RECENSIONE "At world's end. Wanted pirates" di Sabrina Pennacchio

Titolo: At world's end. Wanted pirates
Autrice: Sabrina Pennacchio
Editore: Writers Editor
Genere: Romanzo storico piratesco, avventura
Prezzo cartaceo: 15,00 €
Prezzo ebook: 7,50 €
Data pubblicazione: 11 marzo 2018
Pagine: 272


XVIII Secolo, Oceano Atlantico Alcuni narrano che Calico Jack, il più temuto fra tutti i pirati, sia stato giustiziato in Giamaica molti anni orsono; altri narrano, invece, che questi sia tornato dal mondo degli inferi dopo un accordo con Satana, per continuare a terrorizzare i mari indisturbato. Eppure, nonostante ciò che si vocifera, un giorno un uomo che tutti conoscono come il temuto Calico Jack, rivendica la taglia sulla sua testa, lanciandosi in uno spietato attacco alla nave della Marina Britannica, per rapire la figlia del generale di ritorno dai paesi d'oriente.


Cari lettori, bentrovati. Parliamo di “At World’s End. Wanted Pirates” di Sabrina Pennacchio, edito da Writers Editor, un romanzo storico piratesco. Ci troviamo nel XVIII secolo e le leggende sul famigerato Calico Jack terrorizzano tutti. C’è chi dice che sia morto, chi dice che abbia fatto un patto con il diavolo, altri credono che sia figlio di chissà chi. Calico Jack, grazie a queste dicerie si è fatto una reputazione terrificante. 

“Molti dicevano che fosse uno spirito tornato dagli inferi dopo un accordo con Satana, altri, invece, dicevano che fosse il figlio del suo predecessore, o almeno qualcuno che gli somigliasse in modo tale da poterlo essere. Fatto stava che, qualunque fosse stata la verità, di certo non gli avrebbe tolto il cappio al collo.”

Tutti lo temono e nessuno vorrebbe incontrare il suo cammino. Ma Calico Jack ha un obiettivo: eliminare la taglia sulla sua testa. Per farlo rapirà la figlia di un famoso generale, obbligandolo a esaudire la sua richiesta. La ragazza in questione è Marina Charlotte, molto bella e di nobile famiglia. La poverina dovrà affrontare una lunga prigionia e non le saranno risparmiati dolori e umiliazioni.

“«Sono venuto a rubare i tuoi tesori, signor generale!» urlò per farsi sentire l’uomo in questione: un trentenne ricercato da ormai dieci anni, sulla quale testa pendeva una grossa taglia; un uomo pericoloso e spietato che avevano soprannominato il Re degli Oceani.”

Nonostante la trama non molto originale, l’autrice ha inserito elementi capaci di solleticare l’interesse, in particolar modo riguardo Calico Jack che sembra nascondere un segreto per cui è disposto a uccidere. Purtroppo tutto si risolve molto velocemente, l’aspetto più interessante viene relegato negli ultimi capitoli e, a parer mio, non ha avuto il giusto spazio. Tuttavia il finale mi è piaciuto perché l’ho trovato coerente e soprattutto, non ha seguito alcuni cliché del genere.

“Non avrebbe mai creduto di provare un sentimento forte come l’odio; e invece eccolo là, adesso, che si faceva spazio in lei: un odio profondo verso il suo carceriere, verso quell’uomo che sapeva bene non l’avrebbe mai lasciata andare perché, anche volendo, suo padre e Jean non avrebbero avuto fra le mani ciò che il pirata tanto bramava.”

L’autrice ha cercato di rispecchiare con lo stile e il registro linguistico, l’epoca in cui sono ambientati i fatti. Rispetto molto questa scelta, ma forse non si è rivelata del tutto vincente, rendendo la narrazione non troppo scorrevole. Purtroppo è presente qualche errore, immagino di distrazione o di revisione, e qualche svista nella punteggiatura. Non ho compreso perché i titoli, del romanzo e dei capitoli, siano stati scritti in inglese dal momento che il testo è in italiano. Il romanzo ha del potenziale, ma avrei preferito un maggior approfondimento dei personaggi, una più importante componente psicologica per entrambi i protagonisti e anche per Jean, migliore amico di Marina Charlotte. Sarebbe potuto essere un personaggio interessante.
Comunque è un romanzo che consiglio a chi ama il genere e lo valuto con un 3/5.

Buona lettura!

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