RECENSIONE "Ti faranno del male" di Andrea Ferrari

Titolo: Ti faranno del male
Autore: Andrea Ferrari
Editore: Edizioni Leucotea
Genere: Narrativa, biografico
Formato: Ebook / Cartaceo
Prezzo:      5.99 / 12.90
Data di uscita: 20 aprile 2017
Pagine: 106


Andrea vive in un appartamento protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva amicizie e ha una condizione economica precaria. L'uomo è rinchiuso in se stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi ospedali psichiatrici, l'arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale condizione dell'uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi sicuramente accadrà. L'opera, seppur inventata, tratta in alcuni casi argomenti ed emozioni vissuti in prima persona dall'autore. 

Nato nel 1986, si diploma geometra e sceglie di continuare gli studi, iscrivendosi a Psicologia. Abbandonata l'università, viaggia per l'Italia per inseguire la sua passione per i concerti. In quel periodo, terrà un diario che pubblicherà sul suo blog personale, seguito da diversi lettori fissi. Nel 2007 per ragioni personali, smette di scrivere. Più avanti comincia a studiare chitarra elettrica e in seguito batteria, nel 2013 riprende con la scrittura e scrive un romanzo. Quell'opera viene ideata durante un ricovero psichiatrico e, una volta spedita, riceve due proposte di pubblicazione. Andrea, non si sente pronto e decide di non portare avanti l'impegno.
Successivamente scrive altri romanzi e vari racconti. Nel 2016 scrive "Odio" che, riceve una proposta di pubblicazione dall'editore 96, rue de-la-Fontaine Edizioni, diventando così uno scrittore esordiente.
Nel 2017, a fine gennaio, riceve una proposta di pubblicazione da Edizioni Leucotea per "Ti faranno del male", il suo secondo romanzo.
Attualmente lavora come disegnatore in area tecnica. I suoi scrittori preferiti sono Irvine Welsh e Charles Bukowski. Le sue seconde grandi passioni sono la musica e il cinema.

Ben trovati cari Lettori e Lettrici, oggi mi trovo qui per parlarvi di  Ti faranno del male di Andrea Ferrari.
Andrea è un ragazzo di trent’anni, dovrebbe essere nel pieno della sua vita, con una valigia piena di progetti e pronto a conquistare il mondo.
Invece vive a carico del dipartimento di cura mentale, ha un coinquilino con il quale ha praticamente zero rapporti, abbandonato dalla famiglia e senza amici o donne che allietino le sue giornate.

“Era già quasi un anno che vivevo qui, ormai otto mesi passati. Ero a metà della mia vita, avevo trent’anni quasi compiuti, senza una donna che mostrasse interesse verso il sottoscritto, pochi soldi sul conto in banca, alcuni amici con cui ormai avevo poco a che spartire e, un’auto vecchia di sedici anni, ridotta male. Un quadro poco confortante.”

Si ritrova a tornare per ben tre volte all'interno di ospedali psichiatrici che sono un incubo, sia dal punto di vista strutturale che da quello gestionale.
Una volta uscito, e nonostante una sembianza di normalità, fatica a interagire con altre persone, fino a quando non incontra Carolina, con la quale instaura una forma di rapporto, non quello convenzionale che ci si aspetta tra uomo e donna.
Rimane sempre in Andrea la paura, paura di fidarsi, paure che purtroppo trovano fondamento nella realtà, infatti proprio a causa di questa donna si ritroverà a dover cambiare spesso completamente la sua vita, e a ripiombare nella solitudine più pura.

“La mia vita era un incubo che si stava realizzando volta per volta. Soffrivo, soffrivo come un cane troppo fedele al suo padrone per potersene distaccare. Ci provavo, mettevo tutto me stesso nella realizzazione dei miei sogni e del mio presente lavorativo e artistico, ma continuavo a vedere tutto nero, a provare un sentimento viscerale di odio e malessere.”

Ecco ora arriva la parte complicata, inizio con lo stile, una scelta assolutamente coerente con il contenuto, stile semplice, racconto in prima persona, diretto, scarno, frasi brevi e intense. A volte passa anche da un argomento all’altro ma si riesce sempre a mantenere la logica del racconto.
La scelta di raccontare il tutto quasi come fosse un diario e senza troppi “abbellimenti romanzati” rende la storia cruda e ridotta all’osso centrando pienamente l’obiettivo di scatenare inquietudine nel lettore.
Inquietudine, questo è il sentimento che mi ha accompagnata dalla prima all’ultima parola.
Un racconto che non lascia spazio agli eccessi, che si limita a mostrarci la realtà che devo dire fa davvero schifo, perché questo è uno degli altri sentimenti che spesso ho provato, lo sdegno per la mancanza di considerazione che Andrea ha incontrato nella sua vita, anche e soprattutto davanti a situazioni violente che lo hanno reso protagonista.
Un grido di denuncia, seppur troppo contenuto nelle modalità verso il degrado che regna negli ospedali psichiatrici, abbandono e disinteresse verso chi dovrebbe essere aiutato.
Arrivare a non aver quasi padronanza del proprio corpo a causa delle medicine prese, magari fatte ingerire a tradimento all’interno di un bicchiere d’acqua e la più totale omertà davanti alle violenze subite, questa cosa deve finire, deve cambiare, la dignità deve essere garantita.

In questo racconto Andrea mostra la sua disillusione, come ormai sia disincantato davanti alla sua esistenza, arrivando al punto di subire quasi la sua stessa vita.
Trova difficoltà anche in semplici interazioni che noi troviamo comuni, per lui è difficile fidarsi delle persone ed è totalmente disincantato verso il genere femminile.
Incontriamo varie donne in questo romanzo, e siamo spesso abituate a vedere le donne come salvatrici di uomini che affogano nel buio, non è così per Andrea. Le sue sono donne comuni, attraenti ma non totalmente interessate a lui, o meglio che si ancorano a lui il tempo di disincagliare la barca sulla quale sono.

Il romanzo contiene sin dalla prima pagina immagini e contenuti forti, scene di sesso e autoerotismo, violenza inflitta e subita. È mio dovere avvertire il lettore, ma lo invito a non scoraggiarsi e soffermarsi alla prima pagina, lo invito, anzi, a scovare le sorprese e i guizzi di luce disseminati in questo breve romanzo. Lo invito a fare come Andrea: a non arrendersi davanti agli schemi che gli impone la sua mente.

Non sono un talent scout, ma credo che Andrea Ferrari sarà un autore del quale sentiremo ancora parlare, un emergente di innato talento.
Sapere che quello che ho letto è parte di ciò che ha vissuto rende il tutto assolutamente devastante.
Senza dubbio, per la prima volta, mi sento di dire che non è un libro per tutti, che non è di facile comprensione, che non va letto come se fossimo dei guardoni che spiano da dietro le imposte quello che fanno i vicini; quindi lo consiglio a chi vuole mettersi alla prova e accompagnare il protagonista in un percorso doloroso di solitudine e desolazione.

“Maturai la convinzione che i rapporti umani sono caratterizzati dalla loro mobilità, 
che nessuno ti starà mai vicino, per sempre. 
Tutti, al minimo accenno di un qualsivoglia problema, 
ti lasceranno andare o muteranno il sentimento che provano per te. 
Per le donne devi essere bello e indistruttibile, altrimenti non vali niente.”

Buona Lettura!!!



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