BLOGTOUR - RECENSIONE - "Il barbaro di Roma" di Adele Vieri Castellano



Titolo: Il barbaro di Roma
Autore: Adele Vieri Castellano
Editore: Amazon Publishing
Genere: Romanzo storico
Data uscita: 07 gennaio 2020
Prezzo ebook: € 3,99
Prezzo cartaceo € 9,99
Pagine: 463
Serie: Roma Caput Mundi Vol. 3

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 È solo un uomo che affronta le tragiche prove che il Fato gli ha riservato

Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.
Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.


Cari lettori, ben trovati.
Adele Vieri Castellano è tornata più in forma che mai e ci delizia con il suo nuovo libro pubblicato da Amazon Publishing pochi giorni fa. Sto parlando di “Il Barbaro di Roma”, nuovo volume della serie Roma Caput Mundi che vede protagonisti Raganhar di Gerlach e Giulia Urgulania. 
Se avete letto i libri precedenti, in particolare “Il leone di Roma”, di cui trovate la mia recensione a questo link, sapete già di chi sto parlando.
Se non conoscete questi personaggi sarà mio piacere parlarvene brevemente.
Raganhar è un principe germano romanizzato a tutti gli effetti. Il suo fato è duro e pieno di sofferenze. Da principe si ritrova in una condizione di prigionia che lo porta a perdere la sua umanità trasformandolo ne “La Bestia”.

“Sognò la faccia della morte, una faccia che cambiava di continuo. L’aveva già vista un milione di volte, erosiva, spietata. Per un attimo aveva creduto di averla a portata di mano anche se accompagnata un’enorme sofferenza. Morire. A volte lo desiderava con disperazione, a volte non ricordava più l’odore dell’aria al mattino, il sapore dell’acqua di fonte, il calore del sole sulla pelle. A volte odiava respirare, altre odiava il suo stesso corpo perché si difendeva dall’eternità con un’ostinazione raccapricciante. Molte volte aveva creduto di cadere in un baratro senza ritorno, così si ritrasse nell’oscurità come l’animale che era diventato.”

Giulia è emancipata, vedova e piena di ricchezze che ha contribuito lei stessa ad accumulare. È una donna forte, fuori dal comune, dedita agli affari. Per lei l’amore non è stato altro che sofferenza e nel tempo ha costruito un muro attorno alle sue emozioni.

“Da anni stritolava le emozioni escludendole dalla sua vita, persuasa che, in ultimo, l’ostinazione l’avrebbe resa indifferente.”

Il destino beffardo mette i nostri due protagonisti di nuovo sulla stessa strada per redimere e salvare entrambi da loro stessi e dalle insidie della vita.
Il Barbaro di Roma mi ha sorpreso, l’ho trovato più crudo e violento degli altri, nonostante ciò è profondo e delicato. I personaggi sono descritti con dovizia di particolari sia fisicamente che caratterialmente.
Giulia è una donna adulta che vive con consapevolezza i suoi sentimenti. Nonostante la sua apparenza superficiale, è generosa e coraggiosa. L’autrice ha dato molto spazio ai pensieri della donna e alla sua introspezione. La conosciamo intimante e chi ha letto gli altri libri può constatare la sua evoluzione.

“Lo aveva seguito non per confessargli i suoi sentimenti, né per chiedere alcunché; per manipolare il cuore degli uomini le donne amano tentare l’impossibile, lei non ambiva a nulla di tutto ciò, aveva donato al principe germano un pezzo di cuore e sarebbe stato per sempre suo anche se non ricambiata. Voleva essere perdonata e aiutare quell’uomo che non sapeva più cosa fosse il perdono.”

Raganhar è ormai solo un guscio vuoto di carne flagellata, gli unici sentimenti che mantengono vivo il suo spirito sono l’odio e la vendetta. Eppure, senza volerlo, il suo cuore torna a battere.
Tra i due c’è un’alchimia pazzesca ma si tengono a distanza per spirito di conservazione. La paura di uscire distrutti dalla forza dei loro sentimenti è troppa. Raganhar ha dimenticato cosa vuol dire provare emozioni, mentre Giulia non può permettersi di soffrire ancora.

“L’amore. Per lui nient’altro che un seme seppellito che aspettava il momento giusto per germogliare e non lo avrebbe mai fatto. Ora sapeva, con consapevolezza intrisa di rimpianto, cosa avrebbe perso e chi avrebbe potuto amare se fosse vissuto.”

