RECENSIONE - "La rilegatrice di storie perdute" di Cristina Caboni

Titolo: La rilegatrice di storie perdute
Autore: Cristina Caboni
Editore: Garzanti Libri
Data pubblicazione: 12 ottobre 2017
Pagine: 320
Formato: ebook / cartaceo
Prezzo: € 9,99  / € 16,90
Genere: Narrativa contemporanea
Protagonisti: Sofia Bauer, Clarice Marianne von Harmel
Serie: Autoconclusivo

La storia di un mistero che lega a distanza di secoli il destino di due donne.

La copertina finemente lavorata avvolge le pagine ingiallite dal tempo. Sofia con gesti delicati ed esperti sfiora la pelle e la carta per restaurare il libro e riportarlo al suo antico splendore. La legatoria è la sua passione. Solo così riesce a non pensare alla sua vita che le sta scivolando di mano giorno dopo giorno. Quando arriva il momento di lavorare sulle controguardie, il respiro di Sofia si ferma: al loro interno nascondono una sorpresa. Nascondono una pagina scritta a mano: è la storia di una donna, Clarice, appassionata di arte e di libri. Un’abile rilegatrice vissuta nel primo Ottocento, quando alle donne era proibito esercitare quella professione. Una donna che ha lottato per la sua indipendenza. Alla luce fioca di una candela ha affidato a quel libro un messaggio lanciato nel mare del tempo, e una sfida che può condurre a uno straordinario ritrovamento chi la raccoglierà.
Sofia non può credere al tesoro che ha tra le mani. Quella donna sembra parlare al suo cuore, ai suoi desideri traditi. È decisa a scoprire chi sia, e quale sia il suo segreto. Ad aiutarla a far luce su questo mistero sarà Tomaso Leoni, un famoso cacciatore di libri antichi ed esperto di grafologia. Insieme seguono gli indizi che trovano pagina dopo pagina, riga dopo riga, città dopo città. Sono i libri a sceglierci, e quel libro ha scelto Sofia. Dopo più di duecento anni, solo lei può ridare voce a Clarice. E solo la storia di Clarice può ridare a Sofia la speranza che aveva perduto. Perché la strada per  la  libertà  di  una  donna  è  piena  di  ostacoli,  ma  non  bisogna  mai  smettere  di   mirare   all’orizzonte.
Successo dopo successo, Cristina Caboni è diventata una delle autrici italiane più amate dalla stampa e dai lettori. Dopo Il sentiero dei profumi e Il giardino dei fiori segreti, bestseller sempre in classifica, un nuovo romanzo sul potere dei libri. Grazie a loro due donne coraggiose, così lontane nel tempo, si incontrano diventando una la forza dell’altra, nella ricerca della libertà e di un futuro migliore.

Cristina Caboni vive con il marito e i tre figli in provincia di Cagliari, dove si occupa dell’azienda apistica di famiglia. È l’autrice dei romanzi Il sentiero dei profumi – bestseller venduto in tutto il mondo, adorato dai lettori e dalla stampa, che ha conquistato la vetta delle classifiche italiane e straniere – La custode del miele e delle api e Il giardino dei fiori segreti.


Salve carissimi, sono di nuovo qui per parlarvi di un libro che ho letto per voi, in realtà è stato lui a scegliere me. Appena ho visto la cover ho provato un brivido, questo libro doveva essere mio!
Si tratta de “La rilegatrice di storie perdute” di Cristina Caboni, edito dalla Garzanti.
Vi dico subito che questo è un libro complesso, che si svolge in due tempi e narra due storie. Quella di Sofia Bauer e quella di Clarice Marianne von Harmel.

Sofia è una donna dei giorni nostri, vive la sua vita trascinando un matrimonio che ormai è la sua prigione, in uno stato emotivo che è una sorta di oblio dove tutto ciò che fa è in funzione degli altri. Fragile e insicura cova in sé le braci di un temperamento passionale che per troppo tempo è stato sepolto e offuscato da maltrattamenti psicologici che l’hanno resa la donna remissiva che è oggi.

Clarice è una donna vissuta nel 1800, una donna caparbia che non si è arresa alle imposizioni dell’epoca e nonostante le avversità ha avuto la forza e il coraggio di essere se stessa.

Sofia e Clarice sono due donne che secondo logica non avrebbero mai dovuto incontrarsi, due persone diametralmente opposte e vissute in epoche differenti. Eppure il destino o forse la passione che entrambe hanno, le ha portate a incontrarsi e in un certo qual modo ad aiutarsi a vicenda.
Una destinataria dei segreti dell’altra, la seconda aiutata a uscire da una situazione di stallo dalla prima; uno scambio che le vedrà unite oltre il tempo e legate dalla passione per i libri, in ogni momento della nascita di questi, dai fogli di carta che vengono formati, cuciti e rilegati fino a formare il volume prezioso che il lettore può stringere tra le mani.

