fantasia e fanno rimanere giovani
Iniziamo il mese di maggio con una nuova recensione per "Spicy Prince" di Irene Catocci, secondo volume della the royal family series.
Quando Irene mi ha contattata per l'uscita del volume,  mi trovavo piena di impegni e con il blocco del lettore, cosa che mi accompagna tuttora e per cui ho deciso di leggere questo libro come lettura privata.
Devo dire che ho impiegato un po' a identificare Hero, perché lo vedevo come un personaggio secondario del primo volume e di cui non avevo curiosità particolari.
In questo volume ha una vita già avviata, ha fatto esperienze nel mondo del lavoro e nel privato, ha trovato una sua dimensione e la sua piccola Sylvie è la sua ragione di vita.
Il ritorno della regina di ghiaccio è come un terremoto che mina le fondamenta delle certezze che si era costruito.

"Fuggi via con me. Andremo dove vuoi tu, vorrei dirle."

Dal canto suo Corinne sembrerebbe una donna emancipata e libera. Una figura, la sua, che mi ha lasciata perplessa perché pare non vedere oltre il proprio naso e di fatti le scelte che fa sono discutibili.  A sottrarle l'aria e a imprigionarla, senza possibilità di uscita, giungono gli obblighi della nobiltà e gli ordini della famiglia.  

Una storia impossibile la loro e destinata a creare più sofferenza che altro, ma si sa che una certezza abbiamo nei romanzi. Chissà che non venga tolta anche quella?

"Se le preoccupazioni per le mie nozze non bastassero, Hero Martens, il pasticciere che mi ha rubato il cuore anni
fa e che non riesco a dimenticare, è improvvisamente tornato a tormentarmi. Non è crudele il destino?"

Considerazioni

Nell'ultimo anno ho notato una tendenza generale a scrivere libri lunghi che superano le 400 pagine. Nulla in contrario, ma questo aumenta il rischio di momenti statici che fanno perdere l'attenzione e rallentare la lettura. In questo libro ci sono parecchi personaggi primari e secondari che richiedono spazio e tempo. Una volta capita la loro funzione, li ho trovati di troppo. Lo so è una cosa soggettiva, ma il ritmo di lettura della prima parte del testo è stato lento se non per alcune scene in cui le dinamiche erano divertenti o fornivano elementi nuovi. Lo stesso Cyprian risulta evanescente se non per frecciatine più o meno velenose. Tipo la spada di Damocle, si conosce l'esistenza, ma non la si vede.

"I suoi occhi che brillano di lacrime e desiderio innescano dentro di me qualcosa di violentemente selvaggio."

La seconda parte, in netto contrasto, assume una connotazione più oscura, cruda e qui avrei voluto degli approfondimenti. Non sono sadica e non provo piacere nel vedere la sofferenza altrui, però se mi si porta su determinati terreni li vorrei esplorare e non solo intravvedere.
Con il genere contemporaneo si può osare e, in un certo senso, Irene lo ha fatto senza però spingere troppo. Una scelta ponderata per non sconvolgere troppo i lettori? Può essere così. Nel mio caso ho avvertito il "freno" anche nei momenti che volevano essere di sconvolgimento e di conseguenza non sono riuscita a entrare di toto nella storia. 

Devo riconoscere una buona caratterizzazione dei personaggi e del loro lato psicologico, la storia ha una sua logica e uno svolgimento che può risultare esaustivo. Lavoro che non deve essere stato semplice in un testo così articolato che sa un po' di favola e un po' di incubo, per questo faccio i complimenti all'autrice. 

Come dico sempre: non fermatevi alle mie impressioni, ma leggete il libro e fatemi sapere cosa ne pensate.
Se vi piacciono le storie tormentate questa potrebbe fare per voi.

Buona lettura!
Monica S.




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