RECENSIONE - "Il dono dei reietto" di Mario Micolucci

Titolo: Il dono del reietto Vol. 1
Autore: Mario Micolucci
Editore: Self publishing
Genere: Fantasy
Formato: ebook / cartaceo
Prezzo:   €1,99 / €12,65
Data pubblicazione: 26 gennaio 2016
Protagonisti:  Djeek
Pagine: 461
Serie: I Registri dell'Arena
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Chi è il Reietto? Si dice che il valore di un eroe si misuri attraverso gli encomi ricevuti da chi ha avuto l'onore di incrociarlo sul proprio cammino. Eccone alcuni esempi:

«Solo un babbeo può farsi cogliere di sorpresa da una tartaruga. Scommetto che era troppo veloce per te!»
Griz, aiuto-fattucchiera a Bocca del Verme

«Che sapore hanno i vermi della latrina? Dicono che tu li abbia degustati.»
Kitzo, giovane goblin

«Muoviti, imbecille! Che fai lì impalato!»
Hork, guardiano del Vivaio

«Il tanfo che sprigioni dalla tue mefitiche viscere è alquanto insopportabile! Se non cambi alimentazione, ci intossicherai tutti!»
Giro, Pellegrino di Givedon

«A quanto pare, non sei solo un reietto del tuo Dio, tuo malgrado, sei anche il suo flagello, stolto imbranato!»
Aliah, cignano decaduto.

«Puoi anche non legarlo, quel cretino l'ha fatto da solo!»
Marbel, capitano della guardia cittadina di Forte di Legno.

«Ehi cavian! Hai usato più di tre parole con quell'acefalo e lo sforzo per capirti gli hai mandato in pappa il cervello. Incredibile!»
Fagorn, elementalista del fuoco.

«Questo qui è idiota sul serio!»
Duko, Condottiero della Legione.

«Lo so, sei un allocco: sei addirittura riuscito a ingannarti da solo!»
Strub, accalappialupi.

«Cafone!»
Stevania Dhavor, cantastorie.


Mario Micolucci  nasce a L'Aquila il 9 giugno 1975 e vive a Silvi Marina in provincia di Teramo.   Si laurea in Ingegneria Elettronica all'Università degli Studi di Bologna e consegue diversi Master tra cui Gestione d'Impresa, Relationship Marketing e Prototipazione Virtuale.  Durante gli studi, frequenta un corso per fumettisti. Insegna nelle scuole pubbliche sin dal 2001, dapprima come docente di materie del ramo tecnologico e, in seguito a un'abilitazione biennale arricchita da tre master inerenti, come docente di matematica e fisica nei licei. Nel contempo, si dedica a diversi impieghi ausiliari tra i quali consulente per l'europrogettazione, progettista di macchine da fitness, esperto su tematiche energetiche per l'edilizia e certificatore. E' sposato con Romina e ha un figlio.
Ama la natura, il calcio, il beach volley, i motori, il cinema, la narrativa, i manga, i videogiochi, l'umorismo, la mitologia, la storia antica, la buona cucina e, ovviamente, la scrittura.


Cari lettori, oggi vi parlerò di un libro finito poche ore fa. Si tratta di un fantasy molto originale scritto da Mario Micolucci dal titolo “IL DONO DEL REIETTO”.
La sinossi non ci chiarisce molto rispetto a cosa ci imbatteremo in questo romanzo, ma capirete, leggendo, che sono alcune delle offese verbali a cui sarà sottoposto il protagonista del romanzo, “il reietto” appunto.

"Solo uno scriteriato autore alle prime armi e con un malsano senso dell'umorismo potrebbe maltrattare a questo modo il protagonista della sua storia."
(Djeek, ehm... il protagonista della sua storia) 

Personaggio cardine  della nostra storia è Djeek il Goblin che viene definito un geomastro ed elementarista.
I Goblin, popolo a cui appartiene Djeek, sono delle strane creature che vivono all' interno della Grande Palude un luogo cupo, fatiscente, putrido.
Essi vivono isolati da tutti e sono gli unici destinatari del “Dono di Corrupto”, un potente veleno che, pur essendo mortale, se assunto da loro stessi, li guarisce.

“Lo sanno tutti che coloro che cedono a debolezze quali gentilezza, onestà e mansuetudine meritano di morire. Solo i più validi elementi, solo coloro che si distinguono per malvagità“, furbizia e ferocia meritano di diventare adulti e di essere accolti fra i figli di Corrupto”.

La caratteristica fondamentale dei Goblin è la furbizia, ma il nostro eroe, purtroppo, ne è sprovvisto e per questo motivo viene deriso e vessato dagli altri. 
Djeek però ha un segreto: possiede un bastone magico che all'inizio non sa usare, ma, ben presto, per sottrarsi ai continui maltrattamenti dei suoi simili, cercherà di capirne il funzionamento.

“Aveva capito che, per attivarlo, bisognava acuire i sensi, ma allo stesso tempo lasciarsi andare quasi come per addormentarsi”.

Successivamente, il nostro eroe si renderà conto che la magia del bastone magico, non sarà solo positiva, ma avrà, come ogni magia che si rispetti, il rovescio della medaglia.
Oltre ai Goblin, nel “regno di Faunna”, convivono anche umani ed Elfi. Questi ultimi sono visti come esseri terrificanti.
Gli eventi che si susseguono nel corso del romanzo sono narrati dai Dharta che, all'interno della storia, hanno il compito di osservare e riportare fedelmente tutto ciò che accade.

Considerazioni 

Come specificato all’inizio della recensione ci troviamo davanti a un romanzo “molto originale” per vari elementi. 
Pur avendo la struttura classica del fantasy (fughe, ambientazione, descrizione dei personaggi) nello stesso tempo è innovativo: in alcuni passaggi ricorda molto i giochi di ruolo, i fumetti.
Non mancano momenti di umorismo che durante la lettura fanno sorridere e rendono il romanzo più leggero.
La narrazione ha uno schema particolare: pur essendo scritto   in terza persona,  il punto di vista di ciò che accade e delle descrizioni è in prima persona e, essendoci diversi narratori,   la lettura è più accattivante e non annoia. Sembra addirittura un libro scritto a più mani.
Anche la descrizione dei personaggi l'ho trovata molto curata e capace di far immaginare al lettore l'aspetto fisico e caratteriale dei vari soggetti che, di volta in volta , si incontrano all'interno della storia. Sono tutti ben delineati tanto che si riescono a cogliere tutte le sfaccettature.
Il linguaggio usato dall'autore mette in luce la sua preparazione: l'ho trovato ricercato, ma allo stesso tempo, la lettura è scorrevole e priva di errori.
Il mio giudizio sull' opera è positivo.
Consiglio questo libro a chi voglia leggere un fantasy fuori dal coro.

Buona lettura!

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