RECENSIONE "Niente da perdonare" di Livia Snow
Titolo: Niente da perdonare
Autrice: Livia Snow
Genere: Paranormal romance
Editore: Self-Publishing
Prezzo eBook: € 0,99 cartaceo: € 9,99
Pagine: 199
Uscita: 7 Marzo 2019
È una notte come tante altre nel parcheggio interrato del St. Mary Hospital di
Chicago quando Adam, un giovane affetto da un male incurabile, si introduce
nell’automobile della dottoressa Amelia Eckhart, in attesa del suo arrivo. Vuole
rapirla, per poi partire all’inseguimento di uno strano richiamo che risuona da tempo
nella sua mente. Questa voce insistente e ossessiva lo esorta a trovare un’entità
astratta, una solitaria rosa rossa, che racchiude in sé una promessa di salvezza e di
speranza. In una notte come tante altre, Adam gioca la sua ultima, illogica carta per
cambiare un destino che sembra già scritto, portando con sé la donna della quale è
segretamente innamorato.
Perseguitato dagli orribili ricordi di un passato da dimenticare, prostrato
dall’aggravarsi della malattia, terrorizzato da una spaventosa figura che li osserva e li
insegue, in attesa dell’occasione per fermarli, Adam affronta la battaglia definitiva
per un futuro cui non è ancora pronto a rinunciare. In una notte come tante altre, la
realtà si confonde con la follia, nella ricerca di un’ultima possibilità di scelta.
Cari lettori, ben trovati. Con questa recensione vi parlo di un paranormal romance
scritto da Livia Snow: Niente da perdonare.
Il protagonista, Adam, è un ragazzo affetto da un grave male. Non gli resta molto
tempo ma ha un’ultima possibilità. Nella sua mente riecheggia un richiamo
fortissimo, un eco di salvezza. Deve trovare la rosa, una sola rosa che potrà salvarlo.
“Io so cosa fare. Nessuno di loro crede che possa sopravvivere, ma non me ne frega niente, perché ho una speranza. Io ho un’unica, singola rosa. Una rosa che vale una vita, la mia.”
Per farlo però ha bisogno dell’aiuto di Amelia, il suo medico, della quale è
segretamente innamorato.
Il loro è un viaggio disperato e pieno di pericoli. Una figura sinistra li perseguita e
farà di tutto per impedire ad Adam di trovare la sua agognata rosa.
Quello di Adam e Amelia è un viaggio particolare, alla ricerca di qualcosa che va al
di là della rosa stessa. Ho interpretato il fiore come un simbolo, e il viaggio come un
percorso catartico per Adam.
“Mi distraggo per un istante a ricordare il ragazzino arrogante e sfrontato che sono stato, nel periodo più nero della mia vita, e le difficoltà nel volermi tirare fuori dallo schifo che io stesso mi ero costruito attorno. Mi lascio cullare da un effimero sollievo per quello che ero riuscito a diventare, dopo: una persona diversa, migliore, capace di tenere lontano da sé ogni ombra. Infine, crollo davanti a ciò che sono adesso, dopo essere rimasto solo al mondo, dopo la malattia, dopo aver capito che non esisteva alcuna possibilità di redenzione, per me.”
Leggendo in questa chiave, il libro diventa molto interessante. L’autrice ha saputo
descrivere alcuni attimi con intensità suscitando diversi sentimenti, dalla pietà alla
comprensione, dalla disapprovazione all’angoscia e alla speranza.
Nonostante abbia intuito abbastanza subito come sarebbe finita la storia, è stato
comunque coinvolgente leggerla. Tuttavia ho trovato alcuni passi ripetitivi, come per
esempio la rosa e la storia legata a essa che vengono citate troppo spesso, per i miei
gusti, e alcune situazioni troppo simili l’una alle altre.
Nel complesso è sicuramente una lettura diversa dal solito, che consiglio a chi vuole
cambiare genere.
Buona lettura!
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