RECENSIONE "Liquirizia" di Claudio Loreto
Titolo: Liquirizia
Autore: Claudio Loreto
Genere: romanzo d’amore/storico
Editore: Leucotea Edizioni
Data pubblicazione: 15 ottobre 2019
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo cartaceo: € 14,90
Pagine: 144
Serie: autoconclusivo
Buona lettura.
Autore: Claudio Loreto
Genere: romanzo d’amore/storico
Editore: Leucotea Edizioni
Data pubblicazione: 15 ottobre 2019
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo cartaceo: € 14,90
Pagine: 144
Serie: autoconclusivo
Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell'ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l’irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un’altra incredibile vicenda.
Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell'Armata Rossa e "Liquirizia", l'orsacchiotto che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio.
La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all'odio tra popoli.
Claudio Loreto (1960) vive a Genova. Dopo avere collaborato a lungo con quotidiani e riviste, scrivendo in particolare di Storia e di politica estera, si è avventurato nella narrativa con una raccolta di racconti (Gli occhi sulla scia) e due romanzi (L’ultima croda e I segreti di Sharin Kot).
Canottiere dal lungo passato agonistico e Stella di bronzo del C.O.N.I. al Merito Sportivo, oggi trascorre il proprio tempo libero scalando sulle Dolomiti.
Buongiorno lettori, oggi vi parlo del romanzo di Claudio Loreto dal titolo Liquirizia, pubblicato da
Edizioni Leuocotea.
Il romanzo è ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale e racconta una storia d’amore nata durante la battaglia a Stalingrado.
Giuliano è un sottotenente dell’ottava Armata Italiana inviata in Russia da Mussolini per combattere accanto ai tedeschi. È giovane e impulsivo e, prima di partire per la guerra, voleva diventare avvocato. La famiglia gestisce un albergo a Sanremo e la madre è di origine russa. Giuliano parla entrambe le lingue e conosce anche il tedesco perché, nella stagione estiva, dava una mano alla famiglia nel gestire l’albergo e molti ospiti provenivano dalla Germania.
Nessuno sa che Giuliano parla la stessa lingua delle persone che purtroppo è costretto a combattere, e parla in russo solamente con una ragazza con cui ha una relazione destinata a finire.
«Davvero non hai mai detto al tuo comandante e ai tuoi compagni che conosci la nostra lingua?» domandò una sera la ragazza all’italiano, mentre nella propria modesta camera di una isba condivisa, sotto le coperte grezze e ruvide del letto, gli accarezzava la cicatrice sulla spalla.
«Potresti essere di aiuto a loro e ricavarne dei vantaggi per te.»
«Se scoprissero che nelle vene mi scorre sangue russo inizierebbero sicuramente a guardarmi con sospetto: come un potenziale traditore, cioè» le spiegò Giuliano. «Nella migliore delle ipotesi mi metterebbero ad interrogare i vostri prigionieri, cosa che proprio non mi andrebbe di fare. Mi sembrerebbe quasi di tormentare dei parenti!»
Tanja invece è una ragazza con la passione per la danza e a diciotto anni decide di abbandonare gli studi all’Accademia di balletto del Bolshoi per arruolarsi nell’esercito. Diventa ben presto una delle tiratrici scelte adoperate dall’Armata Rossa nelle zone più critiche del fronte.
Tanja è molto giovane, ha i sogni dei ragazzi della sua età ma vive una realtà fatta di orrori e morte.
Una realtà dove le donne preferiscono arruolarsi e morire combattendo che morire dopo aver subito le violenze dei nazisti.
“La squadra di Tanja e Maksim si mosse in fila indiana, tra larve di palazzi, su e giù per i cumuli di detriti che avevano sepolto i viali. L’aria era irrespirabile: un grandissimo numero di cadaveri stava imputridendo sotto le macerie; persisteva il pericolo di epidemie, ma mancava la calce viva e comunque c’era tempo solo per combattere.”
L’incontro con Giuliano accadrà in una situazione molto pericolosa e vivranno un momento intenso e appassionante.
Per quanto descrivere una storia d’amore nata nel periodo della guerra possa sembrare un argomento già trattato in diversi romanzi, e quindi poco originale, ho trovato questo romanzo diverso dai soliti e molto interessate.
L’idea di raccontare una pagina della storia così drammatica inserendo personaggi come Tanja, una ragazza che combatte sul fronte, mi ha davvero coinvolto e incuriosito.
A parte le d eufoniche, il testo è curato. L’autore ha sviluppato e gestito bene i personaggi e il periodo storico, senza appesantire mai la lettura. È riuscito a coinvolgere il lettore, narrando gli eventi che accadono ai due giovani con molta naturalezza, tenerezza e credibilità.
L’unica parte un po’ debole è verso il centro del romanzo, quando i ragazzi si incontrano e si innamorano. Secondo me è troppo raccontata e toglie emozione alla lettura. Oltretutto Giuliano svela a Tanja una cosa molto grave (evito spoiler) ma le reazioni della ragazza sono poco credibili.
È talmente ferita e arrabbiata tanto da volerlo uccidere ma riesce addirittura a perdonarlo in pochi minuti in nome di un amore appena sbocciato. Secondo me c’era bisogno di descrivere meglio i sentimenti della ragazza, prendendosi il tempo necessario, senza fretta, ampliando un po’ questa parte in modo da farci vivere le emozioni della ragazza per riuscire a comprendere le sue reazioni.
Ho trovato alcune scene troppo raccontate, e un po’ superficiali e affrettate, ma ovviamente è un parere personale.
Il romanzo merita di essere letto perché è una storia che racconta uno spaccato triste e doloroso del nostro passato, ma nello stesso tempo è una storia d’amore pura e delicata, dove l’amore e la speranza vincono sull’odio e l’orrore.
Consiglio questa lettura a chi ama le storie d’amore con ambientazione storica, dove l’amore vince su tutto.
Buona lettura.
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