RECENSIONE - "J. Skull" di Irene Catocci

Titolo: J. Skull
Autore: Irene Catocci
Genere: Erotico MM
Prezzo: 1,99 ebook / 12,00 cartaceo
Data di pubblicazione: 26 novembre 2018
Editore: self publishing
Serie: Autoconclusivo

ORDER
Che peso hanno le bugie?
Per me, sono come macigni sul cuore: soffocano l’alito di respiro ancora rimasto, schiacciano perfino l’anima.
Non sono più niente, adesso.
Ho perso l’amore.
Ho perso la voglia di vivere.
Wyatt era l’unica cosa vera in questo mondo di falsi sorrisi e glitter sfavillanti e, dal momento in cui mi ha lasciato, ho scoperto il vero significato della parola “dolore”.

Mi chiamo J. Skull, e sono un pornoattore.

Romanzo erotico MM.
Sesso esplicito con uno e più uomini.
Lettura consigliata a un pubblico adulto e consapevole.

Buongiorno Librosi. Ho letto per voi "J. Skull" di Irene Catocci, pubblicazione self-publishing
Il file ARC mi è stato fornito dall'autrice.
Un libro che ho atteso molto sia per la tematica sia perché seguo l'autrice fin dall'inizio, mi piacciono le sue storie e il modo a cui dà vita ai sentimenti. 
La storia è ambientata in due tempi: l'oggi dove Il protagonista Jaydan racconta in prima persona e al presente ciò che vive e il passato dove la narrazione è sempre dal punto di vista del protagonista ma lo fa usando il passato remoto. Gli scambi temporali sono ben gestiti e di capitolo in capitolo si riesce a seguire la trama senza ripercussioni nella lettura.

Jaydan Alias J. Skull ha 25 anni, e conduce una doppia vita.
Quella di Jaydan è piatta e monotona, si divide tra famiglia, un lavoro che odia e pochi amici. Il suo desiderio è quello di fuggire da tutto questo ma in realtà fa ben poco per riuscirci.

Perdonami, mamma! Perdonami perché ho buttato via la mia vita, perché ho preso a calci l’amore.

 Il suo altergo è J. Skull, un pornoattore disinibito e affascinante che riceve parecchie proposte per film, tutto ciò grazie alla sua bellezza e disinvoltura.


Da fuori, un set sembrava un mondo a tinte rosa, un lavoro divertente e senza pretese, dove guadagnavi facile scopando a destra e sinistra. La verità, però, era un’altra: lacrime, angosce, paure e tanto autocontrollo.

Le due vite scorrono parallele ma senza avvicinarsi mai, J. sta molto attento in tal senso ma la vita è piena di imprevisti e la fitta rete di bugie che ha intessuto rischia di soffocarlo senza lasciargli via di scampo.

I ricordi sono vivi e mi tormentano, perché non ci sono assoluzioni per le mie omissioni, perché merito tutto quello che mi è successo.
Considerazioni

La storia ha del grande potenziale e ammetto di aver avuto la curiosità di scoprire cosa era accaduto e come si sarebbe conclusa. Le emozioni del protagonista mi hanno investita: la disperazione di non aver scampo, il senso di impotenza di fronte alle situazioni createsi, quell'innamoramento che fa sentire unici e speciali, la paura che soffoca e toglie la speranza ma... c'è un ma... Mi è mancata la crescita del protagonista.
Come dicevo la storia segue il suo corso e si dipana tra passato e presente svelando ciò che è accaduto. Mentre i personaggi secondari hanno un'evoluzione e prendono decisioni che modificano gli eventi e la vita di tutti, J. Skull vive in un limbo di vittimismo dove tutto è colpa degli altri, gli altri gli devono dare comprensione, gli altri non lo capiscono; oltre a questo, si avviluppa in una spira di scelte sbagliate che mi lasciano basita perché pur soffrendone non fa nulla per reagire.

No, lui mi ascoltò in silenzio e alla fine, quando le lacrime iniziarono a sgorgare inesorabili dai miei occhi gonfi, mi tenne stretto a sé e io, in quel momento, capii una cosa importante: non avevo trovato un nuovo amante da cui farmi scopare per dimenticare per un attimo la mia vita di merda ma, in compenso, avevo guadagnato un bene molto più prezioso, e così incredibilmente raro da essere quasi un mito, avevo trovato un amico.

Penso di non aver mai provato tanto astio per un personaggio, anzi è capitato ma mi sarebbe difficile assegnare il podio.

Altra cosa che mi ha lasciata perplessa è la scelta dell'autrice, con cui ho avuto una conversazione in merito, di utilizzare una forma verbale ricercata e inconsueta. Giusta dal punto di vista grammaticale ma, per me, non adatta al protagonista che più di una volta ribadisce di essere stato uno studente svogliato e di aver abbandonato la scuola senza rimpianti. Tenendo conto che il suo raccontare è un ricordo in cui ripercorre i fatti, difficilmente lo vedo parlare tra sé usando forme tipo: Mi sedei al loro tavolo... sedé davanti a me... la ritenei bellissima...
Metteteci anche un gusto personale in questo appunto ma non mi ha entusiasmata.

Romanzo erotico: sì, ci sono scene sessuali ma le descrizioni sono appena accennate e dubito possano scuotere le anime di qualcuno, lo classificherei come un contemporaneo mm, leggibile da chi non ha pregiudizi verso le scelte sessuali altrui ma può apprezzare la sensualità dell'atto intimo.
Concludo dicendo che da un punto di vista tecnico la revisione è stata fatta in maniera ottimale.
La scrittura di Irene è scorrevole e invoglia alla lettura anche perché emoziona e coinvolge. 
Irene, ho molta stima di te e adoro la tua scrittura, questa volta non ci siamo trovate sulla stessa lunghezza d'onda ma attendo con trepidazione la prossima storia.

Ne consiglio la lettura a chi ha voglia di una storia complessa dove la sofferenza è il filo conduttore di tutta la narrazione. 

Buona lettura!
Monica S.


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