RECENSIONE "Ricorda il tuo nome" di Nicola Valentini
Titolo: Ricorda il tuo nome
Autore: Nicola Valentini
Editore: Leone Editore
Genere: Thriller storico
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: 6,99 €/ 13,90 €
Data pubblicazione: gennaio 2019
Protagonisti: Saul e Zakhor
Pagine: 329
ORDER
Buona lettura!
Lya
Autore: Nicola Valentini
Editore: Leone Editore
Genere: Thriller storico
Formato: ebook/cartaceo
Prezzo: 6,99 €/ 13,90 €
Data pubblicazione: gennaio 2019
Protagonisti: Saul e Zakhor
Pagine: 329
ORDER
Al termine della Seconda guerra mondiale, due ebrei feriti sono ricoverati nella stessa clinica. Uno ha perso la memoria, l'altro l'uso delle gambe. Durante la degenza, tra i due si instaura una profonda complicità e insieme decidono di vendicarsi dei gerarchi nazisti di Buchenwald, in particolar modo dell'ufficiale Eike Aumann. I loro movimenti attirano però le attenzioni del comandante della polizia militare americana Berger e di un altro ebreo deportato, ormai noto come il Cacciatore di nazisti. Il destino dei quattro uomini si compirà al termine delle rispettive ricerche, quando giungeranno nel covo di Aumann.
Nicola Valentini nasce a Taranto nel 1972 e vive in provincia di Lodi con sua moglie e le loro due figlie. È un maresciallo dell’Aeronautica Militare e viaggiare e leggere sono le sue passioni.
Ricorda il tuo nome è il suo libro di esordio con Leone Editore.
Buongiorno lettori, oggi vi parlerò di un thriller storico uscito dalla penna di Nicola Valentini, dal titolo "Ricorda il tuo nome", edito da Leone Editore.
A prima vista la copertina potrebbe apparire piuttosto anonima e semplice. La scelta, tuttavia, non è a caso e già leggendo la trama si può intuire il perché raffiguri un lungo corridoio sul quale si aprono delle entrate quasi fosse un labirinto.
Questo romanzo è ambientato tra il 1945 e il 1946, in Germania, subito dopo la chiusura dei campi di concentramento.
I protagonisti sono Saul, un ex deportato ormai costretto alla sedia a rotelle e Zakhor, un altro deportato scampato alla morte per puro caso dopo una deflagrazione che lo ha privato del volto e della memoria.
In effetti nessuno sa quale sia il suo vero nome e per questo Saul lo chiama così: Zakhor, che in ebraico significa “ricorda”.
Due ex deportati che si incontrano in un centro di cure è insolito e Saul decide di raccontare a Zakhor gli eventi che ha vissuto, soprattutto di un feroce nazista di nome Eike Aumann, un ufficiale senza cuore e anima. Chissà se Zakhor ricorderà dei suoi giorni trascorsi nel campo di concentramento a Buchenwald?
Non potendo sperare nelle proprie forze, Saul si augura di far tornare la memoria al suo nuovo amico per ritrovare Aumann affinché diventino la mente e il braccio e arrivare insieme a una giustizia privata. Alla ricerca del nazista, però, si trovano anche altri due individui: un ex deportato ebreo di nome Shimon (chiamato il cacciatore), che vuole consegnare a Norimberga tutti gli ex gerarchi nazisti, e Berger un poliziotto americano che lo aiuta nelle ricerche, duranti le quali si incontrano tanti personaggi e le loro storie.
Le vite dei quattro uomini si intrecciano, pur perseguendo in maniera differente lo stesso obiettivo: i secondi seguendo la legge, i primi ascoltando soltanto l’eco della vendetta.
L’autore scandisce il romanzo tra passato e presente, mostrando il gerarca spietato attraverso le azioni e i pensieri che lo hanno contraddistinto non solo nella direzione del lager, ma anche nella vita privata. Personalmente mi sono ritrovata a provare sdegno e rabbia, a volte anche incredulità di fronte a tanta crudeltà. Un uomo che ho odiato davvero e che sono riuscita a immaginare quasi fosse in carne e ossa, del quale ho avuto l’impressione di udire pure i passi pesanti o il battere dei tacchi quando si metteva sull’attenti.
Un romanzo che vede anche la presenza di una donna fedele all’amore fino alla fine, che mi ha regalato momenti di tenerezza e di speranza. A mio avviso il tema della fedeltà è più volte rimarcato guardando al comportamento degli uomini sottoposti ad Aumann, uno su tutti – di cui non riferisco il nome – pronto a qualsiasi cosa per il suo capo. A tal proposito mi sono chiesta come si possa essere devoti a un uomo simile, ma forse il mondo militare è anche questo (o lo è stato).
Con uno stile semplice, attento ai dettagli, Valentini riesce a far immergere il lettore negli ambienti, a far immaginare scene anche raccapriccianti in modo realistico e non è difficile capire quanto studio abbia effettuato prima di cimentarsi con quest’opera così delicata nei contenuti.
Sappiamo che i gerarchi si sono spesso confusi con la gente comune per sfuggire alle condanne e alla prigione, e anche io ho tentato di scovare Aumann ovunque, scoprendo ogni volta di aver ipotizzato in maniera errata.
Un continuo mischiarsi di situazioni e carte che confonde il lettore e che lo spinge di continuo a mettersi alla prova con altre teorie. Almeno a me è capitato così.
Un romanzo, questo, che fa riflettere, raccapricciare, odiare, e che tiene sempre alta la tensione con mille domande: riuscirà Zakhor a ritrovare la sua vita passata o dovrà proseguire a farlo attraverso i racconti di Saul? Sarà finalmente padrone delle proprie azioni o continuerà ad agire seguendo le indicazioni del suo compagno? Dove si nasconde Aumann e chi lo acciufferà per primo tra gli uomini alla sua caccia?
Per rispondere a tutti questi quesiti che mi sono posta durante la lettura ho dovuto attendere molto: l’epilogo addirittura.
Un finale sudato e con un colpo di scena davvero interessante e del tutto diverso da quello che non mi sarei aspettata.
Cosa dire? Ricorda il tuo nome è un thriller storico che regala molto di più di una storia inventata, ha un editing ottimo e una cura nei particolari, anche quelli che possono sembrare inutili e invece hanno un loro perché. Nell’insieme è un’opera che consiglio a chi ama i thriller e che non disdegna di entrare in ciò che è stato vissuto, a chi desidera anche conoscere aspetti della Storia vissuta, a chi adora le letture che tengono legati alle righe fino all’ultima parola.
Buona lettura!
Lya
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