RECENSIONE - "L’inviato di Cesare" di Andrea Oliverio
Titolo: L’inviato di Cesare
Autore: Andrea Oliverio
Editore: Aporema Edizioni
Genere: Romanzo Storico
Prezzo ebook: € 4,49
Prezzo cartaceo: € 11,81
Data pubblicazione: 15 Maggio 2019
Pagine: 245
Serie: Primo capitolo di una trilogia
Pagina autore
ORDER
Autore: Andrea Oliverio
Editore: Aporema Edizioni
Genere: Romanzo Storico
Prezzo ebook: € 4,49
Prezzo cartaceo: € 11,81
Data pubblicazione: 15 Maggio 2019
Pagine: 245
Serie: Primo capitolo di una trilogia
Pagina autore
ORDER
Roma contro Roma, Cesare contro Pompeo: mezzo secolo prima della nascita di Cristo, nella guerra civile che lacera la Repubblica, a nessuno è consentito di rimanere neutrale. Lucio Servilio Verre ha deciso da che parte stare e seguirà il proprio generale, uscito vittorioso dalla campagna di Gallia, nella sua lotta contro lo strapotere del Senato e dell’aristocrazia capitolina. Non tutti però hanno compiuto la stessa scelta: dall’altra parte della barricata il valoroso centurione troverà, oltre a individui senza scrupoli, vecchi compagni d’armi, decisi a sbarrargli il passo.
Prima che sui campi di battaglia, la contesa si consuma all’ombra dei sette colli, ma anche in Africa, tra i vicoli angusti e pericolosi di Leptis Magna. Un messaggio da consegnare, un piccolo tesoro da custodire: per portare a termine la sua missione, Verre dovrà districarsi tra funzionari corrotti, miserabili spie, sicari sanguinari e donne misteriose.
Nato a Milano, dove vive da sempre, ad eccezione di una breve parentesi all’estero. Laureato nel 2000, è entrato subito dopo nel mondo del lavoro. Si occupa di Telecomunicazioni e all’interno del settore ha ricoperto mansioni diverse: ufficio del personale, vendite e marketing. Ama le sfide e affianca alla sua professione diverse attività.
Appassionato di giochi di ruolo, che pratica da sempre e di storia antica, ha scoperto la lettura in età avanzata. Si è avvicinato di recente alla scrittura, che è diventata una splendida compagna: inseparabile e fedele. In essa confluiscono tanti elementi: esperienze, sogni e semplici idee. E’ uno strumento portentoso.
Buongiorno lettori! Oggi con molto piacere vi parlerò della prima opera di Andrea Oliverio, intitolato L’inviato di Cesare, un romanzo storico che vi trasporterà in un’epoca lontana ma affascinante.
Le prime pagine che si incontrano sono una premessa sulla strutturazione dell’esercito dell’Antica Roma, dettaglio a mio avviso importante per far capire al lettore i ruoli, le responsabilità che aveva ogni soldato all’interno di una legione, ma anche per far entrare meglio nelle scene descritte.
Le vicende narrate risalgono al 49 a.C., durante il duro scontro della guerra civile fra Gaio Giulio Cesare e Gneo Pompeo Magno, quando il Senato appoggiando il secondo, vorrebbe spodestare la potenza del primo. Il luogo principale dove si svolgono gli avvenimenti è Leptis Magna, una città fenicia in Libia, quindi non a Roma, ma in una delle sue province lontane, dove le ribellioni si sollevavano con più facilità nonostante la presenza di militari romani.
Il protagonista Lucio Servilio Verre è un centurione, un soldato di fanteria che ha addestrato anche i barbari alle tecniche di combattimento romane. È un uomo che ama le sfide e, dopo aver servito Cesare nella campagna militare in Gallia, viene chiamato per condurre una missione particolare in terra d’Africa al seguito del prefetto Tito Domizio Macero.
Sono momenti duri per la pace. Pompeo è riuscito a portare dalla sua parte anche chi per anni e anni ha servito il generale Giulio Cesare, tanto che Verre, per raggiungere l’obiettivo prefissato, si ritroverà di fronte a persone che considera amiche e non lo sono più. Pronte addirittura a fargli la pelle. Intrighi, menzogne, maschere e doppi giochi sono il pane quotidiano quando di mezzo c’è il potere e la politica. Leptis Magna, poi, è una città sotto la dominazione romana ma comunque un centro “indipendente”. Normale che proprio per questo privilegio sia terra contesa.
