RECENSIONE - "Alice nel labirinto" di Roberta De Tomi


Titolo: Alice nel labirinto
Autrice: Roberta De Tomi
Editore: Dario Abate Editore
Genere: Fantasy
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: € 2,99 / € 14,14
Data pubblicazione: 08/08/2017
Pagine: 270

Sono trascorsi ormai diversi anni da quando Alice Pleasance Liddell è tornata dal Paese delle Meraviglie. Da allora la sua vita è stata scandita dalle regole della severa società vittoriana che l’ha trasformata in una perfetta donna di casa. Alla soglia dei diciotto anni e del suo matrimonio, Alice si rende però conto che dentro di lei è sopita la bambina loquace e fantasiosa, messa a tacere da un’educazione inflessibile. Qualcosa cambierà quando Edward, il suo futuro sposo, scomparirà, e con una visita alla zia Tristania, detta Trixy, apparsa all’improvviso dopo anni trascorsi in giro per il mondo. Ma chi è Trixy? Dove si trova Edward? E chi è Drawde, il maggiordomo della zia per cui si innesca il meccanismo rocambolesco in cui sogno e realtà si fondono, laddove una tana di coniglio rischia sempre di portare Alice fuoristrada? Del resto, si sa: come scrisse il grande William Shakespeare - uno degli autori preferiti di Alice - “Siamo fatti della stessa sostanza di cui son fatti i sogni”. Il resto è una grande, assurda avventura in cui occorre perdersi per ritrovarsi, salvo poi scoprire che spesso l’apparenza inganna, portando Alice (e portando anche noi) lontano da quella bambina che ancora scalpita e sogna. Nel sogno-realtà del suo viaggio in un labirinto traboccante di eventi e bizzarri personaggi, la protagonista (e con lei il lettore e la lettrice) imparerà il significato dell’amore e della libertà, tra enigmi da risolvere e improvvisi guizzi dell’immaginazione.


Roberta De Tomi è nata e cresciuta in provincia di Modena, laureata al DAMS di Bologna, ha all'attivo diverse pubblicazioni tra cui la raccolta poetica solidale "La luce oltre le crepe" (2012, Bernini Editore, in veste di curatrice insieme al poeta modenese Luca Gilioli), il manuale "Come sedurre le donne" (2014, HOW2 Edizioni, tra i bestseller dell'editore), i romanzi "Magnitudo apparente" (2014, Lettere Animate) "Il maledetto residuo nel cuore" (2015, Rupe Mutevole Edizioni), il chick-lit ironico-erotico "Chick Girl - Azalee per Veridiana" (2016, Delos Digital). Suoi racconti sono contenuti in diverse antologie di editori vari. Oltre ad avere ideato l'evento "Words!", volto a promuovere autori e artisti indipendenti, gestisce due blog letterari ed è attiva nel campo della scrittura social e della cultura. "Alice nel labirinto" (2017, DAE) è il suo nuovo romanzo, nato dal desiderio di sperimentare e di fare un tuffo nella fantasia, sulle tracce di Lewis Carroll.


Mie carissime oggi parliamo di questo libro che mi ha lasciato molto perplessa. Vi consiglio se non avete letto il famoso libro di Lewis Carrol, di andarle a leggerlo prima di iniziare la lettura di questo romanzo.
Se non conoscete la storia vi perderete nei meandri del labirinto che l’autrice crea, pieno di personaggi presi in prestito dal grande matematico che scrisse il famoso libro e che spuntano da tutte le parti nella storia, seguendo lo stesso filo logico del primo narratore.
Si è continuamente catapultati in ambienti nuovi, descritti con dovizia di particolari, anche troppi, e con richiami a immagini strane e difficili da tenere a memoria e che non creano immagini mentali, nelle quali ancorare la storia.
Se non avessi letto la sinossi forse non avrei capito neanche il messaggio che il racconto dovrebbe sostenere, troppo perso in mezzo a una miriade di avvenimenti, uno dietro l’altro, confusi e a volte senza senso. Ho riletto il libro di Carrol, che avevo letto da bambina, tutto di nuovo e poi ho ripreso “Alice nel labirinto” per capire le scelte, per fare paragoni. Mentre il libro di Carrol ha la capacità di catapultarti davvero in un mondo fantastico e di riconoscerne i luoghi e i personaggi, in quello della De Tomi si è davvero spesso in un labirinto senza via d’uscita, in cui le cose accadono senza un filo conduttore unico, o se esso c’è, è talmente labile che il filo di Arianna si perde o si strappa di continuo.
Mi sono obbligata come sempre a finirlo e sono dovuta tornare indietro più volte per capire almeno cosa stesse accadendo di importante, per seguire la storia. Mi sono guardata bene dal saltare parti della storia, come proposto dall’autrice, in cerca di risposte, perché già non mi raccapezzavo seguendola passo passo.
I personaggi sono delle presenze che appaiono e scompaiono come anche Alice, la protagonista principale, non ha una caratterizzazione che la rende riconoscibile in ogni cambiamento della storia, come avviene per l’Alice originale.

La scrittura, invece, è molto ben curata, sontuosa e con una venatura di gotico che non dispiace.
Mi domando perché partire da una storia molto nota e così particolare, per darne un sequel per parlare del processo di maturazione e della presa di coscienza del proprio essere, scevro da ogni limite imposto dalle convenzioni e perché proprio Alice di Carrol?
Questa intenzione fa capolino a fatica nella storia tra montagne di descrizioni di accadimenti strani ed estranianti, è necessario stare attenti a non perdere i messaggi che l’autrice invia al lettore, in modo spesso troppo didascalico.

Il messaggio si può riassumere in queste poche righe:

Non accontentarsi di 
“… vivere senza cielo, vivere senza vita”, saper guardare oltre perché “… la paura è il vero nemico.”.
“…tu chi sei? Posso essere chiunque è questa la mia libertà.”,“… il tuo corpo sei tu, non quello che ti attribuiscono gli altri.”.


Peccato una bella dote di scrittura in una storia contorta e astrusa...
A chi può piacere questa rivisitazione? A chi ama il linguaggio ricercato e le lunghe descrizioni di ambienti.


Buona lettura!


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