RECENSIONE - "Non piangere" di Francesca Petroni

Titolo: Non Piangere
Autrice: Francesca Petroni
Editore: Self Publishing
Genere: Romance
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo:   2.99 € /  8.99 € / KU
Data pubblicazione: ripubblicato il 1 settembre 2017
Protagonisti: Marco e Noemi
Pagine: 271
Serie: Non Piangere
Pagina Autrice
Booktrailer


Noemi ha vent’anni e si è appena diplomata. 
Sta ancora soffrendo per la perdita del padre quando un evento cambierà la sua vita.
Chi è l’ uomo biondo a cui ha appena distrutto il paraurti dell’auto?
Lo scoprirà presto, intrecciando una relazione fatta di passione, carne, lacrime e sangue. Imparerà che fra il dolore e il piacere il confine può essere così labile da non poter essere distinto. Ma anche che la sofferenza, quella vera, può distruggere se non si ha la forza di combatterla.


Francesca Petroni è nata a Roma nel 1979, laureata in Giurisprudenza, ha un master in marketing e lavora in una multinazionale. Vive a Roma e ha due bambini. Studia Filosofia all'Università. Ha pubblicato "L'altro lato del sole" e "Quando arriva la notte" con La Corte Editore e "LIVIA" con Le Mezzelane Casa Editrice.
Buongiono Lettori,
Oggi ho il piacere di parlarvi di “Non piangere” un libro scritto da Francesca Petroni.
Non conoscevo l’autrice e mi sono immersa nella lettura senza sapere cosa aspettarmi, o meglio con le mie deduzioni fatte tramite la trama e la cover, che devo dire, nella semplicità lascia intravedere molti indizi.

I protagonisti

Noemi è una giovane donna, insicura che non sa darsi il giusto valore, è forte per il mondo che vede la sua fredda affidabilità ma dentro di sé è una ragazzina che piange la sua perdita e ciò che questo ha comportato. Nella vita ha già conosciuto il dolore, la scomparsa di suo padre l’ha caricata di responsabilità e dell’incertezza del futuro. La sua famiglia ora è composta da lei, da sua madre e da suo fratello Marcello, i tre però condividono le afflizioni e lo stesso tetto; arrancano nella vita come satelliti allo sbando che hanno perso il loro punto di riferimento.

Marco è un uomo italo-svedese di trentacinque anni, bellissimo, ricco e sicuro di sé, con una posizione lavorativa ben avviata, è un professore alla Facoltà di Filosofia dell’Università Roma Tre. Una persona complicata per certi versi e difficile da capire, passa dalla gentilezza all'essere scostante, dal sorriso al sarcasmo, dalle risate alla freddezza. 

Stare al passo con una persona così non è certo facile e per Noemi è una specie di corsa a ostacoli.
L’incontro tra i due è casuale ma da questo la vita di entrambi avrà una svolta. 
Noemi che si barcamenava tra soldi che non bastano mai, nonostante i mille lavori e le bollette che scadono troppo presto. Marco che vive al massimo delle sue possibilità senza negarsi nulla.

«Quelli come te usano le persone per soddisfare i propri bisogni, come se fossero oggetti. Come se tutto fosse qualcosa da usare e buttare via. Eh Marco, questo non capisci, vero? Certo, perché non puoi. Perché tu non hai la più pallida idea di quanto la vita possa essere ingiusta!»

Due vite differenti, una di stenti e l’altra di eccessi, una di solitudine e l’altra vissuta al massimo della spericolatezza. Due strade che si incrociano e viaggiano sullo stesso binario contro ogni aspettativa e in modo talmente veloce da bruciare ogni tappa, qualunque punto di riferimento e certezza perde valore e tutto assume un'intensità e un'importanza alternativa, l’unica cosa che desiderano è vivere questo momento, ora, adesso e finché sarà possibile.

«Io non ti lascerei mai», affermi. Va bene, lo conosci appena. Però, è quello che provi per lui e non vuoi tenere più niente dentro. Marco, però, scuote la testa. «No, Noemi. Se dovesse ricapitare, dovrai lasciarmi invece, andartene e non tornare più indietro», stabilisce lui guardandoti negli occhi. «Mi hai capito?»

Considerazioni

Non mi va di dirvi cosa succede nella storia di Noemi e Marco, per il semplice fatto che questo è un libro che va letto, vissuto e capito.
L’autrice ha fatto una scelta insolita usando per la narrazione la seconda persona, scelta che però risulta vincente. Si viene a creare una strana simbiosi con ciò che si legge e il “tu” fa entrare nella storia in un doppio binario, quando Noemi prova delle emozioni il lettore si trova a viverle in prima persona, quando Noemi ci dice cosa vede e vive sembra quasi di diventarne l’interlocutore. È stranissimo, e per capirne le dinamiche il libro va letto.
La storia è complessa e alcune dinamiche possono lasciare esterrefatti ma cogliendo gli indizi e arrivando a conoscere il perché delle cose, tutto, anche le cose più sconvolgenti riescono a risultare ordinarie.
La scrittura è semplice ma curata e questo rende la lettura veloce e incalzante. Ci sono dei momenti che ho adorato, grazie a Marco si giunge a parlare di filosofia, teorie della fisica e della relatività generale, tutto ciò avviene in uno scambio di idee naturali e veloci, cosa che denota una bella ricerca e conoscenza da parte dell’autrice e per il lettore è un momento di cultura che aiuta a restare affascinate da quest’uomo!
La storia per certi versi cruda e dura riesce a far emozionare, tremare e piangere. Sì, mi sono commossa e ho pianto. Vi sfido a non farlo! 

«“Poiché nessuno sa se la morte, che l’uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene”...»

Francesca ha dato vita a qualcosa di incredibile e per questo devo farle i miei complimenti.
L'ambientazione tutta italiana è un'altro elemento che mi è piaciuto.
Volendo relegare a un genere ciò che è questo romanzo potrei dirvi che è una storia di dominazione e sottomissione ma devo aggiungere che coinvolge: corpo, mente, sentimenti, decisioni, esperienze e molto altro; amicizia, amore, sostegno e famiglia tutti fondamentali e legati alla storia dei protagonisti.
Le scene sono descritte minuziosamente, i personaggi hanno una concretezza e ogni gesto, sospiro, parola acquisisce un peso tale da dare i brividi. Anche le scene intime hanno questa caratteristica, l’autrice ha puntato sulla sensualità delle sensazioni e non sulla descrizione diretta, cosa che ho apprezzato tantissimo. Questo conferisce un’atmosfera privata e non sfocia mai nella volgarità.
La storia di per sé meriterebbe il massimo dei voti ma devo tener conto della revisione, che è quasi perfetta se non fosse per la presenza di caporali che appaiono e scompaiono senza logica. Un vero peccato perché per il resto non ho trovato grandi sviste. Una rilettura accurata può senz'altro porre rimedio a tutto ciò.
Non è una storia facile, non è una storia da leggere per passare il tempo, no, la storia di Noemi e Marco va letta sapendo di affrontare un viaggio sulle montagne russe delle emozioni, sull'incredulità che vi sconvolgerà e sulle difficoltà pure, senza compromessi, senza certezze.
Lo consiglio a un pubblico adulto, i temi trattati non sono adatti a giovani lettori.

Buona lettura!
Monica S.

Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE - Daisy Haites. Spara dritto al cuore, di Jessa Hastings

RECENSIONE - L'anello di Saturno - volume 1, di Flavio Parenti

RECENSIONE - La morte dipinta, di Lisa Laffi