RECENSIONE - "Non svegliarti" di Liz Lawler
Titolo: Non svegliarti
Autrice: Liz Lawler
Editore: Newton Compton
Editori
Genere: Thriller
Formato: ebook e cartaceo
Prezzo: 0,99 €/
9,90 €
Data
pubblicazione: 30
agosto 2018
Protagonisti: Alex Taylor
Pagine: 331
Quando
Alex Taylor apre gli occhi, è distesa su un tavolo operatorio. Deve avere avuto
un incidente, per questo non ricorda nulla. Ma è un medico, lavora in un
ospedale, e sicuramente a breve i suoi colleghi la aiuteranno a ricostruire
cosa è successo. C’è solo un problema… La persona che le sta di fronte non è un
medico. E la scelta che la obbliga a compiere è indicibile. Poi Alex si risveglia.
È molto confusa e non ha idea di come possa essersi salvata. Non appena i primi
ricordi dell’esperienza traumatica riappaiono, nessuno è disposto a crederle...
Liz Lawler ha lavorato per vent’anni come infermiera, per poi dedicarsi alla gestione di
un albergo a cinque stelle come general manager. La transizione per lei è stata
quasi naturale, dato che la domanda da rivolgere a pazienti e ospiti è uguale:
«Buongiorno. Ha dormito bene?». Non svegliarti è il suo scioccante
thriller d’esordio.
Buongiorno lettori, oggi vi parlo del
libro di esordio di Liz Lawler, un
thriller davvero adrenalinico dal titolo Non
svegliarti, pubblicato da Newton
Compton Editori.
La protagonista è Alex Taylor, una giovane e brillante dottoressa con una carriera
professionale ben avviata e un fidanzato perfetto.
L’inizio del romanzo ti catapulta subito
in una scena agghiacciante: Alex si sveglia e si trova sdraiata senza vestiti su
un tavolo operatorio e, dopo lo smarrimento iniziale, capisce che la persona
che si trova con lei nella sala non è un medico che vuole aiutarla, ma bensì
una persona che la obbligherà a fare una scelta sconvolgente.
Quando si risveglierà al sicuro, sempre
nell’ospedale, circondata dai suoi colleghi, nessuno le crederà perché non ci
sono segni sul suo corpo o prove che la storia raccontata da Alex possa essere
vera.
«Questa scena mi spaventerebbe parecchio se fosse un film», disse Laura Best. Stava praticamente ridacchiando.
L’ira spinse Alex giù dalla barella imbottita, rimase scalza e solo con il camice addosso a pochi centimetri di distanza da Laura Best. «Bene, non è un cazzo di film, quindi si tolga quel sorrisetto dalla faccia. Non era un sogno! Sono stata aggredita. Sono stata sequestrata, e se non mi fossi piegata ai suoi voleri adesso sarei un cadavere all’obitorio, cazzo».
Da
questo momento, la vita di Alex si frantuma. Tutte le certezze che aveva, i
rapporti personali con i colleghi e con il fidanzato si incrinano. È come se la
protagonista vivesse un incubo dal quale non riesce a svegliarsi.
Nessuno crede alla sua storia, anche se
è una donna con una vita stabile e non ha mai dato segni di “squilibrio”. Le
amiche/colleghe che la conoscono bene sembrano sicure che lei abbia subito un
trauma dovuto a un fatto accaduto un anno prima, mentre la poliziotta Laura
Best è convinta che, quel giorno, lo stress dovuto alla sua professione l’abbia
fatta uscire di testa e, inevitabilmente, fanno sorgere dei dubbi anche al
lettore.
Alex si sarà inventata tutto?
Soffre davvero della sindrome di Münchhausen come sosterrà
la poliziotta Laura Best dopo i gravi episodi che accadranno e che
coinvolgeranno la dottoressa?
È angosciante per la protagonista non
essere creduta e questa angoscia l’autrice la trasmette al lettore. La
sensazione di impotenza che prova Alex quando è legata sul tavolo operatorio è
simile alla sensazione che prova quando viene giudicata e accusata di essersi
inventata tutto. È come se avesse subito violenza due volte e tutto quello che
fa per cercare di essere creduta, complica solo la sua posizione.
L’unico che sembra voler fare luce sulla
vicenda di Alex, senza giudicarla, è l’ispettore Greg Turner.
A lui quella donna non sembrava pazza. Nervosa e facile alle lacrime, certo, ma non pazza. Ignorò quel commento sgradevole. «Non credi che ci sia anche solo una vaga possibilità che il sequestro sia avvenuto davvero? Avete effettuato ricerche rigorose?»
Ottimo esordio per Liz Lawler, ha
scritto un medical thriller al cardiopalma. Lo stile dell’autrice è “ipnotico”
la storia è talmente coinvolgente e ricca di colpi di scena che non si riesce a
smettere di leggere. La trama è ben costruita e ci sono scene violente e molto
crude.
Si capisce che l’autrice conosce
l’ambiente ospedaliero, sicuramente la sua professione da infermiera sarà stata
fonte di ispirazione per questa storia.
Tutti i personaggi sono come delle
pedine su una scacchiera e ognuno di loro ha un ruolo fondamentale per
districare l’intreccio e riuscire a capire se Alex dice la verità.
Liz Lawler ha creato un personaggio
indimenticabile, con cui è facile immedesimarsi perché Alex risveglia
sentimenti come la solitudine, la paura e l’ansia che fanno parte di ognuno di
noi.
Oltre ad Alex, che ho amato molto, ho
trovato l’ispettore Greg un personaggio molto umano nel svolgere il suo lavoro,
a differenza della sua collega Laura che ho trovato odiosa, interessata solo
alla carriera, ma che ricopre un ruolo importante nella storia.
Alex è una donna forte, e ho sperato
fino all’ultimo in un lieto fine per lei, ma non vi svelo nulla che possa farvi
credere che ci sia. Dovete leggere il romanzo per scoprirlo.
Consiglio questo libro a chi ama i
thriller e ha voglia di leggere una storia che tiene sul filo del rasoio fino
all’ultima pagina, augurandovi di non “impazzire” mentre cercherete di capire
chi stia realmente mentendo.
Buona lettura!
Conclusa la lettura di questo thriller posso dire solo una cosa in merito:"Wow!".
RispondiEliminaIn ogni pagina del libro in questione ho riscontrato suspense. Quando hai l'impressione di aver capito tutto, tutto viene improvvisamente stravolto, e comprendi di essere fuori strada. Mentirei se dicessi che questo non sia un libro che merita di essere preso in considerazione. L'unica nota negativa, ma questa è strettamente soggettiva in quanto io abbia sviluppato nei confronti del sangue una certa sensibilità, è che le scene dei crimini siano descritte minuziosamente. L'epilogo probabilmente meritava qualcosina in più, ma complessivamente è stata una lettura molto interessante, anche se in più di un'occasione mi ha suscitato emozioni negative, come angoscia e sgomento. Consiglio l'acquisto e la lettura di questo libro? Si, assolutamente si, perché merita. 😍
Un libro che merita davvero di esser letto. Grazie per la tua recensione.
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