RECENSIONE - "Mosaico, l’ultimo atto" di Marco De Luca

Titolo: Mosaico, l’ultimo atto
Autore: Marco De Luca
Editore: self publishing
Genere: Romanzo Storico
Prezzo ebook: 2,99 euro
Prezzo cartaceo: 14,50 euro   
Data pubblicazione: 16 Ottobre 2019
Serie: Mosaico
#1 Mosaico: una storia venezianaRECENSIONE
#2 Mosaico: Le due croci - RECENSIONE
#3 ORDER
Anno Domini 1607. Venezia non è più la signora del Mediterraneo del secolo precedente, sul magnifico spettacolo della sua gloria sta per calare il sipario. In uno degli inverni più freddi che si ricordi in laguna, un nobiluomo viene trovato morto; sul suo corpo un pugnale turco. L’Inquisitore Nero Fabio Florian viene chiamato a indagare sul primo di una serie di omicidi atti a ribaltare la vera essenza di Venezia. Sullo sfondo di queste morti c’è la volontà veneziana di conservare l’autonomia a dispetto delle pretese ecclesiastiche e l’ombra della riforma protestante che inizia a piegare le menti della nobiltà lagunare. Per far luce sulla vicenda, gli eroi di Mosaico calcheranno di nuovo le scene per l’ultimo, sanguinosissimo atto. A tutti verrà chiesto un sacrificio. Quale sarà il prezzo da pagare per proteggere Venezia dai suoi nemici?«Mio Capitano… Anzi, Iñacio, vi capisco se avete deciso di disinteressarvi delle sorti di Venezia. Però non posso neanche dimenticare cos’è questa città. È parte di ciò che sono, ed è parte di ciò che siete voi, lo sapete. È la patria adottiva degli uomini e delle donne di tutto il mondo che non hanno niente, salvo che intelligenza, coraggio e ambizione. Certo, non tratta tutti con uguale generosità, voi e io lo sappiamo; ma il fatto che un puntino rosso sulla riva di uno stagno, come dite voi, sia stata resa grande dall’intraprendenza e dal coraggio dei suoi uomini al punto da trattare da pari a pari con i potenti della Terra per me significa qualcosa. Quei tempi stanno finendo? Forse sì, certo. Ma non sarò io a prendermi la responsabilità di farla cadere, se posso fare qualcosa per salvarla.»
Marco De Luca (Lecce, 1983) vive e lavora a Verona.
Appassionato di storia e soprattutto della storia della Repubblica di Venezia, è un autore indipendente.
A gennaio del 2018 ha pubblicato il romanzo "Mosaico, una storia veneziana", appoggiandosi alla piattaforma Kindle Direct Publishing di proprietà di Amazon.
Alla passione per la lettura, unisce quella dei viaggi, definendosi “viaggiatore seriale”.
Mosaico: Le due croci è la sua seconda prova d’autore.
Il primo libro che ha letto è “I viaggi di Gulliver” dello scrittore irlandese Jonathan Swift.
Buongiorno lettori, oggi vi parlerò del terzo thriller storico della serie Mosaico, dal titolo “Mosaico: l’ultimo atto” di Marco De Luca. Anche se è un romanzo autoconclusivo, consiglio di leggere prima gli altri volumi, per comprendere meglio i protagonisti e il loro percorso. Ho avuto il piacere di leggere entrambi e trovate le recensioni sul blog. 
Nei romanzi di Marco De Luca, Venezia è sempre al centro della narrazione e in questo volume ritroviamo alcuni personaggi degli altri episodi, come il capitano portoghese Iñacio Cortés, Chiara Fracassa e Inés Flandres, che saranno affiancati a nuovi personaggi e rimarranno coinvolti in un intrigante enigma.
Questa volta, però, non c’è un vero e proprio protagonista, tutti hanno la stessa importanza, anche se Fabio Florian è il personaggio che in qualche modo riveste il ruolo principale. 
Florian è un uomo politico che ha sempre agito per il bene di Venezia, ricopre il ruolo di Inquisitore Nero e deve sorvegliare sulla sicurezza dello Stato. In questo romanzo, dovrà indagare sulla morte di un suo parente, Marino Lippomano. 

“La notizia dell’assassinio di Marino Lippomano era giunta prepotente come un temporale estivo, ma tutt’altro che gradevole. I due erano imparentati, e per le sue fortune politiche Fabio doveva ringraziare l’ormai trapassato Avogador. Fu per questo legame, e per debito di riconoscenza, che il nobiluomo si era attivato subito per saperne di più.”

Il suo decesso segnerà l’inizio di una serie di omicidi che coinvolgerà gli altri protagonisti, compresa Chiara Fracassa, la bella cortigiana che è diventata moglie di Iñacio Cortés e si trova a Costantinopoli. Quando raggiungerà il marito a Venezia, l’amore per questa città la coinvolgerà a tal punto che rischierà di mettere in pericolo la sua vita e non solo.

“Venezia è più che i suoi palazzi e le sue calli, ed è più che il suo doge e i suoi patrizi. Venezia è la patria adottiva degli uomini e delle donne di tutto il mondo che non hanno niente, salvo che intelligenza, coraggio e ambizione. Certo, non tratta tutti con uguale generosità, né con giustizia, voi e io lo sappiamo; ma che un puntino rosso sulla riva di uno stagno, come dite voi, sia stata resa grande dall’intraprendenza e dal coraggio dei suoi uomini – di uomini e donne come voi, Iñacio, e me, che sarebbero stati rifiutati e umiliati da chiunque altro – al punto da trattare da pari a pari con i potenti della Terra per me significa qualcosa.”

Non vi svelo altro della trama, vi dico soltanto che sarete travolti da una narrazione ricca di personaggi che entreranno in scena come in una commedia teatrale e vi accompagneranno nel districare l’intreccio. Ci saranno diversi colpi di scena e tutti pagheranno un caro prezzo per salvare Venezia. Personalmente ho sofferto molto per la fine che ha fatto un personaggio per cui nutrivo simpatia. L’epilogo lascia comunque una porta aperta, non so se l’autore scriverà un altro romanzo, ma ci sono tutti i presupposti per un seguito.

Marco De Luca ha costruito un nuovo intreccio, dove ogni personaggio avrà un ruolo ben definito, ma nessuno avrà un peso maggiore di un altro.
L’autore usa la terza persona e il narratore multiplo, e a me dispiace molto scrivere sempre la stessa cosa, ma anche in questo romanzo ho faticato a seguire alcuni dialoghi. Se l’autore racconta al lettore il punto di vista di un personaggio, non può nello stesso paragrafo saltare a un altro punto di vista e non solo: in alcuni dialoghi inserisce molti punti di vista, creando solo confusione. Non si mescolano mai i pensieri di più personaggi nello stesso paragrafo. Oltretutto, alcuni non sono nemmeno utili, quindi, si potevano proprio evitare.   

Oltre a questa imprecisione, che ho già notato e scritto nelle altre recensioni, il testo è curato e l’autore scrive bene. L’ambientazione è sempre curata in ogni dettaglio e anche la costruzione del giallo è ben gestita. Con i vari punti di vista si ha una visione più completa e ci si rende conto che qualsiasi storia raccoglie sempre tante verità.

Consiglio di leggere questa trilogia a chi ama i thriller storici e Venezia. 

Buona lettura!

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