BLOGTOUR - POESIE - "Babes" di Paola Garbarino
Autore: Paola Garbarino
Editore: Self publishing
Genere: romance
Prezzo ebook: € 3,99 - 1 luglio
Prezzo cartaceo: € 14,99 - Presentazione in esclusiva al #FRi 29 giugno
Lo amavo così tanto che io da lui ne volevo degli altri, discendenze di piccoli Milo che ci sopravvivessero quando io e lui saremmo stati polvere di stelle. Milo e Petronilla si sono conosciuti da bambini, sono cresciuti insieme, sono passati attraverso tutte le fasi dell’innamoramento, coi primi batticuori, le emozioni devastanti, le incomprensioni. Si sono amati, si sono perduti, si sono ritrovati come amici di letto, ne sono andati oltre. Come nelle fiabe, sono passati attraverso il ghiaccio e il fuoco, su un percorso irto di ostacoli, inganni e tradimenti, senza perdere la speranza in un lieto fine. Adesso sono sposati, con un figlio in arrivo non programmato. Come si può mantenere, nella vita reale, nella quotidianità, il: e vissero per sempre felici e contenti? Un nuovo romanzo intenso e passionale dalla stessa autrice dei Bestseller Amazon Baby don’t Cry, Strange Love - Per una sola notte, Non ricordo ma ti amo, Hush, Lovesong, My Bitter Sweet Symphony.
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Playlist del romanzo su YouTube https://www.youtube.com/playlist?list=PL-QTADLvKqxC1-z4Xcztt1Irx4mbvpgUz
Le poesie di Petronilla, lette da Milo
La rivoglio veramente, ora che posso
allungare una mano e prendermela?
Ho voglia di rischiare ancora il mio cuore
con lei o è meglio andare avanti e vedere cosa il destino mi riservi?
Mi costringo ad alzarmi, non riesco a
ragionare accanto al suo corpo, Petra mi ha sempre attratto moltissimo e il suo
fascino mi abbacina i neuroni. Con uno sforzo immenso, mi alzo dal letto e me
ne vado.
Finisco meccanicamente in cucina.
Osservo il macello che la mia rabbia dolorosa
ha provocato: cocci di ceramica, e macchie di tè e caffè. E poi tutte quelle
lettere, quei disegni, quelle poesie, che Petra ha rovesciato fuori per
dimostrarmi non che, ma quanto mi aveva sempre amato.
Mi chino per raccogliere tutte quelle finite
per terra, sono così tante che il tavolo non poteva contenerle tutte.
Poi non mi rialzo, resto lì, mi siedo sulle
piastrelle di cotto.
Osservo, senza toccare.
Ci sono anche tante piccole cose, simili a
quelle contenute nella mia scatola dei ricordi: alcune biglie azzurre che mi
aveva fregato in prima media, dicendo che erano uguali ai suoi occhi.
Una matita con in cima la gommina di Darth Vader, che le ho regalato in seconda media facendo finta che non mi
piacesse, invece l’avevo comprata apposta per lei.
Il cartoncino dell’invito al compleanno, in
cui ci siamo baciati la prima volta chiusi in una cabina armadio.
La tessera fedeltà della discoteca in cui ci
siamo baciati la seconda volta.
Il cd singolo di Don’t Cry
dei Guns, con su scritto: la nostra canzone.
E, cazzo, c’è anche il braccialetto col suo
nome, della degenza in ospedale quando le hanno spaccato la fronte a causa mia.
Il suo primo cellulare, ormai inutilizzabile,
col quale ci siamo scambiati i primi messaggi.
Un sottobicchiere della pizzeria di Torriglia
in cui abbiamo cenato quella lontana sera d’estate in cui ero andato a
trovarla.
E tante, tante altre piccole cose che invece
sono così grandi, che per me e lei hanno significato tanto, che significano
tuttora tantissimo.
Guardo la mia vecchia felpa di Oxford, il cd
masterizzato dei Thirty Seconds to Mars in cui avevo inserito Don’t Cry
dedicandogliela. Pensavo avesse buttato via tutto, invece li ha sempre tenuti
con sé.
Ha tenuto me, con sé.
La nostra storia, stretta, non l’ha mai
lasciata andare.
Petronilla.
Dio, come faccio?
Noto dei fogli stampati e li prendo: sono
tutte le e-mail che le ho scritto.
Forse da qualche parte avrà trascritto anche
i messaggini.
Rovisto fra i disegni.
Io.
Io.
Io.
Io.
Io.
Noi due.
Io.
Io.
Noi due.
Noi due.
Noi due.
Io.
Io.
Io.
Dozzine, centinaia, di illustrazioni, di
ritratti, col suo inconfondibile stile manga, in cui sono ritratto io o noi due
insieme. E alcuni sono anche un po’ hot, fantasie di quando non stavamo nemmeno
insieme.
Leggo tutte le date.
Il primo disegno ha la data
dell’estate tra la terza media e la prima superiore, ma i ricordi partono dalla
quinta elementare, come i miei.
Leggo una poesia.
-Dormire!
Ancora
un poco,
per non
vedere,
non morire,
al Vuoto che hai lasciato.-
Poi un’altra.
-Sono
un ferro vecchio, buttato
su una
strada affollata,
nessuno
fa attenzione.
Soltanto
un giocattolo calpestato,
una
trottola riversa.
Sono
niente senza la mia
batteria.
Senza
la tua
carica,
niente.
Metti ancora
la tua chiave
nel mio
cuore,
che ho bisogno di funzionare!-
Un’altra.
-T’immagino,
come
tutte le cose di cui scrivo
e come
tutte quelle di cui non scrivo,
perché
non trovo le parole.
Ti
cerco.
Dietro
manti notturni trapunti di
stelle,
stelle: solo occhi da Dio.
Fra
spicchi di Luna e raggi dal
Sole,
tratti di mare e valli erbose,
cime
spolverate lattee
stagliate
contro
l’azzurro terso del tuo
cielo.
Vengo a
Te, amore, come
un
animale ferito.
Sono
qui, vedimi!
E sono solo un piccolo animale impaurito.-
Un’altra.
-Milo,
la
realtà mi viene incontro
con la
sua
mano
e più
spesso mi stende
con un
pugno d’infranti
desideri.-
Un’altra.
-Disperazione
che
così a lungo ha
nutrito
il mio
Amore per te.
E forse
sei tu
che
davvero
ti sei
nutrito
di me.
Ma
ugualmente
tornerei
indietro.
indietro,
a riviverti.-
Dio, sono
tantissime, alcune corte, altre lunghe, dovrei avere tutta la giornata per
leggerle tutte. Poesie intense, evocative, con uno stile un po’ decadente, da
vera romantica, Petra è sempre stata affascinata dal Decadentismo francese
e dall’Ermetismo italiano; è brava, o forse mi sembrano splendide perché sono
dedicate a me, a come la faccio sentire.
Lettere, che non mi ha mai spedito.
Tiro su un quadernino: è degli anni
dell’università. Ci sono segnate delle date e in ognuna di quelle c’è un cuore,
o due o tre. Capisco che ha segnato i giorni in cui siamo finiti a letto
insieme, e per quante volte. Tanti cuoricini. Tanti ti amo.
Dio! Perché ho perso tutto questo? Perché ho
vissuto tanto tempo con un buco nel cuore? La mia Petronilla Vomitilla c’è
stata sempre, non se n’era andata: eccola qui, in tutte queste scritte, in ogni
cuoricino, in ogni disegno, in ogni oggettino.
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