RECENSIONE " The blue castle-Cuore ribelle" Lucy Maud Montogomery

Titolo: The blue castle-Cuore ribelle
Autrice: Lucy Maud Montogomery
Editore: Cigno Nero
Genere: Historical romance
Formato: cartaceo
Prezzo: 8,49 €
Data pubblicazione: 2018
Pagine: 224


Canada, 1926.
A ventinove anni, il destino di Valancy Stirling sembra già segnato: considerata ormai una zitella senza speranza, vessata dalla sua ingombrante e numerosa famiglia che non fa altro che rimarcare la differenza tra lei e la bella e ricca cugina Olive, Valancy è convinta che non troverà mai la felicità. Tutto cambia quando, a seguito di un controllo medico, Valancy scopre di essere molto malata: le resta un solo anno da vivere, e non ha nessuna intenzione di sprecarlo cercando di compiacere i suoi famigliari che la disprezzano. Decide così di cambiare vita e abbandonare la casa di sua madre per trasferirsi da Cissy, una vecchia compagna di scuola che abita in un sobborgo malfamato. 
È lì che Valancy conosce Barney Snaith, un uomo enigmatico e affascinante, su cui circolano molti pettegolezzi. Barney vive da solo su un’isola in mezzo al lago, ha un passato misterioso e c’è una stanza nella sua casa dove nessuno è mai entrato. E Valancy non può fare a meno di sentirsi follemente attratta da lui...


Lucy Maud Montgomery nacque a New London in Canada nel 1874, e morì a Toronto nel 1942.
Nella sua vita pubblicò numerosi libri per ragazzi, e raggiunse il successo nel 1908 con Anna dai capelli rossi, primo di una serie di otto volumi.



“Gli Indimenticabili” così si chiama la collana dove è inserito questo romanzo rosa, delicato e, a torto, poco conosciuto in Italia. L’opera più conosciuta in Italia dell’autrice è “Anna dai capelli rossi”, ma quest’opera non è da meno in bellezza.
Il racconto si svolge con una scrittura chiara e semplice, diretta e anche un poco dimessa, ma ricca di tante emozionanti, descrizioni del paesaggio da favola, ripreso in ogni stagione, in cui il romanzo si svolge. Un mondo incantato di boschi, di laghi incastonati tra splendidi paesaggi, che si imbiancano e diventano di cristallo in inverno e che sono iridati in primavera e in estate.
Sembra di essere lì come dentro una cartolina, le descrizioni sono così vivide precise ed eleganti da essere quasi piccoli quadri.
Arrivò la primavera. Mistawis rimase nera e scheletrica per qualche settimana, poi esplose in un turbinio di turchese e zaffiro, rosa e violetto. I boschi si rivestirono di teneri germogli e le rane ripresero a gracidare nelle pozze calme e profonde.
I personaggi sono descritti con dovizia di particolari, sia nel loro aspetto fisico che nelle loro pieghe emotive e psicologiche. Così incontriamo Valancy, prima grigia e insignificante, schiacciata da una vita vuota e piena di imposizione, fredda di affetti e piena di regole e tristezza. Ne sentiamo i pensieri tristi e schiacciati, l’incapacità di migliorare la propria esistenza, il vuoto di sé. Il marrone dei suoi abiti e la tristezza degli ambienti che la circondano ne sono il simbolo. Poi, la vediamo risorgere, colorarsi, aprirsi al mondo proprio quando sa di dover morire. Rifulge nella riappropriazione di sé e quando incontra l’amore è questo a salvarla, a renderla libera, felice, a farla diventare una donna reale e non una farsa.

“Crepuscolo estivo e chiaro di luna: è questo che sembri in quel vestito. Mi piace, ti appartiene. Forse ti hanno detto che non sei carina, ma è perché non hanno visto quei tuoi  sprazzi di incredibile bellezza.... sei una creatura del bosco, un folletto notturno. E a dispetto delle tue origini c’è qualcosa di selvaggio e indomabile in te, e la tua voce è un canto di cui innamorarsi.”

È così che la vede Barney, un uomo che ha sofferto tanto, forse quanto Valancy e che trova in lei il suo nuovo essere, il suo nuovo esistere, il suo nuovo mondo fatto d’amore e condivisione. Si curano a vicenda, si sanano e cancellano il passato.
Una volta ripulita la paura che ti impedisce di vivere, la decisione di esistere e di aprirsi alla vita, cambia i due personaggi principali, mentre tutti gli altri restano uguali, come imprigionati nelle loro vite anguste e rigide.
Ricostruiti dall’amore i due personaggi principali ottengono la felicità, gli altri restano in un vuoto senza bellezza e speranza.

La scrittura è molto fluida e lineare a tratti davvero poetica e leggere questo romanzo è facile e coinvolgente. Le vicende si susseguono veloci, con colpi di scena che cambiano il corso delle cose con scatti che ti fanno venire voglia di sapere che succede dopo.

A chi può piacere? A chi ama il romanzo ambientato agli inizi del 1900, tra crinoline, grandi palazzi georgiani e che narra di luoghi naturali incantati, di sentimenti puliti e morbidi, di storie d’amore a lieto fine, di un poco di trasgressione e a chi ha voglia di pensare che i sogni belli possono sempre diventare reali.
Buona Lettura!!!


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