BLOGTOUR - POESIE - "Babes" di Paola Garbarino


Titolo: Babes
Autore: Paola Garbarino
Editore: Self publishing
Genere: romance
Prezzo ebook: € 3,99 - 1 luglio
Prezzo cartaceo: € 14,99 - Presentazione in esclusiva al #FRi 29 giugno



Lo amavo così tanto che io da lui ne volevo degli altri, discendenze di piccoli Milo che ci sopravvivessero quando io e lui saremmo stati polvere di stelle. Milo e Petronilla si sono conosciuti da bambini, sono cresciuti insieme, sono passati attraverso tutte le fasi dell’innamoramento, coi primi batticuori, le emozioni devastanti, le incomprensioni. Si sono amati, si sono perduti, si sono ritrovati come amici di letto, ne sono andati oltre. Come nelle fiabe, sono passati attraverso il ghiaccio e il fuoco, su un percorso irto di ostacoli, inganni e tradimenti, senza perdere la speranza in un lieto fine. Adesso sono sposati, con un figlio in arrivo non programmato. Come si può mantenere, nella vita reale, nella quotidianità, il: e vissero per sempre felici e contenti? Un nuovo romanzo intenso e passionale dalla stessa autrice dei Bestseller Amazon Baby don’t Cry, Strange Love - Per una sola notte, Non ricordo ma ti amo, Hush, Lovesong, My Bitter Sweet Symphony.
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Le poesie di Petronilla, lette da Milo

La rivoglio veramente, ora che posso allungare una mano e prendermela?
Ho voglia di rischiare ancora il mio cuore con lei o è meglio andare avanti e vedere cosa il destino mi riservi?
Mi costringo ad alzarmi, non riesco a ragionare accanto al suo corpo, Petra mi ha sempre attratto moltissimo e il suo fascino mi abbacina i neuroni. Con uno sforzo immenso, mi alzo dal letto e me ne vado.
Finisco meccanicamente in cucina.
Osservo il macello che la mia rabbia dolorosa ha provocato: cocci di ceramica, e macchie di tè e caffè. E poi tutte quelle lettere, quei disegni, quelle poesie, che Petra ha rovesciato fuori per dimostrarmi non che, ma quanto mi aveva sempre amato.
Mi chino per raccogliere tutte quelle finite per terra, sono così tante che il tavolo non poteva contenerle tutte.
Poi non mi rialzo, resto lì, mi siedo sulle piastrelle di cotto.
Osservo, senza toccare.
Ci sono anche tante piccole cose, simili a quelle contenute nella mia scatola dei ricordi: alcune biglie azzurre che mi aveva fregato in prima media, dicendo che erano uguali ai suoi occhi.
Una matita con in cima la gommina di Darth Vader, che le ho regalato in seconda media facendo finta che non mi piacesse, invece l’avevo comprata apposta per lei.
Il cartoncino dell’invito al compleanno, in cui ci siamo baciati la prima volta chiusi in una cabina armadio.
La tessera fedeltà della discoteca in cui ci siamo baciati la seconda volta.
Il cd singolo di Don’t Cry dei Guns, con su scritto: la nostra canzone.
E, cazzo, c’è anche il braccialetto col suo nome, della degenza in ospedale quando le hanno spaccato la fronte a causa mia.
Il suo primo cellulare, ormai inutilizzabile, col quale ci siamo scambiati i primi messaggi.
Un sottobicchiere della pizzeria di Torriglia in cui abbiamo cenato quella lontana sera d’estate in cui ero andato a trovarla.
E tante, tante altre piccole cose che invece sono così grandi, che per me e lei hanno significato tanto, che significano tuttora tantissimo.
Guardo la mia vecchia felpa di Oxford, il cd masterizzato dei Thirty Seconds to Mars in cui avevo inserito Don’t Cry dedicandogliela. Pensavo avesse buttato via tutto, invece li ha sempre tenuti con sé.
Ha tenuto me, con sé.
La nostra storia, stretta, non l’ha mai lasciata andare.
Petronilla.
Dio, come faccio?
Noto dei fogli stampati e li prendo: sono tutte le e-mail che le ho scritto.
Forse da qualche parte avrà trascritto anche i messaggini.
Rovisto fra i disegni.
Io.
Io.
Io.
Io.
Io.
Noi due.
Io.
Io.
Noi due.
Noi due.
Noi due.
Io.
Io.
Io.
Dozzine, centinaia, di illustrazioni, di ritratti, col suo inconfondibile stile manga, in cui sono ritratto io o noi due insieme. E alcuni sono anche un po’ hot, fantasie di quando non stavamo nemmeno insieme.
Leggo tutte le date.
Il primo disegno ha la data dell’estate tra la terza media e la prima superiore, ma i ricordi partono dalla quinta elementare, come i miei.
Leggo una poesia.
-Dormire!
Ancora un poco,
per non vedere,
non morire,
al Vuoto che hai lasciato.-
Poi un’altra.
-Sono un ferro vecchio, buttato
su una strada affollata,
nessuno fa attenzione.
Soltanto un giocattolo calpestato,
una trottola riversa.
Sono niente senza la mia
batteria.
Senza la tua
carica, niente.
Metti ancora la tua chiave
nel mio cuore,
che ho bisogno di funzionare!-
Un’altra.
-T’immagino,
come tutte le cose di cui scrivo
e come tutte quelle di cui non scrivo,
perché non trovo le parole.
Ti cerco.
Dietro manti notturni trapunti di
stelle, stelle: solo occhi da Dio.
Fra spicchi di Luna e raggi dal
Sole, tratti di mare e valli erbose,
cime spolverate lattee
stagliate
contro l’azzurro terso del tuo
cielo.
Vengo a Te, amore, come
un animale ferito.
Sono qui, vedimi!
E sono solo un piccolo animale impaurito.-
Un’altra.
-Milo,
la realtà mi viene incontro
con la sua
mano
e più spesso mi stende
con un pugno d’infranti
desideri.-
Un’altra.
-Disperazione
che così a lungo ha
nutrito
il mio Amore per te.
E forse sei tu
che
davvero
ti sei nutrito
di me.
Ma ugualmente
tornerei
indietro.
indietro,
a riviverti.-
Dio, sono tantissime, alcune corte, altre lunghe, dovrei avere tutta la giornata per leggerle tutte. Poesie intense, evocative, con uno stile un po’ decadente, da vera romantica, Petra è sempre stata affascinata dal Decadentismo francese e dall’Ermetismo italiano; è brava, o forse mi sembrano splendide perché sono dedicate a me, a come la faccio sentire.
Lettere, che non mi ha mai spedito.
Tiro su un quadernino: è degli anni dell’università. Ci sono segnate delle date e in ognuna di quelle c’è un cuore, o due o tre. Capisco che ha segnato i giorni in cui siamo finiti a letto insieme, e per quante volte. Tanti cuoricini. Tanti ti amo.

Dio! Perché ho perso tutto questo? Perché ho vissuto tanto tempo con un buco nel cuore? La mia Petronilla Vomitilla c’è stata sempre, non se n’era andata: eccola qui, in tutte queste scritte, in ogni cuoricino, in ogni disegno, in ogni oggettino.

Seguite tutte le tappe:


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