RECENSIONE "La vittima silenziosa" di Caroline Mitchell

Titolo: La vittima silenziosa
Autrice: Caroline Mitchell
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Prezzo ebook: 2,99 €
Data pubblicazione: 3 gennaio 2019
Narrazione: Prima persona, pov multiplo

ORDER

I suoi più oscuri segreti sono sepolti nel passato.
Ma la verità non può essere nascosta a lungo.

Emma è una moglie attenta, una madre amorevole e… un’assassina, seppure involontaria. Per anni ha tenuto nascosto il corpo senza vita del suo insegnante che, quando era solo una ragazzina, l’aveva sedotta. È un segreto che avrebbe dovuto rimanere sepolto per sempre, ma la promozione inaspettata di Alex, il marito di Emma, cambia tutto. Possono finalmente trasferirsi in una casa più grande con il loro bambino. Questo significa che Emma non può lasciare la vecchia casa senza essere sicura di aver distrutto ogni prova. Ed è così che raggiunge il giardino, con l’intenzione di disseppellire il cadavere e sbarazzarsene una volta per tutte. Quello che non può sapere è che, nel punto in cui avrebbe dovuto trovarsi il corpo, non c’è più nulla. Qualcuno deve averlo trovato. Sconvolta, Emma confessa tutto al marito. Ma è solo l’inizio dell’incubo. Perché Alex scopre cose di sua moglie che non avrebbe mai potuto immaginare. E che difficilmente riuscirà a dimenticare…


Caroline Mitchell è una detective della polizia che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, diventando in breve tempo un’autrice bestseller di «USA Today». Lavorando a stretto contatto con le vittime di crimini violenti, ha sempre trovato di ispirazione la loro tenacia. Nata in Irlanda, vive nell’Essex con il marito e i tre figli. La vittima silenziosa è il suo primo libro pubblicato dalla Newton Compton.



«Come si dice… il passato è un bel posto da visitare, ma non è un buon posto in cui restare».

Questa è una frase che mi ha colpito molto di questo romanzo e ho deciso di iniziare la recensione proprio da questa.
Bentrovate Chiacchierine. Oggi vi parlerò del thriller mozzafiato di Coraline Mitchell, edito Newton Compton.
Emma è una donna di trent’anni con un passato problematico alle spalle. La sua adolescenza non è stata delle migliori a causa della madre alcolizzata, che non faceva altro che deriderla, insultarla e dirle che era grassa. Il comportamento della madre ha portato la bambina a farsi sempre più problemi riguardo al suo aspetto fisico. Emma non faceva che guardare riviste patinate, mettersi a dieta (nonostante la sua tenera età), fino al giorno in cui scoprì che poteva mangiare senza ingrassare.

Il disturbo alimentare era un compagno fedele, che riemergeva nei momenti di stress. Ero stata una bambina grassottella, vessata da mia madre, e questo mi aveva portato a cercare consolazione nel cibo. Ora ritrovavo la calma attraverso il ciclo digiuno-abbuffate-vomito ogni volta che non ero serena. Era difficile etichettare quello che portavo dentro. Bulimia sembrava una parola riduttiva.

La scomparsa improvvisa della madre all’età di quindici anni non fa che peggiorare la situazione precaria della vita di Emma. Si sente abbandonata da tutti, la sorella maggiore Theresa se ne va di casa e il padre è troppo impegnato a superare la scomparsa della moglie per occuparsi di lei.
Così, Emma trova conforto e attenzione nel suo professore di arte Luke. Un ragazzo di ventitré anni, alle prese con il suo primo lavoro da insegnante e una passione sconsiderata per le quindicenni.

Mi guardò per un attimo, e sentii una scintilla immediata di attrazione mentre le sue guance si tingevano furiosamente di rosa. Aveva capelli scuri e ondulati con la riga da un lato che le incorniciavano il viso. Si spostò una ciocca ribelle dalla guancia, affannata dalla corsa per arrivare in tempo. La guardai con divertita curiosità. Dentro di me ero elettrizzato: una magnifica giovane creatura destinata a essermi subordinata per l’anno a venire.
Emma trova in lui la salvezza, una piccola fiammella di luce in tutto il grigiore che è la sua vita. È innamorata del suo professore di arte. Niente di più sbagliato. Luke trova il modo di circuire la ragazzina, le fa credere di essere importante, di essere anche lui innamorato di lei. Le dedica piccole attenzioni e questo fa capitolare Emma.