I fedeli a Cesare sbarcano, ma nell’oscurità della notte qualcuno già trama e organizza come togliere di mezzo alcuni personaggi scomodi. C’è chi non desidera affatto che i nuovi arrivati mettano i bastoni tra le ruote a Pompeo e per far questo si avvale di un mercenario, un uomo pronto a tutto che nessuno ha mai visto in volto. Lo si riconosce per le numerose cicatrici sul corpo. Tutti lo chiamano l’Egiziano ed è a capo di una sorta di organizzazione che detta legge o meglio incute terrore a Leptis Magna: la Fratellanza. In quella stessa notte di complotti ecco una prima rivelazione: c’è una spia tra gli uomini di Cesare sbarcati, qualcuno che aiuterà i sostenitori di Pompeo.
Verre si ritroverà più volte di fronte a discorsi che mettono a confronto le due fazioni: Cesare è considerato, infatti, una sorta di sfruttatore che fa promesse per aggiudicarsi fedeltà del popolo mirando invece a un potere personale su tutti; Pompeo ha l’appoggio del Senato e chi lo sostiene afferma che voglia salvare le istituzioni dei padri fondatori di Roma, non desiderando nulla per sé. Il centurione stesso è stato in passato invitato a passare dalla parte di Pompeo e tale proposta gli è giunta da una persona che lui ha sempre stimato, un uomo che ha combattuto al suo fianco in Gallia per Cesare! Nonostante la sua fedeltà al generale, anche Verre si domanderà chi sia nel giusto, per qualche attimo dubiterà anche delle proprie certezze. Il suo essere militare però lo aiuterà.
Un soldato è pagato per ubbidire agli ordini e per morire eseguendoli: non li discute, li accetta.
Considerazioni
Ho trovato questo romanzo coinvolgente anche se in principio ho faticato a collegare i nomi alle diverse fazioni. L’autore è riuscito a rendere vive le scene grazie alla minuzia nelle descrizioni degli ambienti, dei movimenti, del pensiero dei protagonisti. Dettagli gettati qua e là, e che non appesantiscono per nulla la lettura, lasciano comprendere gli usi, le abitudini, le azioni tipiche dell’epoca e quindi la mentalità. Leggendo si scoprono varie sfaccettature: l’odio, la vendetta, la fedeltà, l’onore, l’amicizia. Quest’ultima è davvero intensa, come quella di Verre con Aulio Rufo, anche lui un ex veterano della Legione XIII considerata tra le migliori della campagna in Gallia, oppure con Cinna. Quest’ultimo dona un pizzico di ilarità al romanzo alleggerendo l’atmosfera. A mio avviso è un personaggio davvero riuscito.
Ho trovato ogni pagina pregna di forza, di sentimenti che legano le persone. Verre o Cinna darebbero la vita per difendersi l’un l’altro. E non soltanto perché nelle loro vene scorre sangue di soldato. In un’epoca che non regala nulla, i rapporti più robusti sono proprio quelli che nascono dal cuore. L’onore e il far fede a una promessa, poi, è un tassello fondamentale e nell’Antica Roma, al di là degli intrighi politici e del vendersi per denaro, si viveva anche per questo: mai disonorare il proprio nome.
Non manca neppure un accenno all’amore, quello tenero, che prende ciò che può in un contesto così precario, tra una giovane e un gallo al seguito di Verre. O anche uno sprazzo di lussuria nata da sguardi rubati. Come potrebbe, d’altro canto, un uomo di forza come il centurione restare immune al fascino di una misteriosa romana?
Il lettore resterà incollato alle pagine per il desiderio di scoprire chi è la spia e si ritroverà a sperare che qualcuno la smascheri, facendo il tifo, magari imprecando contro tutti i contrattempi che astutamente vengono messi in atto per evitare che l’inviato di Cesare porti a termine il suo compito. Personalmente io ho sofferto di fronte alla morte di alcuni personaggi.
Ho trovato questo romanzo davvero ben scritto, con un editing curato. L’autore è riuscito a far vivere l’atmosfera che vibrava in quel periodo in ogni angolo di Leptis Magna, ma anche nella penisola italica, dove si sposta la storia negli ultimi capitoli. Un romanzo che si legge per diletto ma che attraverso le righe permette di imparare anche molto su ciò che è stato. L’inserimento di personaggi realmente esistiti – e l’autore a fine romanzo indica tra i tanti citati quali siano di pura invenzione e quali no, precisandone anche i ruoli – rende lo svolgimento delle vicende più comprensibile.
Mi aspettavo un finale diverso, più definito, ma a questo punto spero davvero in un seguito perché ormai voglio scoprire se qualcuno passerà da una fazione all’altra e cosa ne sarà di un incontro che due personaggi si sono promessi una volta giunti a Roma...
Una lettura che consiglio vivamente a chi ama la Storia, a chi al di là della lettura apprezza ciò che si può ancora scoprire oltre a ciò che si è studiato a scuola, a chi non dispiace vivere l’aspetto cruento delle battaglie o anche degli scontri e degli omicidi a volte gratuiti, che facevano parte della cultura del tempo.
Buona lettura!
Lya
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