«Ho sempre pensato che in qualche modo quel libro portasse con sé un messaggio. Che mi avesse scelto.» «È quello che fanno i libri quando si è molto fortunati. Loro ti scelgono.»

Quella di Clarice è una storia di coraggio che sfida le convenzioni. La storia di chi, grazie al buon cuore di persone che le vogliono bene, prende in mano la propria vita e andando contro tutto e tutti riesce a vivere come vuole e come merita. E grazie a Clarice, anche Sofia a distanza di due secoli trova la forza di scuotersi e riprendersi la sua vita.
La passione per l’arte e i libri è qualcosa di tangibile, qualcosa che arriva al lettore attraverso il loro racconto. Clarice fin da piccola si trova a dover affrontare situazioni che la mettono in pericolo e le impediscono di avere ciò che desidera ma la sua caparbietà e un briciolo di intolleranza alle regole la portano a ottenere ciò che desidera, certo questo le comporterà non pochi problemi che dovrà affrontare con la forza che la contraddistingue. È lei stessa a raccontare la sua vita, in tutte le bellezze e la bruttezze che deve affrontare. Questo fa sì che la sua conoscenza sia diretta, si sorride con la piccola e tenace Clarice, per poi trovarsi con un dolore al petto per le ingiustizie che le vengono fatte. La voglia di scoprire cosa le riserva la vita è uno sprone che spinge a voler sollecitare Sofia nella sua ricerca.
Sofia è a un bivio della sua vita, restare e perire in una relazione che la soffoca o decidere di tornare a respirare. La spinta le viene data da un susseguirsi di eventi che la portano ad aprire gli occhi e vedere realmente la sua vita. 
La sua capacità di cogliere l’essenza delle opere d’arte, delle immagini e dei libri che osserva è qualcosa che me la rende affine. Sofia ha una sensibilità che va oltre il vedere, riesce a sentire le vibrazioni di ciò che osserva e il desiderio di scoprire l’origine delle cose e riportarle al loro antico splendore la porta a scoperte che le daranno la forza di ricominciare da se stessa.

Un libro particolare che mi ha tenuta avvinta pagina dopo pagina, desiderosa di scoprire cosa fosse successo 200 anni prima e di capire come le ricerche si sarebbero svolte. Ho fatto le mie ipotesi e sperato per un epilogo piuttosto che per un altro, mi sono sentita coinvolta sia dalla passione delle due protagoniste, sia dal loro dolore. Particolari le descrizioni che l’autrice riesce a fare, rendono vivide le scene e ancor di più le emozioni. La ricerca degli indizi è realistica e il tutto si svolge in tempi adatti, nulla è lasciato al caso e posso dire che il modo in cui le due protagoniste si relazionano a ciò che amano mi crea un senso di simbiosi totale. Non c’è nulla di più bello che leggere le sensazioni che la realizzazione di un libro e la rilegatura danno a Clarice, o seguire i pensieri di Sofia mentre ammira e racconta ciò che prova osservandone uno rilegato e impreziosito dalla sapiente mano del rilegatore.
Questa è la storia di due donne che amano nonostante tutto e trovano la forza di vivere aldilà delle difficoltà. 
Buona la caratterizzazione e la crescita che Sofia e Clarice hanno nel corso della storia, i risvolti psicologici sono studiati e ben gestiti rendendole realistiche.
I capitoli alternati rendono le due storie facilmente distinguibili seppur intrecciate, la narrazione in terza persona e l’eleganza della scrittura rendono la lettura veloce e incalzante.
Se Sofia è il perno attraverso cui si svolgono le scoperte, Clarice è la molla che ha dato vita a tutta la ricerca; due vite, due esperienze, due protagoniste che si affiancheranno a due uomini che le aiuteranno nel ritrovarsi e riprendere a vivere.
I personaggi secondari sono parecchi e ognuno ha un ruolo fondamentale nella vita e nelle storie delle due donne, tra questi Tomaso e Christian, anche tra loro colgo delle similitudini. 

Faccio i complimenti a Cristina Caboni, non l’avevo mai letta ma correrò a cercare un altro suo libro, elegante nella scrittura e precisa nella narrazione, cosa non facile e neppure scontata vista la particolarità della storia. 
Ho letto volentieri anche le note dove spiega da dove ha preso l’ispirazione e come le è nata l’idea della trama.
L’editing perfetto rende giustizia a un libro che merita la perfezione e qui i complimenti vanno alla Garzanti.
Se vi piacciono le storie contemporanee, se non vi spiace uno sguardo al passato e soprattutto se adorate leggere la vita attraverso gli occhi delle donne, questo è il libro che fa per voi.
Lo consiglio a tutti coloro che amano leggere bei libri con trame in continuo mutamento e che richiedono una buona dose di curiosità.
Lettura adatta dai 16 anni in su.


Buona lettura!
Monica S.

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