L’amore non è l’unico protagonista, bensì un filo conduttore, un collante. La storia di Raganhar, la violenza del tradimento e delle sue conseguenze, la sua morte e rinascita sono le parti centrali supportate da una Giulia che nell’aiutare il principe, finalmente ritrova la sua vera sé stessa.
Parte fondamentale del libro sono gli scenari magistralmente descritti. Ancora una volata la Castellano ci dimostra la sua profonda conoscenza del mondo romano aprendoci tante finestre sui culti e la mitologia. Meravigliose metafore arricchiscono una narrazione forte e delicata allo stesso tempo, evocativa e avvincente, accompagnata da un linguaggio coerente con l’ambientazione temporale e diversificato in base ai vari ruoli dei personaggi. 
Le scene corali nell’ultima parte del libro sono la ciliegina sulla torta. 
Questo libro ha superato le aspettative catapultandoci in un modo di sanguinose battaglie nell’arena e difficili lotte interiori che disegnano un percorso catartico per entrambi i protagonisti. 
Lo consiglio a tutti, soprattutto a chi segue già la serie. 

Buona lettura!


Nome completo: Raghanar Badulf di Gerlach (da badu, lottare e wolf, lupo) 
Nato in un villaggio chatto il 4 aprile del 22 d.C.
Capelli: neri
Occhi: verdi
Segni particolari: nessuno… per il momento
Colore preferito: rosso
Metallo: il ferro, la durezza della sua spada
Portafortuna: crede solo nel Gaefa, il destino dei Germani
Ascendente: ariete

Il principe Raganhar di Gerlach nasce all’alba, nel pieno risveglio della natura, partorito dalla madre inginocchiata come usano i Germani chatti, affinché i neonati vengano accolti nelle braccia della Madre Terra. Nel suo destino, predetto da un veggente, c’era un popolo straniero e terre lontane e così è avvenuto: è stato infatti catturato dai romani e portato a Roma come ostaggio. Ma la sua prigionia è mutata ben presto, perché lui è nato nel segno astronomico dell’ariete, il cui pianeta dominante è Marte il guerriero e il suo elemento è il fuoco. Nulla può domarlo o trattenerlo anche se il suo amico più caro, a dispetto di cultura e origini, è un romano.

Ama il rosso in tutte le sue sfumature: il colore del cuore, del sangue dei nemici, del rubino, del corallo e il metallo che predilige è il ferro, che appartiene a Marte. È intelligente, dinamico, determinato, il suo carattere è affine al maestoso cervo maschio dai grandi palchi che domina il branco e, se fosse rimasto nella sua terra, sarebbe diventato un re giusto, ardito e saggio. 

Il simbolo che meglio lo rappresenta è la testa dell’animale stesso e le sue corna, emblema della fecondità nella Natura. Come la primavera, che lo ha visto venire al mondo, anche Raganhar ha dentro di sé la forza di un germoglio che spunta dal terreno, dell’eruzione di un vulcano o la travolgente potenza di una cascata perché è nato nei giorni successivi all’equinozio di primavera che rappresenta il cambiamento e la continuità della vita. Nella mitologia il suo segno è connesso alla leggenda degli Argonauti, condotti da Giasone verso la Colchide per conquistare il vello d'oro: anche lui è un conquistatore in tutto ciò che pensa e fa e, in un certo senso, è lui che alla fine ha conquistato i romani.


Ha bisogno di agire, organizzare, è un originale e rifiuta di venire organizzato o dominato. È un egoista perché tutto ciò che gli piace ama possederlo e lotta per quel possesso, perché è coraggioso e apprende rapidamente. Ama comandare, risolvere situazioni difficili, prende spesso l’iniziativa ma sa anche accettare i consigli quando capisce che sta sbagliando. Irrequieto per natura, ha la costante necessità di nuovi traguardi, di nuove idee, nuove avventure. A volte è privo di tatto, perché la sua natura irruente lo porta a volere tutto ma ha una memoria ferrea, non dimentica i torti anche se il forte senso di giustizia smorza, il più delle volte, questa sua caratteristica.

Dotato di grande energia, a volte soffre per i propri entusiasmi e per gli eccessi ma non per questo si ferma: è coraggioso e impulsivo fino alla temerarietà, se convinto delle proprie ragioni, e non è affatto diplomatico ma spontaneo, fino al punto di concludere anche in perdita i propri rapporti affettivi. Spesso non bada alle conseguenze delle sue azioni o delle proprie parole, e altrettanto sovente ricade negli stessi errori ma è sempre pronto a riprendersi, a rialzarsi. Pur non essendo riflessivo, né costante, tende ad agire fin quasi a logorarsi anche per colpa delle frustrazioni che comporta l'impossibilità di realizzare i suoi obiettivi ma il principe ha in sé una forza che potremmo definire misteriosa: cade, ricade, cade ancora ma sempre si rialza e affronta le difficoltà senza mai arrendersi. 

È capace di grande lealtà verso coloro che ama e incapace di rancori prolungati, attacca frontalmente ogni ostacolo, senza mai aggirarlo o tergiversare e detesta la menzogna. Non mentirebbe mai nemmeno per salvarsi la vita e non accetta l’ipocrisia, non ha mezze misure nemmeno nei confronti del denaro: è prodigo o avaro all’eccesso. Orgoglioso e fedele, il più delle volte si stanca dei rapporti mediocri o instabili e il suo amore più grande è per la libertà. 
In amore è un guerriero pronto a combattere e, più l’oggetto del suo amore è irraggiungibile, più il suo cuore s’infiamma e non si arrende, certo di vincere. Ama il sesso, è reattivo e non bisogna aspettare molto per accenderlo. La donna che scatena il suo desiderio deve essere morbida ma dotata di forza e bellezza, trasgressiva e originale.

