REVIEW PARTY - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - "Due cadaveri senza nome" di Karen Katchur


Titolo: Due cadaveri senza nome
Autore: Karen Katchur
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller
Prezzo ebook: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 8,41
Data pubblicazione: 3 ottobre 2019
Serie: autoconclusivo


ORDER
La piccola città di portland, in Pennsylvania, è sconvolta dal ritrovamento di un corpo martoriato. La scena che si presenta agli investigatori è simile in modo inquietante a un caso rimasto irrisolto circa vent’anni prima: un’altra vittima, brutalmente assassinata, venne ritrovata nel fiume Delaware. Il detective Parker Reed è intenzionato a dimostrare l'esistenza di un collegamento tra i due omicidi e il coinvolgimento degli Scion, un gruppo di motociclisti del luogo che da sempre vive ai margini della legalità con il beneplacito della polizia locale. Ma la gente del posto è diffidente e maldisposta a collaborare con lui. Il passato entrerà in collisione con il presente quando Becca Kingsley, tornata a Portland a causa della malattia del padre, si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore. Parker è molto cambiato da allora, ma ha disperatamente bisogno di lei: avere dalla sua parte la figlia dell’ex capo della polizia, infatti, significa poter penetrare la fitta nube di omertà che circonda i due delitti. Ma, in una città in cui l’oscurità più feroce è in agguato in pieno giorno, fare luce sulla verità può essere molto pericoloso…

Buongiorno a tutti,
do il via al Review Party per “Due cadaveri senza nome” di Karen Katchur, edito dalla Newton Compton Editore che ci ha fornito il file per la lettura.
Un thriller che ho letto in anteprima visto che esce oggi.

Becca è una veterinaria, precisa e professionale nel lavoro. Mette il cuore in ogni cosa che fa finendo per affezionarsi a ogni animale che cura. Un chirurgo che salva la vita ai piccoli pazienti bisognosi di cure. Nella vita privata è completamente diversa: subisce ogni situazione e preferisce chiudere gli occhi di fronte ai tradimenti di qualunque tipo essi siano.
Profondamente sola e isolata da tutti gli affetti del suo passato, si trascina in una vita insoddisfatta dove gli unici compagni sono il rancore per la famiglia, le delusioni degli abbandoni e l’insoddisfazione che la ammanta come un mantello in tutto ciò che fa.
Un’anima solitaria che adora fare corse in solitaria nel bosco.

“Ma era Becca quella che operava. Era quella che entrava dentro con le mani e aggiustava quello che non andava. Ne ricavava un piacere enorme.”

Parker è un detective che torna al suo paese nativo per indagare su un efferato omicidio. Bello, freddo e scostante, ha dalla sua il fascino di un uomo di potere che però brancola nel buio durante l’indagine. Nessuna traccia, nessun testimone e nulla che possa aiutarlo a sbrogliare il mistero del cadavere riaffiorato dal fiume.
Tanti sospetti ma nessuna prova reale e inconfutabile.

“Parker aveva visto altri cadaveri, per lavoro, morti per ferita d’arma da fuoco, incidenti stradali o affogati. Una volta anche una vittima carbonizzata. Ma questo era il suo primo caso come investigatore capo…”

I primi e unici sospettati  sono gli Scion, un gruppo di motociclisti che tiene le redini della malavita locale: droga, spogliarelliste, armi e chissà che altro. Il lato oscuro del paese ma che tutti rispettano per una sorte di paura o di muta accettazione.
Tanti i legami che intercorrono tra tutti i personaggi, moltissimi gli intrecci leciti o per necessità ma di fondo il vero sentimento che tiene tutti avvinti qual è? Lascio a voi il compito di scoprirlo.

“Non aveva mai avuto paura, prima, di restare sola nel bosco, eppure adesso sentiva qualcosa di strano nell’aria, qualcosa che non tornava, qualcosa di carico.Restò in ascolto di un qualche suono, ma oltre al frusciare delle rapide non si udiva altro.Un brivido le risalì lungo la schiena e le raggiunse la base della nuca, facendole rizzare i capelli”

Considerazioni

Ho iniziato la lettura piena di aspettativa ma dopo le prime pagine mi sono trovata in difficoltà.
Per la prima metà il libro è lento e monotono, la storia non decolla perché l’autrice ha dedicato ben 200 pagine per farci capire i legami passati che univano i protagonisti.
I capitoli sono a pov alterni e in terza persona.
Tra un presente che si svolge nel quotidiano, lento quasi soporifero, ed episodi passati, ricordi che dopo i primi capitoli avevano già reso chiari i sentimenti, i comportamenti e i legami. La lettura è andata rallentando e tutta l’aspettativa è sfumata, solo i capitoli dell’assassino mantengono un certo ritmo e mi riscuotono dal torpore.

“Da quando aveva sparato al giovane, sembrava che le ferite del passato gli si fossero cicatrizzate intorno al cuore e che a poco a poco stessero diventando più spesse, più dure, e come viticci di ghiaccio avvolgevano quel muscolo soffocando il calore e la tenerezza che vi albergavano.”

Mentre gli indizi che sono stati disseminati qua e là mi hanno fatto presagire la conclusione e affossato il poco interesse rimastomi.

La lettura riprende ritmo dal 51% in poi, dove effettivamente ci si concentra sull’omicidio e sul presente. Vengono svelati alcuni retroscena a conferma delle supposizioni che avevo fatto e i rapporti interpersonali prendono forma.
La parte investigativa è e resta marginale per tutto il libro, a un certo punto è molto semplificata e sbrigativa.
I sentimenti principali sono quelli negativi: rancore verso i famigliari, insofferenza verso tutto ciò che non viene compreso e la paura verso il prossimo ma ancor di più verso il timore di restar soli.
I personaggi vivono il loro percorso interiore alternando superficialità a veri e propri momenti di autoanalisi.

Non posso certo dire che questo libro mi sia piaciuto ma, ho apprezzato la cura nella revisione e la traduzione fatta con cura e dove ho trovato anche un’attenzione nella scelta dei termini.
Sono queste ultime caratteristiche a farmi dare una sufficienza.


Buona lettura!
Monica S.

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