Provava davvero qualcosa per me. Mi chiesi cosa si provasse a essere innamorati. Ne avevo sentito parlare, ma non l’avevo mai provato sulla mia pelle.

Una terribile notte cambia totalmente la vita di Emma. Commette l’errore più grande della sua intera esistenza e per quattro anni riesce a conviverci, finché il marito Alex non decide di vendere la loro casa sull’isola di Mersea per trasferirsi in città. In quel momento tutta la stabilità di Emma crolla. Il suo piccolo mondo felice è stato lanciato nell’abisso dell’ossessione, della paranoia e del terrore.
Emma ha sepolto un segreto nel suo terreno e ora è il momento di fare i conti con le sue azioni.

Non sono una persona cattiva, ma ho fatto una cosa molto cattiva.

Confessa al marito ciò che è accaduto quattro anni prima, ma lui non vuole crederle. Ha paura che la moglie abbia perso il senno e sia solamente una pazza paranoica.
Persino la sorella Theresa non sembra essere convinta di ciò che dice Emma e questo porterà la donna a chiudersi in se stessa e nella sua bulimia.
Ma i sospetti di Emma sul fatto che il suo passato sia tornato a tormentarla non la abbandonano mai e fa di tutto per proteggere la sua famiglia, commettendo anche innumerevoli errori.

«Fammi entrare, cucciolo, il padrone è tornato». «No».

I personaggi sono tutti caratterizzati alla perfezione. Ognuno ha un ruolo. Ognuno ha uno scopo.
Emma, con i suoi complessi, le sue paure, il suo passato che avrebbe fatto meglio a dimenticare, ti fa provare un senso di empatia smisurato. Ti fa pensare: “Anche io avrei fatto lo stesso.”
Fare la recensione di questo romanzo non è stato semplice. Sono ottanta capitoli di intrighi, intrecci tra passato e presente, bugie e sotterfugi.
L’autrice ha avuto la capacità di tenermi incollata al romanzo dalla prima all’ultima pagina. L’ho letto in un giorno! Nonostante sono ottanta capitoli scorre che è un piacere. Non ti stufa mai, a ogni pagina scopri qualcosa di nuovo, colpi di scena a non finire e un pathos che non ti permette di staccarti dalle pagine.
Sei sempre con il fiato sospeso, pensi sempre: “E adesso che cosa succederà?”
Non sai chi è la vera vittima fino alla fine e questo è un colpo da maestri. Ho cambiato teorie un milione di volte e sono rimasta senza parole nello scoprire la verità.

«Domani», sussurro, ripetendo la mia promessa di tornare. «Domani lo seppellisco per bene».

L’autrice ha affrontato molti temi importanti: la bulimia, la manipolazione psicologica e l’abuso su minori. Temi scottanti, attuali. Temi pericolosi da trattare, ma lei è stata in grado di farlo. Li ha trattati con maestria, ha saputo dargli la giusta importanza e il giusto peso. E questo l’ho apprezzato moltissimo.
Voglio concludere lasciandovi le parole del’autrice:

Grazie per aver letto La vittima silenziosa. Nella mia carriera ho incontrato molto spesso l’argomento della manipolazione psicologica e dell’abuso, avendo ricoperto ruoli specializzati nel campo, a stretto contatto con vittime di abusi sessuali e persone vulnerabili. Per ogni caso che ho gestito, ce ne sono molti altri che non vengono denunciati per paura, vergogna immotivata o stigma sociale. Invito chiunque si trovi in circostanze simili a chiedere aiuto: alla polizia, a un membro della famiglia, a uno dei tanti telefoni amici disponibili per chi ha bisogno. È importante che le vittime sappiano che non sono sole, ed è importante anche denunciare gli abusi subiti in passato per garantire che non succeda più.

Consiglio questo romanzo agli amanti del genere, ma iniziatelo solo se siete sicuri di avere il tempo di finirlo, altrimenti l’ansia vi attanaglierà e la curiosità vi impedirà di fare qualsiasi altra cosa.

Non ho intenzione di sprecare altro tempo a preoccuparmi di tutto. Mi siedo sull’altalena accanto a lui, mi tiro indietro puntando i piedi e mi lancio in aria.



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