RECENSIONE - "Stay with me" di Abbye J. Leen

Titolo: Stay with me
Autore: Abbye J. Leen
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporary Romance
Prezzo ebook: € 1,00
Prezzo cartaceo: € 10,40
Data pubblicazione: 20 Settembre 2019
Serie: autoconclusivo

ORDER
Cristina è un’adolescente quando è costretta ad abbandonare la sua solare e vivace Cittadina. La sua infanzia, seppur fatta di parecchie privazioni, è il ricordo che custodisce più dolcemente dentro lei. E’ in uno dei momenti difficili della sua vita che incontra gli occhi più belli e verdi che abbia mai visto, quegli occhi si posano proprio su lei e il suo cuore, giovane e bisognoso d’amore, inizia a battere all’impazzata. Il sorriso di Ferdinando sembra sincero, come l’amore che lei prova per lui. Presto però Cristina si renderà conto che non sempre le cose sono come sembrano e che molto spesso dietro una facciata impeccabile si nascondono verità inquietanti. Costretta a far perdere le sue tracce, troverà un po’ di amore e vivacità in quella città che è inizialmente le sembrerà solo grigia e cupa, come quello che si è lasciata alle spalle. Jamie ha diciannove anni quando perde una parte di sé. La sua vita, serena, felice, piena di musica e vivacità viene bruscamente catapultata nel buio quando la sua gemella viene uccisa. Distrutto dal dolore e dai sensi di colpa fugge da Londra e da quella sofferenza profonda che gli attanaglia il petto. È ormai un uomo quando torna dalla famiglia, quando decide che per lui è arrivato il momento di tornare ad essere il ragazzo di un tempo. Quel ragazzo che amava stare in famiglia, adorava la musica e andare in moto. Jamie si innamora, per la prima volta in vita sua; quando gli occhi neri e profondi di Cristina incrociano i suoi il suo mondo si capovolge e la voglia di tornare quello di un tempo si intensifica ancor di più. Custodi di segreti e dolori passati, i due faranno fatica a trovare il giusto equilibrio, soprattutto quando le verità di entrambi verranno a galla. Riuscirà Cristina a vincere le sue paure e i suoi dolori? Jamie avrà la forza di affrontare i propri fantasmi? Il suo amore sarà abbastanza forte da superare le paure, combattere contro vecchie ferite e proteggere la donna che è custode di un grande dolore?
Stay With Me parla di violenza, fiducia e amicizia. Di come anche l’animo più ferito può essere in grado di risanarsi grazie all’amore.
Biografia Abbye J. Leen nasce nella grande mela da madre italiana e padre americano. All'età di due anni i genitori decidono di trasferirsi in Italia, nella città natale della madre, dove vive tutt'ora. Dopo essersi laureata in Interior Design, decide di dedicare un po' di tempo alla sua più grande passione, la scrittura. Il suo più grande sogno è toccare le giuste corde di chi legge i suoi scritti. I suoi libri sono: Un dolce inganno, Un inganno chiamato Amore, Ogni singolo battito e Stay with me.
Buongiorno Chiacchierine, Lady Unicorn è tornata, ma purtroppo con una recensione tutt’altro che positiva. Oggi vi parlo di Stay with me, romanzo di Abbye J. Leen che non ho faticato a leggere, di più.
La trama era anche carina, mi ha incuriosita subito e sembrava un bel libro… peccato che il contenuto non fosse alla stessa altezza della trama. Ma andiamo con ordine…
Cristina è una ragazza vittima di abusi da parte del fidanzatino. Infatti a diciassette anni già veniva picchiata e violentata da Ferdinando. Non dice niente a nessuno, finché un giorno non finisce in ospedale e decide di scappare a Londra insieme a Mary e Suzanne, le sue migliori amiche.
Nello stesso momento, a Londra Jaime perde la persona più importante della sua vita, sua sorella gemella Laila a causa del fidanzato violento. Dopo il tragico evento, Jaime fugge in giro per il mondo, affondando i dispiaceri in alcol, droga e tra le cosce di un’infinità di donne.
I due si conoscono alla festa di fidanzamento del fratello di Jaime, Alex, e la migliore amica di Cristina, Mary.
Fin da subito Jaime fa la parte del ragazzo sbruffone, puttaniere (passatemi il termine) e irritante come pochi. Nonostante abbia messo gli occhi su Cristina, Jaime non fa altro che spassarsela con Francesca, la sorella del suo migliore amico.

“Poche ore dopo, mi ritrovo a palpare e baciare Francesca dietro una tenda della sala in cui tutti sono intenti a parlare e mangiare, qualcuno però la scosta e veniamo sorpresi in atteggiamenti poco casti. Tra la folla incrocio gli occhi di Cristina e, con questo mio gesto, non ho fatto altro che confermarle che è meglio stare alla larga da me.”

E invece Cristina non gli sta lontano. Di punto in bianco prova un’attrazione incontrollabile per Jaime ed è qui che inizia il tira e molla infinito tra i due: Cristina dà una chance a Jaime, Francesca si mette in mezzo per dividerli, Jaime ci casca sempre, ogni santissima volta, ed è così ogni quattro-cinque capitoli. Come un loop infinito.

Sarò sincera, ma penso lo avrete già capito, questo libro non mi è piaciuto. L’ho trovato molto prolisso, in molte occasioni l’autrice si è persa parecchio in giri di parole inutili per dire una semplice cosa. Il tira e molla tra Cristina e Jaime dura veramente troppo, va bene una volta, va bene due… ma poi basta! Mi sembrava di leggere le stesse cose.
L’autrice ha detto che il romanzo è stato editato… ho trovato errori elementari, tutte le d eufoniche sbagliate (cosa che un editor professionista corregge alla prima lettura), tempi verbali che passano all’imperfetto, così all’improvviso, quando il romanzo è tutto al presente, ecco un paio di esempi:

“Le portate hanno inizio e camerieri efficienti portano in tavola le prime pietanze: chutney di pomodori verdi e dei yorkshire pudding, non che mi piaccia molto la cucina inglese, ma dovevo ammettere che il cuoco della famiglia Williams è divinamente bravo.”

“Deve essere alto almeno un metro e ottanta, indossa dei jeans, una camicia e una giacca grigia e non so perché ma le scarpe da ginnastica lo rendevano particolarmente sexy.”

I dialoghi sono insulsi, fastidiosi come i personaggi stessi. Jaime più di tutti:

“«E tu sei libero di farlo solo perché sei uomo? Certo, perché se a farlo è un uomo è un grande, ma se per caso a divertirsi fosse la donna sarebbe una gran puttana!» sono sempre più arrabbiata. «Non avrei usato le stesse parole ma sì, più o meno è così», afferma ridendo.”

Ci sono errori elementari che, ripeto, un editor professionista avrebbe dovuto correggere. Mi ha infastidito davvero moltissimo leggere questo romanzo che se fosse stato revisionato in maniera più minuziosa avrebbe avuto un grande potenziale.
Il tema che tratta, la violenza sulle donne, è molto intenso, ma non è stato fatto nel modo migliore. È un romanzo con del potenziale, ma da rivedere da cima a fondo. 
Non mi sento di consigliare questo libro a nessuno, purtroppo.


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