Raganhar protegge sempre le persone che gli sono vicine, corre in loro difesa, eppure non è facile essere suo amico: si devono sopportare aggressività e di irruenza ma, a parte questo, c'è sempre nel bisogno e nei momenti gioiosi del divertimento.

Ariete ascendente ariete, è forte e dinamico, impulsivo e collerico ma in ciò che fa è instancabile e irriducibile. In amore è un uomo appassionato, soggetto a colpi di fulmine e ciò che vuole non lo dimenticherà. Mai.


Nome completo: Giulia Urgulania
Nata a Roma il 9 ottobre del 19 d.C.
Gens: Urgulania
Padre: Paolo Urgulanio (fratellastro della madre di Livia, Plautia Urgulanilla) - Madre: Severa Sestia 
Capelli: castano scuro
Occhi: marroni
Segni particolari: una profonda tristezza per l’amore perduto
Colore preferito: il verde, il colore degli innamorati
Metallo: l’argento
Pietra portafortuna: il quarzo rosa
Ascendente: cancro

Il suo pianeta dominante è Venere, l'elemento è l'aria, il simbolo del suo segno zodiacale ricorda la stadera, lo strumento di misurazione egiziano emblema dell'equilibrio. Giulia è per metà sulla terra, per metà nel cielo con il suo spirito e sa benissimo che Giove utilizzava la bilancia per giudicare gli uomini e determinare il loro destino. Il suo, di Fato, è stato determinato da un uomo, Quinto Decio Aquilato, che l’ha salvata da un gesto estremo. Il principe batavo ha infatti messo un peso sulla sua bilancia e lei, da allora, non ha più potuto mettere fine alla sua esistenza, per onorare quell’uomo formidabile e gli dèi che hanno voluto intercedere per lei. Come potrebbe opporsi alla loro volontà?

Per questo Giulia ricerca l'equilibrio sopra ogni cosa e cerca di agire nel migliore dei modi nei rapporti sociali. È una donna pratica, disinvolta e senza pregiudizi, oltre a possedere molto charme. È anche una stratega nata, se fosse stata un uomo sarebbe stato un grande generale artefice di molte, vittoriose battaglie.


Non solo: a volte sembra così distaccata e impersonale che sarebbe un’ottima ambasciatrice e diplomatica, in grado di affrontare delicate trattative grazie al grande autocontrollo che esercita anche sui propri sentimenti e sulla propria esistenza. Ama anche vincere, in ogni campo, quello degli affari e quello della vita.

La sua morale è spesso elastica, le piace cadere in tentazione ma ha un gran fiuto negli affari, adora essere elegante, predilige i bei gioielli e gli uomini virili, di fronte ai quali però riesce sempre a mantenere l'autocontrollo grazie alla naturale diplomazia che possiede. Ricchezza, lusso, comodità: ama circondarsi di oggetti costosi e di tutto ciò che è raffinato, anche se a volte sente un innato desiderio di svago e pace, di allontanarsi, per non essere costretta a fare scelte che potrebbero sconvolgerle la vita o sovvertire il tanto agognato equilibrio. Trovare e creare armonia è sempre stato per lei un obiettivo primario e, a volte, per raggiungere questo stato idilliaco, preferisce rinunciare a un suo bisogno.

È dotata di grandi capacità analitiche e le usa non solo per sé, ma anche per consigliare le persone care. Amica sincera, talvolta diffidente, impiega un po' di tempo a entrare in confidenza ma poi, in caso di difficoltà, sa essere presente nel modo giusto ed è molto tollerante nei confronti degli errori altrui. I suoi consigli le fanno sempre conquistare la stima degli amici, è sempre perfetta, affidabile. Una donna di buonsenso, o così pare.

In amore è razionale, controllata un po’ per carattere ma soprattutto per il suo tragico passato. Pur conoscendo bene l’arte della seduzione, non si abbandona mai, non si fida né si lascia mai andare: si è già concessa una volta a un uomo colto, intelligente ed elegante, ma è stato ucciso e da allora ha rinunciato ai legami e all’amore. Se incontrasse un uomo, quest’ultimo dovrebbe capire come sedurla, come costringerla a dimenticare con l'arte della parola, della seduzione e con carezze e coccole e accendere di nuovo il fuoco e la passione che si nascondono in lei. Ma un uomo così Giulia sa bene che non esiste.

Il suo ascendente, il cancro, le dona dolcezza e remissività insieme a una forte dose di femminilità. Indecisioni e dubbi però dovrebbero essere combattuti insieme alla tendenza a rinchiudersi in se stessa.

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