RECENSIONE "Melograno" di Gaetano B. Mungari

Titolo: Melograno
Autore: Gaetano B. Mungari
Editore: Self Publishing
Genere: Narrativa
Prezzo e-book: € 2,99
Prezzo Cartaceo: € 16,00
Data di pubblicazione: 30/04/2019
Pagine: 433
Serie: autoconclusivo
LINK ACQUISTO



Sedici anni. L’età in cui un’energia inarrestabile scorre impetuosa come le cascate del Niagara.
Nelle vene, nelle gambe, nella testa, nel cuore. Simile alla lava ruggente di un vulcano, che non riesce a esplodere e a mostrare al mondo la sua bellezza e la sua potenza terrificante, per via di un misterioso tappo che tiene chiuso il cratere. È questo il filo sottile che lega la dolce sensibilità e l’intelligenza intuitiva di Andrea, ammutolita da una figura paterna opprimente, la genialità di Paolo, oppressa dentro un corpo brutto e insignificante, il coraggio e il carisma di Gianni, sovrastati dal destino infame di essere nato e vissuto nel posto sbagliato, la bellezza e la sensualità senza limiti di Luisa e Barbara, torturate, avvelenate e schiacciate da un macigno pesantissimo: le vite fallimentari delle rispettive madri. Sono loro i protagonisti di questo romanzo apparentemente adolescenziale: sedicenni simili a bellissimi e splendenti chicchi di melograno, che non riescono a sprigionare e deliziare il mondo del loro meraviglioso succo rubino a causa di un’opprimente barriera trasparente. Ma cosa accadrebbe se uno spillo misterioso bucasse quella sottile, trasparente e invisibile pellicina? Che cosa se la cronica incoscienza degli adolescenti fosse per miracolo spazzata via dalla consapevolezza della propria forza? Tutto inizia in un normale sabato sera, nella pista da ballo di una discoteca, sotto i decibel martellanti di una musica house tribale…




Buongiorno chiacchierine, oggi vi parlo di “Melograno” di Gaetano B. Mungari, il quale ci ha fornito il file ARC.
I protagonisti di questo romanzo sono cinque ragazzi di sedici anni, accomunati dal fatto di vivere nella stessa città. Andrea e Paolo, sono amici, entrambi considerati degli sfigati, il primo per la sua timidezza, il secondo per il suo sovrappeso. Barbara e Luisa, al contrario sono le belle e cattive della scuola. C’è poi Gianni, capo di una banda di teppisti, di un quartiere di periferia. Lui è un vero leader, ma l’unico modo in cui sa gestire le situazioni è con la violenza.

Paolo spia da qualche tempo Barbara e Luisa, e ha convinto Andrea ad attuare un piano a danno delle due ragazze. Anche Barbara e Luisa hanno programmato che la loro prossima preda sarà Andrea. Una serata in discoteca, nei quali i ragazzi si scontrano, manda all’aria tutti piani.
Da quel momento in avanti, le vite di questi ragazzi si intrecceranno portandoli ad avere maggior consapevolezza e a rendersi conto che quanto gli circonda è anche loro responsabilità, e che il futuro è nelle loro mani.

“Un soffio. Sedici anni. Non ti fermi mai. L’energia raggiunge lo Zenit. Tutto è difficile, nulla impossibile. Le ali del vento sui colori dei petali in festa. Non più bambino, né adolescente, uomo non ancora. Sedici anni. L’età della lealtà. La dimora del coraggio. La nostra ultima speranza.”

Considerazioni:
Ho trovato questo romanzo surreale. I personaggi, dovrebbero essere dei normali ragazzi di sedici anni, ma i comportamenti e i ragionamenti che fanno, sono strani, contorti, a tratti paradossali.
Anche gli adulti che li circondano, in particolar modo le madri di Barbara e Luisa e il padre di Andrea, spesso hanno dei comportamenti che risultano poco credibili.
Tra le vicende di questi ragazzi, si arriva anche alla violenza sessuale, a danno di una delle due ragazze, ma anche in questo caso ho trovato davvero poco credibile la sua reazione, superandola senza ripercussioni psicologiche, ma solo con un desiderio di vendetta.
È un romanzo corale, interamente raccontato in terza persona, alternando i pov di tutti i personaggi, questo da un lato permette al lettore di avere visione completa della situazione, dall’altro però crea meno empatia verso i vari protagonisti, e non permette di immedesimarsi.
Ho riscontrato poi parecchi refusi e molti modi di dire non propriamente corretti, che non hanno facilitato la lettura.
La trama ha delle potenzialità, si intuisce che l’autore vuole mandare un messaggio importante, ovvero l’importanza che i giovani si avvicinino alla politica, quella vera, quella che pensa al bene comune e non ai propri interessi, ma che andrebbe rivisto per renderlo più vero e credibile.

Buona lettura.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

REVIEW TOUR - RECENSIONE "Jaded" di Robin C.

RECENSIONE "Deviant" di Ellie B. Luin

RECENSIONE - Il narratore di storie, di Rita Nardi